Da 10 anni la tossina botulinica viene utilizzata nella medicina estetica per correggere i segni del tempo e il suo impiego è diventato oramai una prassi molto diffusa tra gli specialisti del settore. E un ruolo cruciale nella sicurezza del trattamento con la tossina botulinica è ricoperto, come ha spiegato il Professore Sergio Chimenti, Direttore della Clinica Dermatologica dell’Università di Roma Tor Vergata, dallo “specialista che lo esegue e che deve conoscere perfettamente l’anatomia del viso e la farmacologia della tossina botulinica, oltre ad avere un’ampia esperienza nel trattamento delle rughe.”
Da oltre 20 anni la tossina botulinica viene impiegata, anche, nella cura di importanti patologie oftalmiche e neurologiche come lo strabismo, il blefarospasmo, la spasticità focale del polso e della mano in pazienti adulti colpiti da ictus cerebrale e l’iperidrosi. E proprio sull’uso terapeutico della tossina botulinica, alla Tavola Rotonda del Congresso di Dermatologia Estetica del 23 settembre, è intervento il Professore Paolo Martelletti, Direttore del Centro di Riferimento Regionale per le Cefalee dell’Ospedale Sant’Andrea di Roma, che ha illustrato la nuova indicazione della tossina per la cura dell’emicrania. “La tossina botulinica, infatti, è stata già approvata per l’uso nella Emicrania Cronica dalla FDA e dall’EMEA. In Italia si attende l’autorizzazione per muto riconoscimento.”
Nel corso del Congresso di Dermatologia Estetica, inoltre, è stata presentata una importante novità: si tratta di una enzima, la Yaluronidasi, in grado di sciogliere l’acido ialuronico nei casi in cui si sia ottenuto un risultato non desiderato o non corrispondente alle aspettative del paziente. Nel corso del Congresso, infatti, sono “stati presentati alcuni lavori che dimostrano come l’uso di una soluzione a base di Yaluronidasi addizionata con anestetico, se iniettata in piccolissime quantità direttamente dove è stato posizionato l’impianto di acido ialuronico, sia in grado di sciogliere e dissolvere il materiale in eccesso nel giro di 24/48 ore, mentre i tempi di riassorbimento naturale del filler variano dai 3 ai 9 mesi.”
Il Professore Nicolò Scuderi, Docente di Chirurgia Plastica e Ricostruttiva all’Università la “Sapienza” di Roma, in campo di medicina estetica puntualizza che sui pazienti “i medici non possono applicare stesse diluizioni e dosaggi a formulazioni diverse e quindi devono imparare a usare ciascun prodotto per assicurare un risultato sicuro e ottimale, e capire quale preferire per ottenere il miglior risultato. Alcune tossine approvate per uso terapeutico sono utilizzate fuori indicazione e senza sufficiente evidenza scientifica in termini di sicurezza ed efficacia. Altri tipi di tossine possono essere acquistate via internet, senza avere alcuna licenza o approvazione per l’uso cosmetico o terapeutico in nessun paese; questi prodotti non sono legalmente utilizzabili, devono essere considerati non sicuri ed espongono i pazienti a un potenziale rischio, anche grave.”
Le controindicazioni al trattamento con tossina botulinica riguardano:
a) Gravidanza e allattamento;
b) Ipersensibilità ai componenti ( tra cui la siero-albumina);
c) Malattie neuromuscolari (miastenia grave, sindrome di Lambert-Eaton);
d) Terapia con aminoglicosidi, penicillamina, chinina, calcio-antagonisti (farmaci che possono potenziare l’effetto miorilassante della tossina);
e) Terapia con anticoagulanti e antiaggreganti (aumenta il rischio di comparsa di piccoli ematomi nelle sedi di iniezione);
f) Condizioni di instabilità psicologica;
g) Aspettative non realistiche.