Nel panorama delle nuove frontiere scientifiche, la biopsia liquida emerge come una metodica rivoluzionaria nella diagnosi e nel trattamento dei tumori testa-collo legati al papillomavirus umano (HPV). Questo significativo progresso, realizzato dai ricercatori dell’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena (IRE) di Roma, è evidenziato attraverso uno studio recentemente pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica European Archives of Oto-Rhino-Laryngology. L’approccio in questione sfrutta un semplice prelievo di sangue per identificare e monitorare la presenza di neoplasie dell’orofaringe, marcando un importante passo avanti nell’ambito oncologico.
Un progresso diagnostico e terapeutico
La biopsia liquida permette una diagnosi precoce e un monitoraggio preciso dei tumori dell’orofaringe HPV-correlati, attraverso l’analisi dei livelli di HPV-DNA circolante nel sangue. Quest’innovazione mininvasiva consente di superare i limiti delle tecniche tradizionali, come la risonanza magnetica, la TAC e la PET-TC, offrendo una sensibilità diagnostica del 100% per i tumori delle tonsille e della base della lingua. I risultati dello studio hanno dimostrato l’importanza del monitoraggio del DNA virale nei periodi post-operatori per valutare la necessità di terapie complementari e il rischio di recidiva.
L’HPV, un tempo associato principalmente al carcinoma della cervice uterina, sta emergendo come una causa sempre più significativa dei tumori testa-collo, con un aumento dell’incidenza del 31% tra la popolazione giovane. Questa forma di cancro rappresenta attualmente una sfida clinica seria, con una percentuale di recidive e metastasi che compromette la prognosi dei pazienti. La biopsia liquida, tuttavia, consente di intervenire tempestivamente con trattamenti personalizzati, garantendo migliori esiti terapeutici e aumentando le speranze di guarigione.
L’efficacia della chirurgia robotica
Presso l’Istituto Regina Elena, la chirurgia robotica mininvasiva ha trasformato il panorama del trattamento oncologico, integrando alta tecnologia e innovazione. L’unità di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico-Facciale, sotto la direzione di Raul Pellini, è leader nazionale per numero di interventi eseguiti, grazie alle avanzate piattaforme robotiche disponibili. Questo approccio non solo riduce l’impatto fisico delle operazioni, ma garantisce anche una precisione chirurgica senza precedenti.
Il team di ricerca dell’istituto è impegnato nello sviluppo di nuove strategie terapeutiche per i tumori testa-collo, coinvolgendo un’ampia gamma di specialisti, tra cui oncologi, radioterapisti, patologi e laringologi. L’obiettivo comune è migliorare la qualità della vita dei pazienti, ottimizzando i protocolli clinici e sfruttando l’interdisciplinarità per affrontare le sfide poste da queste patologie complesse.
Nuovi orizzonti per la diagnosi precoce
Un aspetto particolarmente interessante del progetto riguarda la possibilità di utilizzare la saliva come fluido predittivo nella biopsia liquida. Grazie alla sua vicinanza anatomica con le lesioni orofaringee, la saliva potrebbe infatti rappresentare un mezzo altamente sensibile per rilevare cellule tumorali residue. Questa metodologia offre la prospettiva di un monitoraggio ancora più preciso, ampliando le opportunità di diagnosi precoce e trattamento tempestivo.
Il dottor Giovanni Blandino, Direttore Scientifico ad interim dell’IRE, sottolinea l’importanza di considerare il sito del tumore primario e il fluido corporeo più vicino alla malattia, per massimizzare l’efficacia della biopsia liquida. L’approccio personalizzato alla cura del cancro si conferma, così, un aspetto chiave nella gestione clinica, aprendo la strada a interventi su misura per ogni singolo paziente.
Info utili
Attualmente, grazie a queste innovazioni, l’Istituto Regina Elena continua a consolidare la sua reputazione come centro di eccellenza nella lotta ai tumori testa-collo. Il centro non fornisce solo trattamenti avanzati, ma è anche un punto di riferimento per la ricerca scientifica nel panorama internazionale. Le piattaforme robotiche disponibili e i programmi di ricerca multidisciplinari sono aperti a collaborazioni nazionali ed estere, puntando a espandere ulteriormente le opportunità di diagnosi e cura per i pazienti.
Conclusione, con il significativo impegno nell’innovazione tecnologica e nella ricerca, i professionisti dell’Istituto Regina Elena guidano una vera e propria rivoluzione nella cura dei tumori testa-collo aggiungendo una nuova speranza per il futuro della medicina oncologica.
(Fonte: Comunicazione, Stampa e Relazioni Esterne IFO)