Teatro_Argentina

Il Teatro Argentina, uno dei più importanti della capitale

Teatro_ArgentinaLa città di Roma, si sa, ospita diversi “tempi dello spettacolo teatrale” tra i più prestigiosi al mondo e con un immenso bagaglio culturale e storico alle spalle.
Il Sistina, il dell’Opera e le Terme di Caracalla, l’Eliseo, il Teatro Olimpico e molti altri. E poi ce ne è uno che, radicato nel centro storico della città, nel bel mezzo del triangolo Piazza Venezia – Piazza Navona – Campo dè Fiori, è uno dei più celebri e antichi della capitale: il Teatro Argentina.
Fondato da una delle famiglie più nobili della Roma del 700, gli Sforza Cesarini, il luogo dove oggi sorge il teatro vanta un passato che in realtà si riallaccia a molto tempo addietro, quando al suo posto vi era la grande aula Curia Pompeii, dove Giulio Cesare fu ucciso e che Augusto decise di far murare. In seguito, l’area fu restaurata e rimase in uso fino al V secolo d. C.
Fino a che entrò in possesso della famiglia Cesarini, la quale nel 1730 decise di restaurare il palazzetto e la torre – all’epoca chiamati la “Casa del Burcado” – per avviare il progetto di costruzione di un teatro vero e proprio.

Teatro_di_RomaCosì il Teatro Argentina venne inaugurato sfarzosamente nel 1732 con la rappresentazione dell’opera Berenice musicata da Domenico Sarro. Ancora non sfoggiava l’aspetto attuale, poiché inizialmente venne edificato tutto in legno e la facciata venne costruita solo nel 1826.
La pianta della sala rispecchiava la forma a ferro di cavallo per esigenze acustiche e visive.
Il teatro fin da subito si impose nella scena teatrale capitolina ed entrò di diritto tra i primi posti nella classifica dei teatri più importanti di Roma. Gli stranieri in visita nel XVIII secolo lo ritenevano il teatro più importante e accorrevano numerosi per assistere ai suoi spettacoli.
Dapprima il calendario dell’Argentina, che doveva far fronte ad una concorrenza spietata, si concentrò su spettacoli di ogni genere, raramente anche commedie, e ospitava addirittura il Carnevale di Roma, un evento che allora era celebrato quanto quello di Venezia.
Il 1816 rappresentò una data molto significativa per questo teatro. Per la prima volta venne rappresentato Il Barbiere di Siviglia di Rossini e anche se fu un clamoroso tonfo aprì le porte dell’Argentina all’opera e alla drammaturgia a cui rimase legato per molti anni.
Rossini trionfò con la seconda rappresentazione, e in seguito molte delle sue opere continuarono ad essere rappresentate al Teatro Argentina. Come anche i capolavori di Cimarosa e Donizzetti.
Nel 1827 Paganini fu acclamato con il suo concerto e nel 1849 fece il suo ingresso Giuseppe Verdi con La Battaglia di Legnano.

 Il 1870 fu un’altra data importante per l’Argentina: Roma divenne capitale e subì una trasformazione urbanistica e simbolica che investì anche il teatro, il quale venne acquisito dalla Municipalità cittadina. Si costruì l’asse che parte da via Nazionale fino a Piazza Venezia, proseguendo per Piazza Argentina e corso Vittorio Emanuele II, siglando così la congiunzione fra città laica e il Vaticano.
Inutile sottolineare che nei primi anni del 900 il teatro assunse un’importanza fondamentale nella scena teatrale romana divenendo il tempio per antonomasia della drammaturgia, con i migliori interpreti italiani e lasciando spazio anche a giovani e nuove proposte.

 Oggi il Teatro Argentina fa parte, insieme al Teatro India, della Fondazione Teatro di Roma, ed è tornato ad ospitare un calendario più variegato che spazia da rappresentazioni di prosa a manifestazioni musicali sia operistiche che sinfoniche. 

Per informazioni: il Teatro Argentina si trova in Largo di Torre Argentina 52.

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