calzatura_romana
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Il mal di piedi dei turisti

calzatura_romanaPungolato dal caparbio Peter che, bontà sua, ha commesso il gravissimo errore di incoraggiarmi a scrivere queste “perle di saggezza”, sono costretto ad andare avanti cercando di affrontare quelli che possono essere gli errori più comuni commessi dai turisti mentre visitano Roma. Inizio a scrivere questo elenco come una versione beta di un software, ripromettendomi di uscire con nuove versioni sempre più dettagliate e migliorate nei contenuti e nella forma. In poche parole non avrete scampo.

Chi vive a Roma è abituato a sfrecciare al fianco di comitive più o meno numerose di turisti, spesso disorientati e frastornati dal caos allegro (alcune volte mica tanto) della metropoli. Roma non è comunque una città qualsiasi e i soliti consigli che si danno ai turisti vanno necessariamente integrati e localizzati.


infraditoL’errore più evidente commesso da una buona parte dei turisti è la scelta di un abbigliamento inappropriato. Ci sono persone che, forse fuorviate dal fatto che la città eterna è a 30 km dalla costa, scelgono di girare per le vie della capitale in ciabattine da mare, magari infradito. È chiaro che la punizione a tanta mancanza di rispetto arriverà rapida, con piaghe inflitte dopo le prime 2 ore di camminate estenuanti con scivoloni sui sampietrini levigati o sui tombini lucidati dal traffico cittadino. Effettivamente il sorriso sardonico del Romano Quadratico Medio è giustificato dall’immagine del malcapitato balneare alle prese con la scala dell’Ara Coeli, magari in discesa, magari bagnata dopo un temporale estivo: la gioia del CTO.

Se simile punizione viene inflitta a coloro che rispettano poco il salotto delle vie di Roma,una pena non meno leggera viene comminata a tutti coloro che esagerano nel senso opposto. Capita di vedere comitive di persone, magari di mezza età, che girano Roma con il vestito buono e le scarpe della festa. Anche in questo caso i sampietrini saranno dei giudici imparziali e inflessibili: tacchi spezzati, storte, scivoloni. D’altra parte a nessuno verrebbe in mente di iniziare un safari vestito di tutto punto, o no?

tacchiLa visita di Roma è un vero e proprio safari nella savana, sia per il clima in estate, che per la fauna presente tutto l’anno. Le analogie non si fermano qui. È necessario sottoporsi ad estenuanti trasferimenti da una parte all’altra della città, spesso utilizzando mezzi pubblici senza aria condizionata o senza riscaldamento. È indispensabile avere un’ottima resistenza per poter sopportare le ore di coda per entrare in alcuni musei e reggere i chilometri da percorrere all’interno dei musei stessi (basti pensare ai Musei Vaticani). Bisogna sviluppare un certo istinto di autoconservazione evitando di isolarsi dal gruppo e di venire accerchiati dai predatori (ambulanti, borseggiatori, approfittatori vari). Giova, inoltre, saper resistere alla fame e alla sete in attesa di trovare un locale meno turistico e meno caro di quelli immediatamente di fronte alle più grandi attrazioni turistiche.

L’aria della città rende liberi, figuriamoci quella un po’ inquinata dell’antica capitale dell’impero romano. Quindi che siamo cittadini romani o forestieri, il consiglio spassionato quando si vuole fare i turisti a Roma è quello di vestirsi comodi e sportivi avendo in mente il piacere di esplorare una città così bella senza dover fare i conti con inutili sofferenze in nome di una eleganza che passerà inosservata nel caos quotidiano della città eterna.

About Valerio Amendolagine

Valerio Amendolagine è giornalista pubblicista dal 2012 e collabora con diverse testate online, tra cui "EZ Rome" e "Arrecasa". Per la sua formazione universitaria nel campo ingegneristico si occupa principalmente di temi tecnologici o scientifici. Oltre alla sua attività giornalistica, è co-fondatore di ARvis.it, un'agenzia di comunicazione digitale specializzata in servizi SEO, SEM e marketing online. Nel 2020, ha fondato "The Proptech Company", azienda specializzata in soluzioni avanzate per le agenzie immobiliari. Podista impenitente, sogna di poter correre fino alla pensione col motto "lento pede, sed inexorabili".

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