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Il Professore Maurizio Pompili “spiega” il Centro per la Prevenzione del Suicidio

RFLAll’Ospedale Sant’Andrea di Roma è attivo il Centro per la Prevenzione del Suicidio che da circa 3 anni svolge un ruolo molto importante nel campo dell’assistenza e richieste in tal senso giungono al Centro anche da altre regioni italiane. E il Professore Maurizio Pompili in questa intervsita spiega il lavoro che viene svolto all’interno del Centro.

Professore Pompili, che cosa è il Servizio per la Prevenzione del Suicidio di cui lei è responsabile?

E’ un’attività per lo più ambulatoriale nell’ambito della UOC di Psichiatria diretta del Professore Paolo Girardi presso l’Azienda Ospedaliera Sant’Andrea e che è congiunta con l’attività di ricerca facente capo alla Facoltà di Medicina e Psicologia, Sapienza Università di Roma.

Da quanto tempo il Servizio è attivo e che cosa offre?

Il Servizio per la prevenzione del suicidio presso l’Azienda Ospedaliera Ospedale Sant’Andrea meglio conosciuto ufficiosamente come il Centro per la Prevenzione del Suicidio (SPDC), opera da circa 3 anni con servizio quotidiano ed offre i seguenti servizi: visite ambulatoriali, programmi di gruppo di psicoeducazione, helpline attiva 7 giorni. Numerosi sono gli accessi al nostro servizio con regolare pagamento del ticket previsto dal Servizio Sanitario Nazionale.

Come si pone il Centro per la Prevenzione del Suicidio nel panorama italiano?

Il Centro è ormai conosciuto in tutta Italia e riceve richieste di assistenza da diverse regioni. Si tratta, inoltre, di uno dei principali centri per la prevenzione del suicidio conosciuti e apprezzati in tutto il mondo. Infatti, numerosissime sono le collaborazioni con centri, università ed enti internazionali. Inoltre, i mass media hanno dato ampia importanza al nostro servizio con programmi in diretta e approfondimenti dedicati. Il Servizio per la Prevenzione del Suicidio è attualmente un importante riferimento in Italia per la prevenzione del suicidio e per il disagio mentale.

Quali sono le manifestazioni a cui il Centro partecipa?

Il Servizio è stato presente al “SANIT” (Forum sulla di interesse nazionale) del 2009 e 2011 con un intero stand dedicato alle nostre attività e ha suscitato notevoli apprezzamenti da parte dei visitatori. Il Centro, inoltre, organizza ogni anno, il 10 settembre, la “Giornata Mondiale per la Prevenzione del Suicidio” come partner dell’International Association for Suicide Prevention e dell’OMS. La visibilità e la notorietà dell’evento è ormai fatto acquisito nel panorama nazionale ed internazionale.

E poi, recentemente le attività del Centro sono state accolte dal Ministero della Gioventù, dal Ministero della Salute, dalla Provincia di Roma, dal Comune di Roma e dall’ATAC. Quest’ultimo ente ha messo a disposizione l’intera rete metropolitana e dei bus di Roma per la divulgazione alla cittadinanza dei nostri servizi e per la campagna di sensibilizzazione. E per finire, quest’anno il Centro ha organizzato la “Race for Life” per portare il messaggio della prevenzione del suicidio nella comunità. Si è trattato di un evento sostenuto dal CONI, dal Centro Sportivo Educativo Nazionale (CSEN) e da altri entri di rilievo.

Da chi è composto il servizio?

E’ composto da un responsabile (che sono io), da uno psichiatra, da tre psicologi, da 4 medici psichiatri in formazioni (specializzandi), da un terapeuta occupazionale, e da diverse unità composte da frequentatori scientifici volontari, tirocinanti della laurea in psicologia, tesisti di medicina o psicologia.

Qual è l’iter da seguire affinché un “paziente-suicida” venga preso   in carico dall’equipe dell’Ospedale Sant’Andrea? C’è una procedura da   seguire? Ci sono dei tempi di attesa?

