Nel cuore di Roma, l’Antico Ospedale San Gallicano ha celebrato 300 anni dalla posa della sua prima pietra, un traguardo significativo per una struttura che da secoli rappresenta un faro nella cura dei più deboli. Questo anniversario è stato l’occasione per riflettere sul passato, il presente e il futuro di un’istituzione che incarna i valori della solidarietà e della cura, in continua evoluzione grazie all’impegno delle istituzioni sanitarie collegate.
San Gallicano: un’istituzione senza tempo
Fondato 300 anni fa, il San Gallicano ha da subito rappresentato un’avanguardistica struttura nel campo della dermatologia e venereologia. La sua reputazione e il suo modello architettonico, solidificati nel tempo, l’hanno reso un punto di riferimento nella sanità pubblica, riconosciuto come Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) nel 1939. Oltre all’eredità storica, l’ospedale si mostra in costante rinnovamento con il trasferimento della sua sede all’EUR nel 2000, un gesto che rappresenta il passaggio verso il futuro nel rispetto della tradizione.
Nel corso dell’evento di celebrazione, la presenza di figure autorevoli come il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, e altre personalità di rilievo ha posto l’accento sulla necessità di mantenere vivi i princìpi di equità e giustizia sanitaria. L’importanza dell’Anniversario è stata sottolineata, rimarcando come il San Gallicano non sia solo uno storico istituto della sanità, ma un pilastro della salute pubblica che costituisce un lascito tangibile per le generazioni future.
Sinergia istituzionale per il benessere
L’antico “Ospedalone” non è solo un monumento storico, ma un’istituzione dinamica dove convergono diverse realtà che lavorano sinergicamente: gli Istituti Fisioterapici Ospitalieri (IFO), l’Istituto Nazionale per la Promozione della Salute delle Popolazioni Migranti e per il Contrasto delle Malattie della Povertà (INMP) e la Comunità di Sant’Egidio. Ciascuno di questi enti arricchisce la missione dell’ospedale, enfatizzando la cura dei più fragili e l’inclusione sociale.
Durante la celebrazione, Livio De Angelis, Direttore Generale IFO, ha ribadito come l’eredità di San Gallicano continui a vivere nell’impegno quotidiano per l’accesso equo alle cure, sostenendo l’importanza di valori come l’equità e la responsabilità. Inoltre, il coinvolgimento della Comunità di Sant’Egidio e dell’INMP dimostra un forte legame con il territorio e un impegno a livello nazionale e internazionale per ridurre le disuguaglianze sanitarie, facendo del San Gallicano un simbolo vivo di relazioni interculturali e umane.
Costruire il futuro con radici salde
Il convegno ha inoltre offerto l’opportunità di ripercorrere la storia di San Gallicano attraverso la lecture della prof.ssa Maria Conforti, esplorando sia il suo ruolo storico che le prospettive future in ambito sanitario e sociale. Le discussioni si sono concentrate su come preservare e potenziare l’eredità di San Gallicano, promuovendo modelli di assistenza più inclusivi e sostenibili.
Con uno sguardo al futuro, le organizzazioni coinvolte aspirano a innovare ulteriormente, senza perdere di vista l’empatia e l’umanità che da sempre caratterizzano l’approccio del San Gallicano. Questo impegno si riflette nei progetti futuri che puntano alla promozione di una sanità sempre più accessibile a tutti, specialmente alle categorie più vulnerabili, per garantire a ciascun individuo il diritto alla salute.
Info utili
Purtroppo, il comunicato stampa originale non fornisce informazioni pratiche, quali orari di visita o ulteriori dettagli sull’accesso ai servizi del San Gallicano. Tuttavia, per ulteriori informazioni, suggeriamo di contattare direttamente la struttura o visitare i canali ufficiali delle istituzioni coinvolte nella celebrazione.
(Fonte e immagine: Lorella Salce, Comunicazione, Stampa e R.E. IFO)