A due passi da Piazza Vittorio, nel cuore del quartiere Esquilino, all’angolo tra due delle strade più trafficate della Capitale, Via Merulana e via Mecenate, sembra quasi di essere a Broadway tra la 41esima e la 53esima, nella zona definita “Theater District” che circonda Times Square. Di teatri nel quartiere romano, all’incrocio tra le due strade, c’è ne uno solo ma il periodo in cui fu edificato ed inaugurato, il 1916, coincide con quello dei 38 teatri di Broadway così come il suo aspetto esteriore non è molto differente da quelli newyorkesi. Ed è degli ultimi tempi la notizia che il Teatro si è molto avvicinato a quelli d’oltre oceano anche dal punto di vista dell’offerta degli spettacoli.
Il Teatro romano che venne inaugurato, nei primi anni del secolo scorso, con il nome di Teatro Morgana è oggi conosciuto come Teatro Politeama Brancaccio. E’ nato sul progetto, del 1913, dell’ingegnere Carlo Sacconi su un’area di proprietà della famiglia Brancaccio. Il progetto di Carlo Sacconi sfruttò da un lato le caratteristiche delle due strade che oltre a incrociarsi presentavano un importante dislivello e dall’altro la presenza dei giardini del palazzo Brancaccio che in un primo momento rimasero a livello della copertura del Teatro. Per alcuni anni l’edificio restò a un solo piano. Il secondo piano, innalzato in corrispondenza del palcoscenico, venne costruito in una fase successiva.
Il pittore di origine fiorentina, Francesco Arcangeli, decorò ciò che l’eclettico, fantasioso ed esuberante architetto Adolfo Coppedè aveva già realizzato all’interno per abbellire lo scheletro della struttura. Nel corso degli anni il Brancaccio mutò inevitabilmente volto e fattezze, adattandosi alle esigenze dei tempi e apportando svariate e significative modifiche tese sia alla valorizzazione dell’esterno e sia alla valorizzazione delle funzionalità interne. Quel secondo piano, costruito in una fase successiva, per esempio, è attualmente utilizzato come ridotto con il nome di “Brancaccino”, uno spazio nato per piccoli esperimenti di nuova drammaturgia.
Nel 1937 il Teatro fu completamente trasformato e ampliato. Divenne un moderno e popolare cinematografo, come accadde a molti altri teatri romani in quel periodo. E solo dopo la Seconda Guerra Mondiale il Brancaccio tornò ad essere la sede di eventi teatrali e musicali di notevole importanza sia nazionale che internazionale. Il suo palco ospitò nomi noti sia della musica leggera italiana che di quella classica, del jazz e del rock nonché grandi attori: Jimi Hendrix, Luis Armstrong, i Beatles, Sonny Rollins, Mike Stern, Paul Anka e Totò, Anna Magnani e Aldo Fabrizi. Stagioni di eclatanti successi si sono così susseguite senza sosta in quello che è considerato il terzo teatro della capitale.
Dal 2001 al 2007 la direzione artistica del Teatro Brancaccio viene affidata a Gigi Proietti. Una stagione molto fortunata che inizia dal 2001-2002 quando si alza il sipario con la versione italiana del musical americano The Full Monty. A seguire nella direzione Maurizio Costanzo, già direttore artistico dell’altro teatro romano: il Parioli.
Oggi, il Teatro Politeama Brancaccio è sotto la direzione di Stage Entertainment, una multinazionale olandese fondata da Joop Van den Ende che ha rivoluzionato il mercato europeo del live entertainment e che, per la prima volta, ha portato in Italia la qualità artistica e la sontuosità degli allestimenti degli spettacoli musicali tipici di Broadway o del West End di Londra. La presenza della Stage Entertainment per il Teatro Brancaccio è legata oltre che al passaggio di consegne della direzione artistica da Maurizio Costanzo alla medesima società anche all’importante intervento di recupero che ha visto la struttura teatrale cambiare completamente immagine e abbigliarsi di nuovo e di novità.
I lavori di ammodernamento-ristrutturazione del Teatro Brancaccio sono stati progettati dallo Studio Salmoni e Tecned Engeneering ed eseguiti da SAC S.p.a., la stessa società che ha realizzato il MAXXI, capolavoro dell’architettura moderna a Roma. Si è passati dal rifacimento estetico della facciata del Teatro, eseguito in collaborazione con la Sovrintendenza ai Beni Culturali di Roma, al miglioramento della visibilità da tutti i posti dell’Auditorium, nonché all’elevazione della platea e alla disposizione delle sedute in modo da garantire la perfetta visibilità dello spettacolo da ogni poltrona, fino all’ammodernamento tecnologico della struttura scenotecnica del teatro e della torre scenica. Anche l’antica graticcia in legno è stata sostituita da una moderna struttura in acciaio, per consentire l’utilizzo di scenografie più complesse e pesanti. La struttura dei tiri è stata automatizzata e motorizzata, rendendo possibili i movimenti a vista delle strutture scenografiche. L’impianto audio è stato completamente rinnovato, sono aumentate anche le capienze dei ponti luce, fino a triplicarne la potenza elettrica.
Il Teatro Brancaccio alla luce delle ultime e consistenti opere di implementazione strutturale si presenta, oggi, con i suoi 1.400 posti a sedere, come il prodotto capace di portare sulla scena spettacoli e generi mai presentati. E’ il caso dei musical. Quel genere che nasce negli Usa ed “emigra” poi in Gran Bretagna, divenendo in alcuni casi, in questi paesi, un vero e proprio fenomeno di costume. Fenomeno che ha riscontrato anche i favori e i plausi del pubblico romano il quale si è misurato con un Teatro completamente “nuovo” e un musical di eccezione: La bella e la bestia.
Il sito internet ufficiale del teatro Brancaccio riuscirà a darvi informazioni precise sugli orari degli spettacoli, sulla programmazione e sugli abbonamenti. Inoltre, vi segnalerà la via più breve per poterlo raggiungere con i mezzi pubblici, e avrete anche la possibilità di prenotare o acquistare il vostro biglietto online grazie al servizio di botteghino: www.labellaelabestia.it