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Tor Vergata: il Professor Piccione spiega la sintomatologia dell’endometriosi

endometriosi_2“Hai dolori lancinanti almeno 3 giorni al mese? Vuoi un figlio e non arriva anche se non sei sterile? Sono anni che fai visite mediche, ma nessuno ti sa dire che malattia hai? Tutti ti trattano da isterica, esaurita, ansiosa e problematica? Il problema potrebbe chiamarsi endometriosi”.
In Italia la XII Commissione Igiene e Sanità del Senato nel 2005, raccogliendo l’invito del Parlamento Europeo, ha svolto l’indagine Conoscitiva “Fenomeno dell’endometriosi come malattia sociale” evidenziando, nelle conclusioni, l’esigenza di realizzare specifiche campagne informative di educazione sanitaria rivolte sia ai medici che alla popolazione femminile.
Per ridurre la “omissione di diagnosi”, preservare la fertilità della donna, migliorare la qualità della sua vita e ridurre i costi socio-economici, oltre alle iniziative di comunicazione è fondamentale lo sviluppo di reti di servizi e centri di eccellenza che assicurino la presenza di team multidisciplinari in grado di garantire un approccio “globale” alla patologia.

Nel secondo dei quattro incontri con il Professore Emilio Piccione, Direttore U.O.C. Ginecologia – Dipartimento di Chirurgia – Policlinico di Tor Vergata, sono state analizzate sintomatologia ed evoluzione “mensile” tipica dell’endometriosi.

Professor Piccione, quali conseguenze comporta l’endometriosi?
Il tessuto endometriale localizzato in sedi diverse dalla cavità uterina (cioè “ectopico1”) e che, quindi, caratterizza l’endometriosi nelle sue diverse entità a seconda della sede interessata, è un tessuto che come quello “eutopico2”(cioè regolarmente localizzato all’interno della cavità uterina) risponde agli stimoli ormonali estrogenici e che, pertanto, è in grado di proliferare e subire tutte quelle trasformazioni tessutali che si verificano nell’arco del ciclo mestruale. L’endometriosi è, infatti, definita una patologia ormonodipendente.
Ne deriva che con lo sfaldamento endometriale periodico mensile il tessuto ectopico1 tende a generare sangue similmestruale che si raccoglie in loco portando, così, alla formazione delle cisti ovariche a contenuto ematico simil “cioccolato” oppure alle raccolte ematiche tra le diverse strutture pelviche (apparato genitale, intestino/vie urinarie) con conseguente formazione di tenaci aderenze tra le strutture perigenitali.

endometriosi-sintomiCosa comporta il fatto che l’endometriosi è una patologia “ormonodipendente”?
Dato che l’endometriosi è patologia ormonodipendente, è ben chiaro come questa patologia possa essere evolutiva da un lato (con accrescimento delle cisti ovariche endometriosiche, estensione della patologia pelvica genitale ed extragenitale), e ricorrente dall’altro (con la necessità spesso di reintervenire più volte per il ripetersi della patologia stessa). La patologia endometriosica, infatti, si spegne poi con l’instaurarsi della menopausa, cosa questa che spiega come spesso nella terapia medica si faccia ricorso a trattamenti farmacologici determinanti uno stato momentaneo e reversibile di pseudo menopausa.
Sul piano sintomatologico, i disturbi possono essere del tutto assenti, come essere presenti e rappresentati con il dolore pelvico (dismenorrea3, dolore intermestruale, dispareunia4) e/o con l’infertilità principalmente e con altri eventuali disturbi specifici in caso di interessamento dell’apparato intestinale e urinario.

Quali sono i sintomi legati a questa patologia? La sintomatologia è sempre dolorosa?
L’endometriosi è responsabile di sintomi stressanti e invalidanti che si riflettono in significativi problemi di ordine fisico e mentale. Secondo fonti della Comunità Europea l’endometriosi ha richiesto 6 miliardi di euro di spesa sociale in Italia oltre a comportare circa 33 milioni di giornate lavorative annue perse in Italia dalle affette.
Le manifestazioni cliniche dell’endometriosi pelvica sono variabili e imprevedibili sia come presentazione che come decorso. In un notevole numero di donne (20-25%) può essere del tutto asintomatica e viene diagnosticata casualmente nel corso di una laparoscopia eseguita per altre indicazioni; negli altri casi la malattia è riscontrabile in donne con infertilità altrimenti inspiegata (30%) o con dolore pelvico (50%).
Il sintomo principale dell’ endometriosi è il dolore correlato alle funzioni degli organi riproduttivi con le tipiche espressioni della dismenorrea3 (in relazione al ciclo mestruale), dolore pelvico cronico e dispareunia4 profonda (in relazione ai rapporti sessuali), nella maggior parte dei casi invalidante e resistente a terapia.

