Sono simpatici, buffi e teneri. Indossano camici da dottore con fiori e animaletti che spuntano dal taschino. E poi nasoni da clown e cappellini colorati agghindano i loro volti. E mentre, si incontrano nelle corsie degli ospedali, accanto ai letti dei pazienti, bambini e anziani, nelle case di cura, nei centri per persone diversamente abili e nelle carceri, la mente “vola” al personaggio più famoso e più conosciuto giunto direttamente, qualche decennio fa, dalle sale cinematografiche nelle case degli italiani, il medico clown Hunter Patch Adams. Ma il clown dottore, la sua attività, e la sua utilità nei più svariati campi della medicina, e non solo, è finalmente una realtà italiana e anche romana.
L’incontro-intervista con la Signora Daniela Pascolini, Presidente Ancis Politeia Onlus, di Roma, è stato particolarmente interessante per conoscere da vicino il mondo della clown terapia e il ruolo che svolge il clown dottore nell’assistenza sanitaria.
Signora Pascolini, che cos’è la clown terapia e chi è il clown dottore?
Dopo decenni di “collaudo” è oramai scientificamente accertato, che il sorriso, l’allegria e il buonumore riescono ad inibire i centri preposti alla sensazione del dolore. Per una persona malata, e soprattutto per una persona ospedalizzata, non esiste solo un dolore di tipo fisico, ma anche una sofferenza più profonda alla quale spesso vengono dati diversi nomi come tristezza, paura, solitudine, o avvilimento. Sono stati d’animo che contribuiscono ad amplificare la percezione del dolore fisico, innestando un processo che, se non impedisce, certamente rende più lunga e difficoltosa la guarigione.
In un contesto come quello appena descritto, per esempio, entrano in gioco i Clown di Corsia. La loro funzione più nota è certamente quella di portare il sorriso e l’allegria in quei posti dove difficilmente si riesce ad essere di buonumore. Tutto ciò rappresenta non il “fine” ma il “mezzo”. Lo scopo, infatti, non è strappare un momentaneo sorriso o una risata passeggera, ma piuttosto far provare al malato la netta sensazione, che qualcuno si preoccupa per lui, che qualcuno ha a cuore il suo stato d’essere, la sua persona, qualcuno che non chiede nulla in cambio se non un sorriso. E’ in questo modo che la “risata” diviene per un Clown di Corsia un veicolo per portare al malato un vero e proprio soccorso di tipo psicologico.
Quali sono gli effetti del lavoro del clown dottore sul paziente?
Il lavoro del clown dottore si basa sulla Gelotologia, dalla parola greca “gelos”, riso, scienza che studia il ridere, il pensiero positivo, il buon umore che ha un effetto sul paziente sia di tipo biologico, la maggiore irrorazione di ossigeno e quindi di sangue che l’esercizio muscolare del ridere genera, e sia psicologico. Ma il clown dottore nella sua attività applica oltre alla Gelotologia anche la PsicoNeuroEndocrinoImmunologia (P.N.E.I.), branca della medicina che considera l’organismo umano come un’unità, una rete di processi interconnessi tra loro e che si influenzano l’un l’altro, ognuno dei quali importante concausa dei vari eventi patologici dell’individuo stesso evidenziando la diretta correlazione tra le emozioni ed il sistema immunitario.
Come viene vissuta l’attività del clown dottore da parte dei pazienti?
La crescita professionale, in termini di utilità sociale, riscontrata in seno a quelli che sono, ad oggi, gli ambiti strettamente operativi del clown dottore, si deve in modo particolare al Governo attuale. Infatti, per la prima volta in assoluto è stato pubblicato un bando a favore di tutte le associazioni che operano nel nostro campo. Per cui, si è finalmente propagata l’attività di clown terapia, dando impulso e conoscenza alle nostre qualificate attività. In questo campo non si può parlare di vera e propria terapia, in senso strettamente medico, ma di utilità terapeutica sì! Ci sono degli studi, tra l’altro uno lo stiamo proprio conducendo noi a Siena, presso il Policlinico Le Scotte, grazie al bando da noi vinto, che dimostrano come la clown terapia possa essere inserita a tutti gli effetti nel processo terapeutico di un paziente, accelerando l’iter della cura, rafforzando i poteri terapeutici dei farmaci, nonché in quello di pre-ospedalizzazione portando sollievo ai familiari e al personale medico, oltre che al paziente.
Quali sono i campi applicativi della clown terapia?
I campi applicativi della clown terapia sono vari perché per ogni settore può essere costruita la figura di clown dottore specifica. Esiste nella quotidianità la figura del clown sociale, del clown di corsia e del clown dell’ascolto. Nel 2006 la nostra associazione, con l’aiuto dei membri del Forum Internazionale di Comicoterapia fondato nel 2004, ha studiato un intervento mirato in favore dei facilitatori F.A.O., all’interno del progetto J.F.F.L.S. (Junior Farmer Fields Life School – Scuole di Vita – F.A.O.) in Mozambico, inserito stabilmente nei loro manuali nel 2010. Nella variegata offerta della clown terapia italiana, così come in quella internazionale, esistono svariate correnti di pensiero e professionisti di altissimo valore che possono contribuire a una migliore diffusione della clown terapia nel mondo.
