In 12 ore è possibile ricoverare ed operare una donna per un tumore al seno, verificare attraverso un test intra-operatorio, di circa 30 minuti, la presenza di cellule tumorali nel linfonodo sentinella ed in caso di positività effettuare lo svuotamento dei linfonodi ascellari ed applicare una radioterapia mirata. E poi, concludere l‘intervento chirurgico e mandare a casa la paziente entro la fine della giornata.
La tecnica OSNA, One Step Nucleic acid Amplification, Amplificazione in singola fase degli acidi nucleici, basata sulla rapida diagnosi molecolare del linfonodo sentinella, durante l’intervento chirurgico, è stata introdotta per la prima volta in Italia nel 2007 dall’equipe medica dell’Istituto Regina Elena di Roma. E oggi, nel famoso polo oncologico di ricerca e cura è attivo un database online che “raccoglie” tutti i 20 mila casi di chirurgia mammaria finora trattati. Si è costituita così la più grande banca dati Europea su interventi di patologia mammaria effettuati, appunto, con l’innovativo metodo di diagnosi molecolare intra-operatoria del linfonodo sentinella denominato OSNA.
Franco Di Filippo, Direttore della Chirurgia mammaria dell’Istituto Regina Elena e coordinatore dell’evento spiega come “nel nostro Istituto, dal 2007 ad oggi, 882 donne con cancro al seno sono state trattate in day surgery e 372 pazienti hanno potuto beneficiare del metodo Osna. 73 pazienti sono risultate positive e hanno subito lo svuotamento ascellare durante lo stesso intervento. Tale metodica è oggi in uso in molti altri Paesi europei” e inserendo in un database i dati relativi agli interventi effettuati in tutti i centri coinvolti dal progetto e per un totale di circa 20.000 pazienti, “sarà possibile estrapolare evidenze estremamente significative” e, quindi, informazioni utili a valutare e migliorare le tecniche e le procedure di intervento.