Qual è il sintomo più comune legato all’endometriosi?
La dismenorrea3 è il sintomo algico11 più comune (30% singolarmente e fino al 65% in associazione agli altri tipi di dolore) e spesso più precoce. E’ di solito secondaria, spesso con inizio nei giorni che precedono la comparsa delle mestruazioni; la dismenorrea3 può essere presente, tuttavia, anche solo negli ultimi giorni di flusso mestruale.
Il dolore pelvico cronico, definito come non ciclico, invalidante, persistente da almeno sei mesi, si presenta singolarmente nel 20% ed in associazione agli altri sintomi nel 35% dei casi.
La dispareunia4 profonda come sintomo clinico singolo o associato alle altre forme dolorose si rileva in circa il 50% delle pazienti; la frequenza e l’ intensità del sintomo sembrano essere correlati alla profondità dell’ infiltrazione endometriosica e all’evoluzione in senso fibrotico-cicatriziale delle lesioni.

Esistono sintomi “minoritari”, meno frequenti, della patologia?
Sì, altri sintomi meno frequenti possono derivare da localizzazioni extragenitali della malattia, quali intestinale e retto-sigmoidea (alterazioni dell’alvo5, tenesmo, defecazione dolorosa, ematochezia6, quadri occlusivi e sub-occlusivi), e quella vescicale (disuria7, ematuria8, cistalgia). Ciò può porre significativi problemi di diagnosi differenziale.
L’adenomiosi9 (o endometriosi interna), invece, si associa generalmente a flussi mestruali abbondanti e dolorosi in presenza di un aumento del volume dell’utero che può confondersi con una condizione di fibromatosi uterina; pertanto, in presenza di questi sintomi e segni, deve essere sempre presunta una condizione di adenomiosi.

A conclusione di questo secondo incontro sull’endometriosi, il Professor Emilio Piccione, ha tenuto a precisare che “la donna può spesso necessitare di terapie mediche non solo antinfiammatorie-antidolorifiche ma anche ormonali che, se da un lato possono contribuire alla risoluzione della sintomatologia dolorosa, dall’altro, per propria natura, possono essere responsabili di effetti collaterali non sottovalutabili e contrastano con la capacità riproduttiva che, d’altro lato, può risultare già compromessa dalla patologia endometriosica, indipendentemente dallo stadio clinico della patologia stessa. L’endometriosi può, quindi, comportare il dover sottoporsi a procedure chirurgiche, talvolta complesse, che possono richiede di dover intervenire non necessariamente solo sull’apparato riproduttivo ma anche gastrointestinale ed urinario, con conseguenti degenze più prolungate, convalescenza più complessa e con outcome non sempre equivalente a quanto atteso”. Senza con ciò dimenticare che “l’elevata aggressività della patologia endometriosica é responsabile dell’alta percentuale di recidive dopo la terapia chirurgica, nonostante la terapia ormonale post-operatoria, che può richiedere ulteriori procedure chirurgiche con conseguente pericolo per la preservazione della capacità riproduttiva”.

 

Per capirne di più

1Ectopico: non consueto.

2Eutopico: consueto.

3Dismenorrea: o mestruazione dolorosa è un’alterazione mestruale, accompagnata da disturbi generali o locali e da dolori, che interessano in genere la regione pelvica e l’addome.

4Dispareunia: è un dolore che la donna avverte nell’area della vagina o della pelvi durante un rapporto sessuale.

5Alvo: termine che in senso stretto indica l’intestino; in senso più ampio indica la funzione di eliminazione delle feci dall’intestino.

6Ematochezia: è l’emissione di feci di un colore anomalo, rosso o marrone, tale evento è dovuto solitamente alla presenza del sangue, ma non è condizione unica.

7Disuria: consiste nell’emissione di urine con difficoltà.

8Ematuria: è la presenza di sangue nelle urine.

9Adenomiosi: ispessimento del tessuto endometriale, che si trova lungo l’utero, il quale si muove verso l’esterno delle pareti muscolari. E’ detta anche endometriosi del miometrio12.

11Sintomo algico: il disturbo algico è definito dalla presenza di dolore che è l’oggetto principale dell’attenzione clinica. Il sintomo principale è il dolore.

12Miometrio: nell’anatomia femminile il miometrio è la tonaca muscolare della parete uterina.

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