Sulle
note dell' indimenticabile "Roma
non fa la stupida stasera"
prende corpo in maniera del tutto originale, una fantastica
rivisitazione di
Rugantino,
la commedia musicale italiana più amata di tutti i tempi,
scritta da Garinei e Giovannini con la collaborazione di Massimo
Franciosa e Pasquale Festa Campanile e musicata dal Maestro Armando
Trovajol.
Il
Teatro Greco, dopo il successo della prime rappresentazioni andate in
scena dal 15 novembre 2007 al 6 gennaio 2008, ha concesso due recite
eccezionali giovedì 26 febbraio e giovedì 5 marzo 2009
a quanti un anno fa non hanno goduto di tale privilegio.
Nel
corso degli anni i teatri italiani e internazionali hanno ospitato
diverse edizioni di quest'opera la quale ha sempre suscitato grande
interesse nel pubblico, per la sua freschezza e per il suo spessore
storico e poetico che fanno presa su ciascuna generazione. Difficile
l'eredità di grandi attori come Nino Manfredi ed Enrico
Montesano, che hanno dato una poesia speciale al personaggio di
Rugantino, rivestendolo di una particolare sensibilità; la
loro professionalità, d'altro canto, era ed è
sostenuta da un forte passione rivolta, soprattutto da parte di
Manfredi, al gusto romanesco della commedia. Nonostante ciò,
grande successo e apprezzamento di pubblico hanno riscontrato la
brillante coppia composta da Valerio Mastandrea e Sabrina Ferilli,
così anche le edizioni successive, proprio per quel carattere
gaio e festoso intrinseco dell'opera di Garinei e Giovannini.
I
coreografi Gino Landi, Renato Greco e Maria Teresa Dal Medico fanno
qualcosa di più, attribuiscono un valore aggiunto allo storico
Rugantino
dando vita ad una scoppiettante versione di "opera-dance".
Diminuiscono
i personaggi per esigenze artistiche, in scena più di venti
giovani talenti e protagonista sempre lui, lo scanzonato Rugantino,
amante della vita e delle donne, che avvicinatosi alla bella Rosetta
con l'intento di sedurla per vincere una scommessa, se ne innamora
veramente. La storia d'amore è calata in un allestimento
dinamico, con una scenografia imponente e articolata sullo sfondo che
richiama i vicoli di Trastevere, Castel Sant'Angelo, l'isola
Tiberina e il centro storico, e che si amalgama perfettamente con la
coreografia. Il tutto accompagnato dalle musiche di Trovajoli,
entrate nella nostra tradizione musicale, che cantano l'amore, la
spensieratezza, il dramma e le sensazioni che solo quel "ponentino"
può suscitare colorando Roma di mille emozioni.
La
trama narrativa è resa in maniera avvincente attraverso una
perfetta coesione tra balletto e canto.
Giovannini
nel lontano 1962 dedicò a Maria Teresa Dal Medico il primo
libro di Rugantino,
che aveva debuttato al Sistina il 15 dicembre 1962. Trent'anni dopo
Garinei scrisse su quello stesso libro riferendosi a Maria Teresa Dal
Medico e a Renato Greco: "al papà e alla mamma del nuovo
Rugantino,
con tanti auguri".
Gli
autori, attraverso la danza come nuovo linguaggio espressivo, rendono
omaggio alla memoria di Garinei e Giovannini, e fanno rivivere la
tradizione della cultura italiana nella leggerezza e nella semplicità
tipiche del modo in cui Rugantino affronta la quotidianità.
Soprattutto
per mezzo del "passo a due", rappresentato in Rugantino
da artisti di eccezione provenienti dalla compagnia di Renato Greco,
viene trasmesso il sentimento e si enfatizza la bellezza della
musica; il "passo a due" racconta, diversamente dalle altre forme
del balletto che, pur comunicando, hanno peculiarità e
significati diversi.
La
danza esprime l'interiorità dei ballerini, la loro
sensibilità viene comunicata nel momento in cui si lasciano
andare e si immergono nel brano trasmettendoci eleganza, leggerezza,
delicatezza e perfezione, elementi distintivi di quest'arte
assoluta.