Prevenzione di allergie, malattie infiammatorie dell’intestino, disordini alimentari curati attraverso l’utilizzo di microrganismi “utili”. Benessere fisico, dieta e alimentazione “controllate e gestite” utilizzando i probiotici. “Modulare le alterazioni della microflora intestinale” per risolvere importanti disfunzioni. Argomenti questi che hanno visto confrontarsi, al tavolo della sesta edizione del Meeting “Probiotics Prebiotics and New Food”, studiosi di fama internazionale le cui recenti ricerche scientifiche hanno dimostrato che proprio i “microbi utili” alla vita dell’ospite sono i candidati eccellenti per rivoluzionare l’aspetto preventivo e terapeutico di numerose patologie.
Studi e ricerche hanno dimostrato, infatti, come i cambiamenti nella composizione della flora batterica e la perdita di diversità batterica hanno un impatto negativo su patologie come il Morbo di Crohn e le ulcere, nonché le malattie croniche dell’intestino; così come per gli obesi si è scoperto che esiste una stretta correlazione tra peso corporeo e stati infiammatori intestinali. Pertanto, come ha dichiarato il Professore Alfredo Guarino, Dipartimento di Pediatria Università Federico II di Napoli, intervenire “ precocemente sul microbiota attraverso i probiotici può avere effetti positivi sul sistema immunitario e sul peso corporeo[…]Ci sono buone possibilità che la somministrazione di integratori a base di probiotici durante l’infanzia protegge dall’obesità in età adulta.”
I probiotici sono “microrganismi che si dimostrano in grado, una volta ingeriti in adeguate quantità, di esercitare funzioni benefiche per l’organismo”; i prebiotici, invece, sono le “componenti di un alimento che conferisce un beneficio alla salute dell’ospite attraverso la modulazione del microbiota”, migliorando, così la funzione intestinale e conducendo ad una normalizzazione del transito intestinale e a una riduzione della suscettibilità alle infezioni.
Qual è l’importanza in termini di aiuti derivante dall’assunzione di probiotici? Intanto, il fermento lattico probiotico, Lactobacillus casei Shirota, può modificare le risposte del sistema immunitario al contatto con i pollini, causa frequente della febbre da fieno. Il consumo di integratori probiotici, invece, tra gli sportivi aiuta a ridurre del 36% l’incidenza di infezioni del tratto respiratorio superiore e in soggetti con malattie croniche infiammatorie dell’intestino i probiotici, appropriatamente testati, inibiscono l’attività dei batteri infiammatori.
Interessante è anche il legame esistente tra alimentazione e pelle. In una dieta corretta, infatti, la combinazione dei nutrienti e il loro dosaggio ha un ruolo centrale nel benessere della pelle e dell’intera persona. In quest’ottica, protagonisti della sesta edizione del Meeting “Probiotics Prebiotics and New Food” e del futuro, anche, delle nostre tavole, sono stati i “functional foods”: pasta arricchita di inulina ed estratti di germi di grano. L’inulina offre una bassa risposta glicemica e aiuta a controllare l’assorbimento degli zuccheri. Importante per la prevenzione delle malattie cardiovascolari e della sindrome metabolica.
La possibilità, quindi, di considerare i batteri non solo dei nemici ma anche di aiuto alla nostra salute, ha, nel presente, aperto un campo di studi e ricerche interessanti nei confronti dei probiotici e dei prebiotici, non dimenticando, comunque, che bisogna sempre valutare con cautela il ceppo probiotico da utilizzare poiché potrebbe anche avere proprietà immunologiche tutt’altro che protettive.
Il 6° Metting “Probiotics Prebiotics and New Food” si è svolto all’Università Urbaniana, Terminal Gainicolo, Via Urbano VIII, nelle giornate dell’11, 12 e 13 settembre.
Presidenti del Meeting: Lucio Capurso, Primario Emerito Gastroenterologia. San Filippo Neri, Roma; Gianfranco Delle Fave, Ordinario di Gastroenterologia, Sapienza Università di Roma; Lorenzo Morelli, Direttore Centro Ricerche Biotecnologiche – Università Cattolica del Sacro Cuore, Cremona; Alfredo Guarino Dipartimento di Pediatria. Università Federico II, Napoli.