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“Và, pensiero…” al Teatro dell’Opera di Roma

Facciata_Teatro_dellOpera_1Il della Scala a Milano, il Teatro La Fenice a Venezia, il Teatro Petruzzelli a Bari, il Teatro San Carlo a Napoli e il Teatro dell’Opera a Roma, sono solo alcuni dei luoghi, in Italia, nati quali sedi delle rappresentazioni teatrali in musica dell’opera, dell’operetta e dei musical.

Il Teatro dell’Opera di Roma nasce 130 anni fa. Viene inaugurato la sera del 27 novembre 1880 con una fastosa riproduzione della Semiramide di Gioacchino Rossini. Ci fu grande e solenne attesa per l’avvenimento sia per la “battente” campagna pubblicitaria che anticipò  l’evento e sia perché la serata fu presenziata dai Sovrani, la Regina Margherita e il Re Umberto, e dai più noti nomi della aristocrazia romana e del mondo politico del tempo.

Domenico Costanzi, l’imprenditore edile che volle tenacemente il Teatro dell’Opera e che lo costruì, mattone dopo mattone, investendo tutto il suo patrimonio personale, comprò, nella seconda metà del XIX secolo alcuni terreni edificabili lungo, quella che è oggi, Via Nazionale. Prima costruì l’Hotel Quirinale e, subito dopo, sul terreno confinante “tirò su” il Teatro dell’Opera. Le due strutture, albergo e teatro, comunicavano attraverso un passaggio sotterraneo, che garantiva la privacy agli artisti.

Interni_Teatro_dellopera_2Domenico Costanzi, per la costruzione della sede dedicata alla lirica, chiamò  l’architetto milanese Achille Sfondrini, uno specialista del settore soprattutto nel campo della costruzione e del restauro di teatri. L’opera fu terminata in tempi record, solo diciotto mesi. L’architetto, nello svolgimento dei lavori, privilegiò il risultato acustico concependo la struttura come una cassa armonica: la sua forma a ferro di cavallo ne è la prova. Il Teatro dell’Opera era, comunque, imponente, anche, dal punto di vista della capienza. Poteva, infatti, sui tre ordini di palchi, un anfiteatro e una galleria, accogliere fino a 2212 spettatori. La cupola e gli affreschi furono, invece, opera del perugino Annibale Brugnoli.

Gli anni passano. Le stagioni al Teatro si susseguono in una escalation di successi. L’amministrazione comunale rifiuta, però, di riscattare il Teatro e Domenico Costanzi ne assume la gestione direttamente. Nonostante le ristrettezze finanziare in cui versa l’imprenditore, sul palco del teatro continuano ad avvicendarsi opere di eccezionale bellezza divenute poi famosissime. Ne è un esempio Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni andata in scena il 17 maggio 1890. Così come la Tosca di Giacomo Puccini che debuttò al Teatro per volere del figlio di Domenico Costanzi, Enrico, il 14 gennaio del 1900.

Nel 1926, finalmente, il comune di Roma, per volontà di Benito Mussolini, decide di acquistare il Costanzi. E diventa Teatro Reale dell’Opera. Risalgono a questo periodo i lavori di ristrutturazione dell’edificio ad opera dell’architetto Marcello Piacentini. Gli interventi sono notevoli e sostanziali. L’ingresso che si trovava in quelli che oggi sono i giardini dell’Hotel Quirinale, viene spostato sul lato opposto e nasce così la Piazza Beniamino Gigli. All’interno, l’anfiteatro viene sostituito da un altro ordine di palchi e da una balconata. Gli ambienti sono impreziositi ed abbelliti con decorazioni e tappezzerie. Maestoso è il lampadario, dal diametro di quasi sei metri, “chiamato” ad illuminare la platea ormai dal 27 febbraio 1928, giorno della seconda inaugurazione del Teatro.

Locandina_Teatro_dellOperaAltre stagioni memorabili si susseguono sul palco dell’oramai celebre Teatro romano. Con la nascita della Repubblica italiana prende il nome di Teatro dell’Opera. Nel 1958 e in vista delle Olimpiadi del 1960, a trent’anni di distanza dai precedenti lavori di ristrutturazione e abbellimento, il sito subisce altri interventi migliorativi. L’addetto ai lavori è di nuovo l’architetto Marcello Piacentini. Questa volta interviene sulla facciata, sull’ingresso e il foyer.

Nel 1880, insieme al Teatro Costanzi nasce anche l’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma a cui si devono le prime inestimabili esecuzioni di Cavalleria rusticana, L’amico Fritz, Iris e Tosca, per la quale  sul podio si sono avvicendati musicisti come Pietro Mascagni, Igor Stravinskij e Riccardo Zandonai.

Il Coro del Teatro dell’Opera, invece, è famoso per il “suo” repertorio operistico che spazia dal ‘700 alla musica contemporanea, senza tralasciare  pregevoli esecuzioni del panorama sinfonico e sacro, grazie, anche, alle collaborazioni con celebri direttori d’orchestra.

Durante i suoi 130 anni di vita, il Teatro dell’Opera, per volere dei  personaggi che si sono susseguiti alla sua direzione, ha scritto con abilità e compostezza lunghe e fitte pagine della storia del teatro musicale, della lirica e della danza italiana. Compositori, direttori, cantanti, danzatori, registi, scenografi, e coreografi di fama nazionale e internazionale, si sono avvicendati, a “bizzeffe”, sul suo palco. Hanno eseguito opere di straordinaria bellezza il cui prestigio “fa” eco ancora oggi tra le pagine della vita di questo Teatro.

Spettatori comodamente seduti sulle poltrone e “maestri” di spettacolo della lirica al lavoro sulle sue “tavole” e poi ancora i velluti, gli stucchi, il grande lampadario, hanno composto e compongono il  “mondo” di questa splendida struttura. Lo hanno ascoltato, lo hanno ammirato, e lo hanno applaudito. Instancabili “sovrani” di un luogo dove il tempo si ripercorre a ritroso e si rincorre anticipandolo. Un luogo dove, a dispetto di tutto e di tutti, solo la musica può “fare la voce grossa”.

Interni_Teatro_delloperaEd ecco che nella sua instancabile corsa “al meglio” nel 2011 anche  il Teatro dell’Opera ha scritto sulle sue locandine “Unità d’Italia” e ha omaggiato i festeggiamenti per i 150 anni dell’unità nazionale con il Nabucco, opera risorgimentale per eccellenza di Giuseppe Verdi, e diretta per l’occasione da Riccardo Muti. A breve, un altro appuntamento importante abbraccerà il Teatro dell’Opera. E’ per il 5 maggio, nella Sala Nervi del Vaticano,  “Il Concerto Offerto dal Presidente della Repubblica al Santo Padre” in  cui saranno eseguite musiche di Gioacchino Rossini e Antonio Vivaldi.

Il Teatro dell’Opera, con sede in Piazza Beniamino Gigli 7, è raggiungibile  con la Metro
Linea A (fermata Repubblica Teatro dell’Opera) e con numerose linee di autobus che partono da Via Nazionale, Via Depretis, Via Cavour e dalla Stazione Termini. Altre informazioni, su , orari e biglietteria, sono disponibili sul sito www.operaroma.it.

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