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Ictus: 3 casi su 4 si possono prevenire

giornata_mondiale_ictusNel mondo, ogni anno, 15 milioni di persone sono colpite da ictus. E di queste quasi 6 milioni muoiono. In Italia si verificano 200 mila casi di ictus ogni anno, mentre, 930 mila persone ne presentano le conseguenze. L’ictus è responsabile, quindi, annualmente a livello mondiale di più morti di quelli attribuiti all’Aids, alla tubercolosi e alla malaria messi insieme. E’ la seconda causa di morte a livello mondiale e la terza nei Paesi del G8.

La VII Giornata Mondiale contro l’Ictus Cerebrale, celebrata il 29 ottobre, e targata World Stroke Organization, quest’anno ha promosso il tema “One in Six”: ogni sei secondi, nel mondo, una persona viene colpita da ictus, indipendentemente dall’età o dal sesso ed una persona su sei viene colpita dall’ictus nell’arco della sua vita.

Il 28 ottobre il Reparto di Patologia Generale del Policlinico Umberto I ha ospitato la Conferenza Stampa sulla Giornata Mondiale dell’Ictus Cerebrale. All’incontro sono intervenuti rappresentati dell’Associazione A.L.I.C.E. Italia Onlus, responsabili dei reparti di neurologia delle Stroke Unit italiane e romane nonché il co-fondatore, Professore Vladimir Hachinski, del World Stroke Organization: progetto Songs for Hope.

L’incontro, è iniziato dall’assunto secondo cui “L’ictus sta al cervello come l’infarto sta al cuore.” Quindi, l’ictus è una malattia che colpisce il cervello quando improvvisamente una parte di questo viene danneggiata o distrutta. E’ ischemico quando si ha la chiusura di un’arteria cerebrale (rappresenta l’85% di tutti i casi di ictus cerebrale); mentre, è emorragico quando si ha la rottura di un’arteria cerebrale (rappresenta il 15% dei casi di ictus cerebrale).

L’ictus non colpisce soltanto la persona anziana (negli anziani di 85 anni ed oltre l’incidenza dell’ictus è fra il 20 e il 35%), infatti, in Italia dei nuovi casi registrati ogni anno circa 10 mila riguardano soggetti con età inferiore ai 54 anni.

Un corretto stile di vita, una corretta alimentazione, e pressione, colesterolo e glicemia sotto controllo riducono il rischio di ictus. Così come con una attenta e precoce diagnosi della fibrillazione atriale (anomalia del ritmo cardiaco) può evitare ben 3 ictus su 4, pari a 30 mila casi.

I sintomi più frequenti con cui si può manifestare l’ictus cerebrale sono:

  • paralisi o debolezza o formicolio al viso, al braccio e alla gamba, soprattutto se interessano un solo lato del corpo;
  • visione annebbiata o diminuita in uno o entrambi gli occhi;
  • difficoltà a pronunciare o comprendere semplici frasi;
  • perdita di equilibrio, vertigine e mancanza di coordinazione.

L’attacco ischemico transitorio, quando i sintomi sopra elencati spariscono completamente senza lasciare alcun segno, è invece il campanello d’allarme che precede l’ictus e può durare da pochi minuti a parecchie ore. Ma mortalità e disabilità possono essere ridotte di molto grazie alla trombolisi e al ricorso ai centri dedicati all’ictus (stroke unit).

L’incontro del 28 ottobre, nella sua parte finale, ha affrontato l’argomento “Musicoterapia e riabilitazione della persona afasica”. La Dottoressa Loredana Boito, musicoterapista nella Struttura Complessa d Medicina Riabilitativa degli Ospedali Riuniti di Trieste, ha spiegato “come la riabilitazione della persona afasica, che soffre di un disturbo del linguaggio da lesione cerebrali, attraverso la musicoterapia nasce dalla considerazione che la musica è uno dei mezzi di elezione nell’approccio di queste persone in quanto la musica e il linguaggio verbale non sono centrate nello stesso emisfero: il linguaggio è centrato nell’emisfero dominante del cervello, mentre, la funzione musicale interessa soprattutto l’emisfero non dominante. E l’abilità musicale nella persona afasica è in genere mantenuta più della capacità della parola e cantando il corpo viene messo in azione a tutti i livelli, attraverso i vari collegamenti del sistema nervoso.” Un progetto, questo, che nel 2006 ha portato alla nascita del Coro delle persone colpite da ictus. Un’esperienza che vede la partecipazione settimanale di 20 persone e dimostra l’importanza della valenza comunicativa della musicoterapia in pazienti afasici.

Le Stroke Unit a Roma:

• Policlinico Tor Vergata Roma – Viale Oxford, 81 – Roma – Tel. 06 20903425
• Ospedale San Camillo Roma – Circonvallazione Gianicolense, 87 – Tel. 06 58703233
• Azienda Ospedaliera Sant’Andrea Roma – Via di Grottarossa 1035 – Tel 06 33771
• Azienda Ospedaliera Policlinico Umberto I Roma – Via del Policlinico, 155 – Tel. 06 49914720
• Azienda Ospedaliera San Filippo Neri Roma – Via Martinetti, 20 – Tel. 06 33062280
• Policlinico Gemelli Roma – Largo Agostino Gemelli, 8 – Tel. 06 35510330

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