Solitamente gli utenti chiamano lo 06 33777740 oppure 06 33775675 che sono i recapiti della linea dedicata agli individui in crisi (attiva dalle 9,30 alle 16,30 e con segreteria nelle altre fasce, ma si prevede un servizio attivo 24 ore); molti mandano una email al sottoscritto.

Gli utenti vengono visitati presso l’ambulatorio di psichiatria con colloquio e test di valutazione e poi indirizzati al percorso più adatto al singolo caso che può includere la terapia farmacologica, psicoterapia, psicoeducazione, ecc. Tutti ricevono indicazioni su come contattare il sottoscritto in ogni evenienza.

I tempi di attesa variano a seconda dei periodi. Di solito oscillano tra 1-2 settimane ma nei casi nei quali si evidenzia un’urgenza si agisce in 1-2 giorni.

Quali sono le difficoltà che gli “addetti ai lavori” incontrano quotidianamente?

Sul campo le difficoltà sono tante. Al momento gli operatori socio-sanitari segnalano notevoli difficoltà circa la gestione di questi soggetti sia per la peculiarità dell’evento sia per la difficoltà nel confrontarsi con un tema assai scomodo e poco conosciuto.

Da questo nasce l’esigenza di un servizio che prenda in carico i soggetti ricoverati nel momento dell’acuzie per tentativo di suicido; questo e’ fortemente auspicabile e rappresenta un’innovazione senza precedenti. I soggetti dovranno essere gestiti presso questo servizio dopo la fase acuta che ha portato il ricovero presso il Centro. Tale servizio rappresenta il gold standard della prevenzione del suicidio dal momento che il rischio di suicidi aumenta drammaticamente subito dopo le dimissioni dall’ospedale, già dal giorno successivo. Accogliere, invece, i soggetti in crisi ed avviarli a percorsi di assistenza è in linea con i suggerimenti delle più importanti istituzioni mondiali, prima fra tutte l’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Dottor Pompili, qual è il vostro obiettivo?

Il nostro intento e’ quello di avere un reparto di degenza per coloro che hanno fatto un tentativo di suicidio o che sono a grave rischio di suicidio. Questo, oltre a salvare vite umane, rappresenterebbe un momento di forte risparmio di risorse per la collettività dal momento che spesso dopo un tentativo di suicidio il soggetto tenta nuovamente il gesto, subisce altri ricoveri, visite e assistenze varie che invece potrebbero essere evitate con un’efficace prevenzione attraverso percorsi dedicati.

Un lavoro sicuramente molto importante quello che l’equipe del Centro per la Prevenzione del Suicidio dell’Ospedale Sant’Andrea svolge quotidianamente a cui si aggiunge la difficoltà nella gestione di “questi” soggetti e la peculiarità dell’evento ma anche la difficoltà nel confrontarsi con un tema assai scomodo e poco conosciuto.

Un percorso coraggioso il loro che solo i risultati, i traguardi raggiunti, rendono merito al loro lavoro.

Altre informazioni di approfondimento sull’importante tema del suicidio sono disponibili sui due siti internet: www.raceforlife.it e www.prevenireilsuicidio.it

Il Professore Maurizio Pompili è medico psichiatra e suicidologo, è Ricercatore Universitario e docente presso i corsi di laurea e specializzazione della Facoltà di Medicina e Psicologia, Sapienza Università di Roma. E’ affiliato al McLean Hospital – Harvard Medical School, Boston, USA. E’ autore di circa 300 pubblicazioni sul suicidio compresi dieci internazionali. E’ il referente per l’Italia dell’International Association for Suicide Prevention (IASP). E’ stato insignito nel 2008 con lo Shneidman Award dall’American Association of Suicidology per i contributi di alto valore resi alla ricerca sul suicidio. Organizza ogni anno per l’Italia la Giornata Mondiale per la Prevenzione del Suicidio della IASP e OMS e la Race for Life per sensibilizzare la prevenzione del suicidio (www.raceforlife.it)

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