“Sono alla 14esima settimana di gravidanza e ancora non ho deciso dove partorire. Mi piacerebbe molto donare il cordone ombelicale perché così posso aiutare le persone che hanno problemi di leucemia. Vorrei delle informazioni sui Centri di raccolta e su cosa bisogna fare per diventare donatrici”. E’ Francesca una futura mamma e il gesto che desidera compiere è molto importante perché potrebbe salvare una vita.
La dottoressa Alice Vendramin Bandiera, Referente Programma Sangue Cordonale della Federazione Italiana ADOCES, fa una panoramica su quelli che sono i centri di raccolta e spiega che “la donazione solidale del Sangue del cordone ombelicale (SCO) ha lo scopo di mettere a disposizione dei malati che ne hanno bisogno le cellule staminali emopoietiche (CSE) che il SCO contiene per curarli col trapianto allogenico. Pertanto, la donazione del SCO deve innanzi tutto rispondere a rigorosi requisiti di sicurezza e di idoneità, oltreché di tracciabilità e di gratuità, che molti Punti Nascita non possono garantire. In Italia ci sono più di 1.200 Unità di Ostetricia, o punti nascita, e poco più di 300 di questi sono in possesso dei requisiti strutturali organizzativi e di personale richiesti dalle leggi per poter eseguire i prelievi di SCO a scopo di trapianto e sono perciò accreditati presso le rispettive Banche pubbliche di afferenza.
Quindi, una buona percentuale dei 520.000 parti che ogni anno avvengono approssimativamente in Italia si verifica in punti nascita non accreditati per tale procedura e non possono essere oggetto di donazione e di prelievo per uso di trapianto”.
La dottoressa Bandiera, inoltre, risponde alle domande di Francesca e di tutte le future mamme che desiderano donare il sangue cordonale.
Dottoressa Bandiera, a chi possono rivolgersi le future mamme per avere informazioni corrette per diventare donatrici del sangue cordonale?
Possono rivolgersi all’ostetrica e al ginecologo di fiducia e al personale delle banche pubbliche. Possono anche visitare i siti delle Associazioni come il nostro portale www.adoces.it/donazione-sangue-cordone, interamente dedicato alla raccolta, donazione e conservazione del sangue cordonale e il suo reale utilizzo e quotidianamente aggiornato. Solo una corretta informazione consente alle mamme una scelta consapevole e convinta.
E a chi possono, invece, rivolgersi per conoscere quali sono i centri pubblici di raccolta presenti nel territorio di appartenenza?
Oltre all’ostetrica o al ginecologo, possono informarsi, anche telefonicamente o per mail, presso il personale della banca di crioconservazione più vicina.
Verrà dato l’elenco di uno dei 303 punti nascita accreditati, dove poter fare la donazione. Per esempio, per la città di Roma ci si può rivolgere a:
Banca Sangue Cordone Ombelicale La Sapienza – tel. 06/85795549 – email: bancasco@bce.uniroma1.it
Banca Sangue Cordone Ombelicale Tor Vergata – tel. 06/51002259 – email cbbhutvrm2@virgilio.it
Unicatt Cord Blood Bank – tel. 06/30154514 – e mail srutella@rm.unicatt.it
Come viene effettuata, praticamente, la raccolta del sangue cordonale?
Qualsiasi futura mamma può chiedere di donare il sangue cordonale che viene facilmente raccolto dall’ostetrica dopo la nascita del neonato e la recisione del cordone ombelicale, da parte di ostetriche esperte. La procedura non modifica in alcun modo l’assistenza della mamma e del neonato
In quali casi una futura mamma non può donare il sangue cordonale?
La donazione non può essere possibile se la mamma ha assunto particolari tipi di farmaci o altre sostanze da abuso (alcool, ecc.), se i genitori possono trasmettere infezioni o malattie genetiche, perchè ciò potrebbe esporre al rischio di trasmissione di malattie tramite le cellule staminali. Inoltre, la raccolta non può essere fatta se il bambino nascerà prematuro.
La futura mamma deve sottoscrivere un consenso per diventare donatrice? Che cosa prevede il consenso che firma?
I genitori che desiderano donare il sangue cordonale devono compilare, prima del parto, un modulo di consenso dove, tra le altre informazioni, dovranno dichiarare di non appartenere a categorie a rischio (assunzione di droghe e/o alcolismo cronico, comportamenti sessuali a rischio di contrarre malattie infettive).
Perchè la mamma donatrice deve fare gli esami del sangue?
Alla mamma viene effettuato un prelievo venoso per lo studio della compatibilità (tipizzazione HLA) per inserire le caratteristiche genetiche della donazione al Registro italiano IBMDR, per la distribuzione ai Centri di trapianto italiani ed esteri. Inoltre, il prelievo serve per l’ esclusione di epatite virale e dell’HIV.
Il cordone si può donare solo dopo il parto naturale o anche dopo il parto cesareo?
La donazione del sangue cordonale avviene solo dopo il parto naturale.
La futura mamma nel donare il cordone deve affrontare delle spese?
La donazione del sangue cordonale è anonima, volontaria e completamente gratuita.
La donatrice riesce a sapere a chi va il suo cordone?
Quando una donazione viene richiesta da un centro di trapianto, la mamma viene contattata dal responsabile della banca: le viene chiesto se il figlio è sano, se ha sviluppato negli anni precedenti malattie gravi che potrebbero pregiudicare anche il buon esito del trapianto. In questa occasione la donatrice viene informata che il sangue
cordonale del proprio figlio è stata trovato compatibile con un paziente, che potrà essere salvato grazie al suo gesto. Ma la donatrice e il ricevente rimangono anonimi.
La donazione del sangue cordonale: un gesto semplice che non richiede spese, un gesto che segue sempre la strada del cuore, un gesto che ha bisogno di una informazione adeguata affinché le future mamme che durante l’attesa del loro bambino vivono la stagione più bella, possano scegliere in piena consapevolezza e sempre in linea con le evidenze scientifiche e con la normativa vigente.