“Gioiello d’arte alle pendici del Campidoglio”, come lo definì Antonio Munoz, ma anche “il piccolo e accogliente teatro dal personale preparato e disponibile” come lo descrive chi ama seguire le sue stagioni. E’ il Teatro della Cometa. E si trova in Via Teatro Marcello. Lo “stabile” nacque dal volere di Anna Laetitia Pecci Blunt.
La vita di questo teatro è possibile dividerla in due parti. Momento centrale della sua esistenza è il 1969 da cui si “staglia” una “stagione prima” e “una stagione dopo”. Il 1969 è l’anno in cui un corto circuito innesca un incendio che distrugge interamente lo stabile.
La “stagione prima” ricopre un asse temporale che inizia nel 1934, anno della sua inaugurazione e prosegue ininterrottamente fino alla fine degli anni ‘50 del secolo scorso. In particolare, nel 1958 la struttura fu completata dai due architetti Tommaso Buzzi e Virgilio Marchi a cui seguirono dieci anni di ininterrotta attività. Il Teatro ospitò prime di autori “difficili” e personaggi di grande prestigio come John Gielgud, Jean Louis Barrault, Madeleine Renaud, nonché famosi concertisti, recital cantati e opere da camera. La sua attività non conobbe interruzioni in un periodo non facile per il teatro italiano nel suo complesso. Infatti, con l’avvento del cinema prima e della televisione poi, molti teatri cambiarono destinazione d’uso per adeguarsi alle nuove richieste del pubblico e molti divennero cinema-teatro, adibiti cioè ad entrambe le funzionalità. Il Teatro della Cometa, invece, continuò a ospitare spettacoli interessanti sotto i più svariati punti di vista.
Il 1969 è l’anno che fa da spartiacque tra il prima e il dopo.
Dopo l’incendio, infatti, bisogna aspettare ben 17 anni affinché Viviana Pecci Blunt, figlia dell’ideatrice del teatro, e Giorgio Barattolo, nipote di Giuseppe Barattolo, produttore cinematografico, insieme all’architetto Alberto Filippi ridiano di nuovo vita al Teatro della Cometa.
Oggi, il Teatro dispone di 5 camerini posti due piani sotto il palcoscenico, e a cui si accede con una scala a chiocciola. Il Boccascena misura 7,50 metri e ha una profondità di 7,30 metri. La larghezza interna del palco è di 12 metri.
Dal 21 febbraio all’11 marzo il Teatro della Cometa ospiterà Saverio Marconi che torna in scena come attore e sceglie Schmitt e le sue “Variazioni enigmatiche”, già straordinario successo di pubblico e di critica in Europa. In Francia lo spettacolo è stato interpretato da Alain Delon, mentre in Inghilterra da Donald Sutherland. Si tratta di un testo mai prevedibile, che alterna sentimenti con drammatici colpi di scena, in cui l’ironia più tagliente si trasforma in commozione, la tenerezza in folle crudeltà.
Il Teatro della Cometa si trova in una zona di Roma a traffico limitato, collegata molto bene con il trasporto pubblico. Infatti, arrivano in Via del Teatro Marcello le linee C3, H, 30, 44, 63, 81, 130, 160, 170, 271, 628, 630, 715, 716, 780, 781; a Piazza Venezia / Piazza Ara Coeli arrivano le linee 40, 46, 62, 64, 70, 80, 84, 87, 95, 119, 186, 190, 492, 571, 810, 916.
La zona è servita anche dalla Linea B della Metro (fermata: Colosseo) e dalla Linea A (fermata: Repubblica).
Per informazioni su spettacoli e biglietteria è attivo il numero: 06 6784380