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Tor Vergata: il Professor Piccione spiega l’endometriosi

Prof.Piccione“A molte di noi, l’endometriosi ha tolto la possibilità di avere figli, ci ha costretto a sottoporci a ripetuti interventi chirurgici più o meno invasivi, ci ha tolto la gioia di essere . Tuttavia vale sempre la pena di lottare tenacemente, la speranza non va mai persa. C’è voluto molto tempo prima che io riuscissi a raccogliere tutte le mie forze, per poter ritornare attivamente a essere protagonista della mia vita. Ho accettato la sua invadenza fisica, ma non le ho permesso di impadronirsi della mia voglia di vivere. Questa malattia ancora oggi è misteriosa, l’unica certezza è che nel suo muoversi silenzioso, crea danni spesso irreparabili”.

A parlare è Sonia una giovane donna, che vive e lavora a Roma. E per lei, così come per altre migliaia di donne, l’endometriosi è una patologia invalidante che coinvolge globalmente la sua di donna, con effetti psico-fisici spesso, come anche lei evidenzia, debilitanti.

Il Professor Emilio Piccione, Direttore U.O.C. Ginecologia – Dipartimento di Chirurgia – Policlinico di Tor Vergata (http://www.ptvonline.it/uo_ginecologia.asp), ha analizzato, in quattro appuntamenti, e in tutta la sua complessità il “quadro” endometriosi, offrendo una panoramica a 360 gradi della patologia.

In questo primo incontro il Professore ha gentilmente risposto alle nostre domande per spiegarci che cos’è e dove “ha sede” l’endometriosi.

Professor Piccione, ci spiega cosa è l’endometriosi?
L’endometriosi è definita come la localizzazione in “sede ectopica1” della mucosa endometriale, ovvero al di fuori della cavità uterina. La mucosa endometriale è infatti quella mucosa che normalmente è presente all’interno della cavità uterina e che la donna perde, poi, mensilmente con il flusso mestruale.

Quindi, in pratica, in presenza di endometriosi la localizzazione risulta pertanto anomala, appunto perché si viene a trovare all’esterno della cavità uterina. Ma dove è localizzata?
L’endometriosi può avere diverse localizzazioni: in sede pelvica la più frequente, o al di fuori della pelvi, come la parete addominale o l’apparato respiratorio, quest’ultima tuttavia è certamente la più rara.
L’endometriosi pelvica, a sua volta, può essere esterna, cioè nelle pelvi ma al di fuori dell’utero, o interna (la cosiddetta adenomiosi2) cioè nell’ambito del miometrio3, che costituisce in sostanza la parete uterina.
Dunque, quello dell’endometriosi è un problema medico molto vasto e complesso, reso ancor più difficile, nel suo inquadramento e management clinico, dal fatto che la stessa endometriosi è una patologia caratterizzata da forme eterogenee, sia nella loro storia naturale, sia nella loro evoluzione clinica.

endometriosisQual è la sede più “comune” in cui l’endometriosi si localizza?
L’ovaio è la sede più frequente di endometriosi pelvica esterna; a livello ovarico si formano le cosiddette “cisti cioccolato” (o, appunto, endometriosi), definite tali perché caratterizzate al loro interno da raccolta ematica similmestruale. Nel 30-50% dei casi sono interessate entrambe le ovaie.
Dopo l’ovaio, lo scavo del Douglas4, vale a dire la parte più declive della cavità addomino-pelvica, è la più frequente sede di interessamento endometriosico. Caratteristica è proprio la localizzazione dell’endometriosi a livello dei legamenti utero-sacrali5, sede questa importante perché la sua presenza può essere sospettata e diagnosticata il più delle volte da un’attenta e accurata visita clinica ginecologica e perché è spesso la localizzazione utero-sacrale, indipendentemente dall’estensione della patologia, a comportare quella sintomatologia dolorosa di cui possono soffrire le donne affette da endometriosi pelvica.

Che cosa accade, quindi, di conseguenza in sede pelvica “esterna”?
In tale sede l’endometriosi può essere presente o con soli impianti sul peritoneo6, vale a dire con limitati e isolati focolai di mucosa endometriale ectopica7, oppure può comportare, negli stadi più avanzati, un’adesione tenace e fibrotica tra apparato genitale e retto con successiva obliterazione parziale o totale dello scavo del Douglas4.
Un’altra sede di localizzazione pelvica “esterna” dell’endometriosi è l’apparato urinario; in tal caso, l’endometriosi può manifestarsi come una lesione nodulare interessante la parete vescicale e, meno frequentemente, gli ureteri che risultando stenosati (cioè ristretti nel loro lume) possono, di conseguenza, determinare stasi urinaria con dilatazione a monte dei bacinetti renali8.
Pertanto, l’endometriosi, oltre a poter avere a livello pelvico esterno una sua localizzazione esclusivamente nell’ambito della cavità peritoneale9 (ad esempio l’ovaio), può anche essere presente a livello retroperitoneale (ad esempio tra le cervice uterina10/vagina e retto) definendo in tal caso la condizione di endometriosi infiltrante profonda (di cui un esempio è l’endometriosi del setto retto-vaginale).
Come sopra già detto, l’endometriosi pelvica esterna può essere presente anche a livello della muscolatura uterina, prendendo in tal caso il nome di endometriosi interna o adenomiosi2.