Signora Pascolini, il progetto “Sorridi insieme a noi” di cosa si occupa?
Il progetto “Sorridi insieme a noi” è il titolo del progetto che abbiamo vinto presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento delle Pari Opportunità. Il progetto, in particolare, studia nell’ambito della ricerca scientifica, come la clown terapia si distingue rispetto a un video gioco all’interno dell’attività che il clown dottore realizza nella fase preoperatoria dell’ospedalizzato. Inoltre, “Sorridi insieme a noi” si sviluppa con la propria attività di corsia all’interno di 9 strutture, tra case di cura ed ospedali, spaziando sulle tipologie e situazioni approcciate coi pazienti. Tutto ciò avviene seguendo degli schemi operativi che sono propri dell’Associazione Ancis Politeia.
Nella fase preoperatoria, si tratta, di “gestire”, a livello di famiglia e di paziente, lo stato di ansia legato all’intervento chirurgico?
L’ospedalizzazione, soprattutto se accompagnata da intervento chirurgico, può facilmente essere causa di stress nel paziente pediatrico, con la possibilità di regressioni comportamentali nel postoperatorio, fino a modificazioni della personalità. L’obiettivo dello studio, di cui parlavo prima, è valutare l’efficacia degli strumenti da noi utilizzati durante l’intero percorso ospedaliero nel bambino e nei genitori. Abbiamo così messo a confronto due tipi di approccio: uno basato sulla partecipazione dei clown e l’altro sull’uso dei videogames, sia durante la preparazione dell’intervento, sia durante l’induzione anestesiologica. Sono stati così valutati i livelli di ansia preoperatoria dei bambini e dei genitori sottoposti ad intervento chirurgico.
Qual è lo scopo di questo studio?
Il nostro scopo è quello di evidenziare la relazione positiva tra clown terapia e riduzione dei livelli di ansia nel bambino che deve sottoporsi ad intervento chirurgico, e nel genitore. Riteniamo molto importante, infatti, sostenere la clown terapia che, insieme ad altre metodologie terapeutiche non convalidate, può contribuire a migliorare la degenza dei bambini in ospedale.
A Roma, in quale strutture è possibile incontrare il clown dottore?
E’ possibile incontrare un clown dottore sia in una casa famiglia che in un centro di ragazzi diversamente abili, oppure si possono incontrare all’interno di un ospedale o di una casa di cura, oppure nelle carceri, è in quest’ultimo caso che meglio si esprime la figura del clown sociale.
Quando, come e perché è nata l’Associazione Ancis Politeia Onlus?
L’associazione è nata nel 2002. E’ nata aderendo ad Ancis International, di 20 anni più vetusta di noi. In tutto, il nostro gruppo conta più di 30 anni di anzianità. L’Associazione è nata per ragioni correlate al fatto che io ricoprivo un ruolo all’interno dell’Associazione Internazionale, mi trovavo nel direttivo, e per volontà del presidente di Ancis International mi sono staccata, così come si sono staccate altre figure del mio stesso rango, e abbiamo dato vita a delle associazioni “stellari” di Ancis International in quanto ricoprono caratteristiche “proprie” nell’ambito dell’attività che queste svolgono. Per cui prendono dei suffissi diversi proprio a seconda dell’ambito d’intervento. Nel nostro caso, infatti, è Politeia: un ponte tra il cittadino e le istituzioni.
L’Associazione Ancis Politeia Onlus non è l’unica struttura presente sul territorio e attiva nel campo della clown terapia. L’Associazione Ancis Politeia Onlus opera, comunque, in ambito sanitario a tutto tondo, ed è anche l’unica del settore ad essere riconosciuta su base nazionale dal Ministero della Salute come provider ECM, rilascia, infatti, crediti formativi a tutto il personale sanitario. L’Associazione Ancis Politeia è anche l’unica a selezionare gli aspiranti clown dottori attraverso un processo valutativo scientifico affidato a consulenti esterni qualificati. La differenza, con le altre associazioni di settore è data dalla professionalità, dall’esperienza, dalla serietà e dalla costanza con cui si affrontano e si vivono quotidianamente i vari percorsi dello “stare accanto al paziente” , infatti per Ancis Politeia “Ridere non è solo contagioso, ma è anche la migliore medicina” (dal film Patch Adams).
Ulteriori informazioni sull’ Associazione Ancis Politeia Onlus sono disponibili sul sito internet: www.ancispoliteia.it, nonchè all’indirizzo email: ancis.politeia@gmail.com oppure al numero telefonico 06.54210125