“MAESTRO”: primo progetto di formazione hi-tech per rendere più efficace la lotta al tumore del rene

Parte da Roma “Maestro”, il primo progetto di formazione hi-tech per rendere più efficace la lotta al tumore del rene.
Nel Lazio si stima che le persone con diagnosi di tumore al rene sono circa 9.000 , grazie a una gestione ottimale del paziente e a terapie sempre più efficaci e sicure, oggi è possibile puntare verso percentuali di sopravvivenza sempre più alte.

Prende il via oggi dal “Gemelli” un innovativo tour di formazione dove realtà virtuale, tecnologie interattive e formazione medica “esperienziale” possono migliorare la gestione della malattia.

La lotta al tumore del rene passa anche attraverso la realtà virtuale e la formazione medica. Parte oggi la prima tappa del progetto Maestro presso l’IPSE CENTER – Interactive Patient Simulation Experience – del Policlinico Universitario A. Gemelli di Roma, uno dei centri di simulazione più avanzati in Europa. Nelle prossime settimane il tour coinvolgerà gli oncologi di diverse città italiane, portando sul territorio questa metodologia didattica, già premiata dalle Nazioni Unite per la sua innovatività, grazie a un laboratorio mobile supertecnologico dotato delle più sofisticate tecnologie interattive e virtuali.

Il progetto Maestro, organizzato da QBGROUP con il supporto di Ipsen, propone un metodo totalmente innovativo e unico di fare formazione ai medici, con l’obiettivo di migliorare la gestione del paziente con carcinoma renale attraverso un approccio multidimensionale e interattivo in grado di rendere più efficace l’aggiornamento professionale degli operatori della sanità.

I corsi di formazione si avvalgono della innovativa e originale metodologia didattica CELL (Centre For Experiential Learning), un vero e proprio simulatore in ambito clinico. Nel CELL gli operatori della sono chiamati a seguire percorsi di simulazione diagnostico/terapeutica nelle medesime situazioni operative e di stress del loro ambiente di lavoro, interagendo in tempo reale con un paziente virtuale e potendo vivere immediatamente il risultato delle loro decisioni. Oggi anche gli operatori sanitari possono imparare e aggiornarsi con la simulazione, come i piloti degli aerei.
Nel nostro Paese sono quasi 130 mila le persone che vivono dopo una diagnosi di tumore del rene, di cui oltre 9.000 nel Lazio1. La sopravvivenza a 5 anni è pari al 71%, mentre nei metastatici scende quasi al 12%. Oltre che alla familiarità, la neoplasia può essere correlata a stili di vita scorretti come fumo, dieta non equilibrata ed eccesso di peso.

“Il Carcinoma del rene è un killer silenzioso che in Italia colpisce 13.6002 persone l’anno – dichiara Giovanni Schinzari, Oncologo Medico, UOC Oncologia Medica, Università Cattolica del Sacro Cuore, Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli – La gestione clinica del singolo paziente può essere molto complessa, dalla diagnosi precoce alla definizione del migliore approccio integrato, ed è fondamentale per lo specialista saper gestire al meglio scenari clinici complessi e individualizzare la migliore scelta terapeutica. Il progetto Maestro ha come punto di forza il confronto tra esperti dei centri di riferimento nazionali e i medici delle strutture sanitarie del territorio per la condivisione di best practice efficaci, prima interagendo con un paziente virtuale in tempo reale e, in seguito, discutendo le scelte diagnostico-terapeutiche effettuate con i docenti e i colleghi.”

Il futuro della lotta al tumore del rene passa anche attraverso la realtà virtuale, tecnologie interattive e formazione medica “esperienziale”. La metodologia didattica esperienziale prevede l’interazione con un paziente in “real time” in un contesto di simulazione virtuale del percorso di cura. Durante le simulazioni i medici interagiscono con pazienti virtuali proprio come avviene nella pratica clinica reale. Tutto questo si traduce in una migliore gestione del percorso diagnostico terapeutico.
“Grazie a una gestione ottimale del paziente oggi è possibile puntare verso percentuali di sopravvivenza sempre più alte – dichiara Giuseppe Fornarini, Oncologo Medico, ‎IRCCS Azienda Ospedaliera Universitaria San Martino di Genova – Per quanto riguarda la terapia medica del carcinoma renale avanzato, lo scenario terapeutico si è recentemente arricchito di nuovi farmaci più̀ specifici e mirati, fra cui il cabozantinib che ha dimostrato di essere particolarmente efficace anche per i pazienti in fase metastatica. Oggi è possibile affermare che la prognosi di questa patologia ha subito sostanziali miglioramenti.”

 

 

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