Professor Piccione, quali sono le cause più “accreditate” all’origine dell’endometriosi?
Molto si discute ancor oggi sulle possibili cause che sono alla base della eziopatogenesi11 dell’endometriosi e molteplici sono le ipotesi avanzate. Tra queste, una delle più accreditate ipotesi proposte per spiegare l’endometriosi pelvica è quella del cosiddetto reflusso mestruale; in sostanza, la mucosa endometriale nelle donne che saranno affette da endometriosi, oltre ad essere mensilmente eliminata attraverso la cervice uterina10 e la vagina con la normale mestruazione, potrebbe andare incontro per cause sconosciute a un reflusso attraverso le tube e localizzarsi, di conseguenza, in sede ectopica1 della cavità pelvica.
L’eziopatogenesi11 dell’endometriosi, tuttavia, resta ancor oggi sconosciuta tanto che nei trattati e testi di Ginecologia questa patologia viene solitamente riferita come “un enigma“.

Il Professor Emilio Piccine, a chiusura di questo primo incontro, ha voluto precisare che “l’endometriosi può essere una patologia estremamente invalidante per le donne che ne sono affette, complessa nell’inquadramento clinico-strumentale e nel management medico e/o chirurgico, per i quali sono necessarie delle competenze non ancora adeguatamente e capillarmente diffuse nel mondo medico nazionale”.
Il dolore pelvico in tutte le sue manifestazioni può essere, infatti, così grave da impedire a chi ne é affetta di svolgere anche le normali attività quotidiane nell’ambito personale, sociale e lavorativo.
“La donna affetta da endometriosi” ha proseguito il Professore “spesso è costretta ad assentarsi dal lavoro non solo per lo stato di salute, ma anche per la necessità di sottoporsi a differenti esami; oltre alla visita ginecologica e all’ecografia pelvica transvaginale, possono essere richiesti, infatti, esami maggiormente impegnativi quali la retto-sigmoidoscopia, il clisma opaco12, l’urografia13, la cistoscopia ed altro ancora quando vi sia il sospetto clinico di endometriosi infiltrante profonda”.

Nel nostro prossimo incontro il Professor Piccione ci spiegherà la sintomatologia dell’endometriosi.

 

Per capirne di più

1Sede ectopica: sede non consueta

2Adenomiosi: ispessimento del tessuto endometriale, che si trova lungo l’utero, il quale si muove verso l’esterno delle pareti muscolari. E’ detta anche endometriosi del miometrio3.

3Miometrio: nell’anatomia femminile il miometrio è la tonaca muscolare della parete uterina.

4Cavo (o scavo) del Douglas: è una porzione anatomica che viene a crearsi nella fossa pelvica laddove il peritoneo si riflette, nella donna, sulle facce posteriori della vagina e dell’utero, e dove prende il nome di cavo retto-uterino.

5Legamenti utero-sacrali: legamento che avvolge il l’intestino retto e unisce l’utero e l’osso sacro.

6Peritoneo: è una membrana sierosa mesoteliale, sottile e quasi trasparente, che costituisce il rivestimento della cavità addominale e di parte di quella pelvica (peritoneo parietale) e ricopre anche gran parte dei visceri contenuti al suo interno (peritoneo viscerale), fissandoli al contempo alle pareti della cavità (legamenti dei visceri).

7Mucosa endometriale ectopica: l’endometrio è una mucosa che riveste le pareti interne dell’utero; il tessuto endometriale che si trova all’esterno dell’utero viene definito endometrio ectopico.

8Bacinetti renali: o pelvi renale è la prima porzione delle vie urinarie; accoglie l’urina proveniente dai calici maggiori convogliandola nell’uretere14.

9Cavità peritoneale: il peritoneo è una membrana che riveste l’addome. La cavità peritoneale è lo spazio delimitato da questa membrana.

10Cervice uterina: o collo dell’utero è la porzione inferiore dell’utero. È rivolta in basso, verso la vagina, sulla quale si inserisce.

11Eziopatogenesi: in medicina, è l’analisi del processo di insorgenza di una patologia e del suo sviluppo (patogenesi), con particolare attenzione alle sue cause (eziologia); il termine deriva dalla fusione di eziologia e patogenesi.

12Clisma opaco: è un esame radiologico dell’intestino crasso: colon, sigma e retto.

13Urografia: è un esame radiologico che permette l’esplorazione e lo studio delle varie sezioni che compongono l’apparato urinario.

14Uretere: è un condotto che collega la pelvi renale con la vescica urinaria, ove vi termina con il meato, od urifizio, ureterale. La funzione dell’uretere è quella di convogliare l’urina, prodotta continuamente dal rene, all’interno della vescica.

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