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Dottoressa Maria Giuseppina Picconeri: disturbi alimentari causa di infertilità

image003Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) l’infertilità colpisce 1 coppia su 5 in età fertile e si stima che nei prossimi anni il problema riguarderà 1 coppia su 3. I problemi che mettono a rischio la fertilità sono numerosi e tra questi meritano particolare attenzione i disturbi alimentari: l’obesità o l’eccessiva magrezza.

E’ di solo qualche giorno fa, il 16 marzo all’Hotel Forum di Roma, il Convegno “Gestione della coppia infertile: la fertilità e i disturbi alimentari”, dove un gruppo di esperti di medicina della riproduzione hanno evidenziato come le obese o le donne sottopeso che quindi presentando un eccesso o un deficit di estrogeno hanno un ciclo riproduttivo irregolare.

L’incontro-intervsita con la Dottoressa Maria Giuseppina Picconeri, specialista in medicina della riproduzione e responsabile del Nike Medical Center di Roma, ha consentito di approfondire il legame esistente tra infertilità e alimentazione.

Dottoressa Picconeri, i disturbi alimentari, quali obesità o eccessiva magrezza, quanto incidono sulla possibilità di concepimento?

anoressiaVi sono delle coppie dove l’uno o l’altro dei componenti, quindi o il maschio o la donna, è in sovrappeso mentre vi sono dei casi in cui il problema del disturbo alimentare è in difetto. Quindi, entrambi i componenti della coppia possono presentare dei problemi di tipo alimentare che possono incidere appunto con la capacità riproduttiva, presentando delle alterazioni ormonali che a loro volta sono causa dell’alterazione del ciclo e a loro volta possono anche essere causa non solo dell’alterazione del ciclo ma anche dell’alterazione di qualità dei gameti.

Il numero delle coppie infertili per regimi alimentari “sbagliati” è destinato a crescere nei prossimi anni?

Per quanto riguarda i disturbi alimentari nel mondo possiamo pensare che negli ultimi 20 anni il problema dell’obesità si è addirittura triplicato. Quindi, parliamo di una previsione per il 2015 di 2,3 miliardi di persone in sovrappeso e di 700 milioni di persone obese. Dati importanti non solo per quello che riguarda i problemi legati ai disturbi alimentari ma anche di problemi di approccio alla maternità per persone con un’età superiore ai 35 anni. Problemi legati al periodo di attesa di principio della maternità si possano verificare anche con altre patologie quali per esempio l’endometriosi, problemi tiroidei, o problemi di tipo trombosico. Quindi, è un trend in continuo aumento

 Le coppie che arrivano nel vostro centro pensano/immaginano che il loro non riuscire a concepire un bambino possa essere legato a un problema alimentare e quindi di peso corporeo?

No, quasi mai e non hanno la consapevolezza di rendersi conto che lo stile di vita che conducono, che riguarda ovviamente il disturbo alimentare e che può riguardare anche altri stili di vita, per esempio il fumo, l’abuso di alcool possa avere un’influenza diretta sul discorso della ricerca di una gravidanza e quindi sulle possibilità di ottenere una gravidanza in maniera spontanea o anche diciamo attraverso le tecniche di procreazione assistita.

 Cosa fate quando una coppia con problemi di concepimento arriva nel vostro centro?

Diciamo che quando una coppia arriva nel nostro centro la cosa che noi facciamo è cercare innanzitutto di inquadrarla a 360 gradi. Quindi, facciamo tutti gli studi e le valutazioni compresa ovviamente la valutazione tra massa grassa/massa magra e quindi dell’indice di massa corporea, ma facciamo anche la valutazione della funzionalità tiroidea e del pannello trombotico. Cerchiamo così di cucire addosso a quella coppia, a quei pazienti, la terapia migliore che consenta di ottenere una gravidanza in maniera spontanea e quanto questo non è possibile “ci muoviamo” anche attraverso le tecniche di riproduzione assistita. In quest’ultimo modo aumentiamo le probabilità di ottenerla. Quindi, cerchiamo di fare in modo che la coppia acquisisca quella consapevolezza che fino ad allora non ha avuto. Molto spesso dei risultati li otteniamo anche solo parlando del loro stile di vita e di come esso possa influire sulla e sul benessere psicofisico. Le persone solitamente non hanno idea che i loro di stili di vita possano essere direttamente responsabili in maniera unica o in maniera associata ad altre cause, quindi come concausa, al raggiungimento di un concepimento spontaneo o anche aiutato dai tecnici quando esistono altre problematiche da dover superare attraverso un discorso tecnologico più avanzato.

Durante un anno, mediamente, quante coppie arrivano nel vostro centro?

Noi siamo un centro specializzato e di solito le coppie sono selezionate. Quindi, vengono inviate o da altri ginecologi o da altri centri o da endocrinologi che ritengano che abbiano bisogno di un apporto, di un aiuto, di un centro specializzato Da noi ne arrivano molte perché torno a ripetere abbiamo di fronte un problema in continua espansione. Arrivano da noi e il nostro centro li aiuta a superare tutti quei problemi collegati con la fertilità, molto spesso riescono ad avere anche delle gravidanze completamente spontanee qualora vengono aiutati a superare tutta quella serie di fattori che interferiscono, senza con ciò dimenticare che possono esserci anche delle condizioni storiche e ambientali che hanno interferito e che poi vanno praticamente a scemare. Quindi, riescono ad ottenere una gravidanza in maniera spontanea. Basta infatti correggere magari solo alcuni aspetti per riuscire ad aiutarli ad ottenere una gravidanza in maniera del tutto naturale o con un aiuto minimo.

aumentare-la-fertilitàDottoressa perché la necessità di un Convegno, quello del 16 marzo, in cui si è parlato appunto di “Fertilità e disturbi alimentari”?

Mi sono resa conto facendo questo tipo di lavoro da più di 15 anni che la cosa più difficile è quella cercare di ottimizzare i tempi, di essere in linea anche tra i vari specialisti, di avere anche un atteggiamento multidisciplinare dell’approccio al problema della fertilità ma soprattutto di riuscire ad ottenere anche per i ginecologi che afferiscono a questi tipi di convegni un aiuto non solo per l’accesso a nuove tecniche ma anche per offrire opinioni agli utenti, ai pazienti al fine di aumentare lo stato di consapevolezza. Per capire che nella possibilità di poter ottenere successivamente una gravidanza, e quindi raggiungere un sogno molto comune a tutti noi, quello di avere un bambino in braccio, bisogna tener conto anche del tipo di vita, di stile, di approccio nonché di altri fattori che non sono solo legati alla ginecologia ma che risultano completamente esterni a questo tipo di problematiche e che influiscono e possono intervenire all’interno di questo discorso.

 Un bimbo in braccio, un sogno per molti come ha avuto modo di sottolineare la Dottoressa Maria Giuseppina Picconeri, che a volte sfuma soprattutto per la mancanza di consapevolezza che stili di vita acquisiti possano incidere e non poco sulla possibilità di ottenere una gravidanza. Informarsi, chiedere e rivolgersi a specialisti in medicina della riproduzione è sicuramente il viatico migliore affinché un sogno non resti solo tale.

Nike Medical Center

Piazzale Metronio, 1 – 00183 Roma

Tel. e Fax: 06 70450143

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