Il cordone ombelicale, con il quale ogni mamma nutre il proprio bambino nel “pancione”, dopo il parto viene usualmente gettato. Ma nei vasi cordonali rimane una quota di sangue molto ricca di cellule staminali ematopoietiche, del tutto simili a quelle del midollo osseo, che possono essere utilizzate per il trapianto di pazienti con leucemia e linfomi, malattie congenite e metaboliche. Ad oggi, infatti, con il trapianto di cellule staminali del cordone ombelicale possono essere curate più di 70 malattie.
Nel trapianto, utilizzando le cellule staminali del sangue cordonale in sostituzione di quelle malate, si va a ricostruire nel paziente un nuovo sistema ematopoietico. Le cellule staminali del cordone ombelicale vengono, quindi, utilizzate nei trapianti come fonte alternativa alla usuale donazione di midollo osseo.
La donazione del sangue cordonale avviene in modo molto semplice. Tutte le future mamme possono chiedere di donare il sangue cordonale che viene, facilmente, raccolto dall’ostetrica durante il parto, sia spontaneo e sia cesareo, e questo non modifica assolutamente l’assistenza della mamma e del neonato. E’ necessario, comunque, che la mamma “donatrice” sottoscriva un consenso e si sottoponga ad esami del sangue, al momento del parto e dopo sei mesi, per escludere la presenza di malattie che possono essere trasmesse al paziente.
A questo punto, la sacca sterile contenete il sangue cordonale raggiunge entro 30 ore la Banca di Sangue del Cordone Ombelicale di riferimento, presso la quale sarà sottoposto alle analisi necessarie e, quindi, congelato. Prima, comunque, viene “tipizzato”, cioè catalogato, tramite una sofisticata analisi di laboratorio chiamata “tipizzazione HLA”. I dati della tipizzazione vengono inseriti in una Banca Dati Mondiale e permetteranno, così di stabilire in tempi brevi se le cellule staminali del donatore e del ricevente sono compatibili.
La Dottoressa Simonetta Pupella, del Centro Nazionale Sangue, in occasione della Conferenza Stampa nell’ambito del Forum Internazionale della Salute-Sanit-di Roma, ha spiegato che “la donazione del sangue del cordone ombelicale deve essere gratuita, volontaria e assolutamente non remunerata. Questo principio ha fatto sì che le unità governative nel nostro paese ne sancissero il carattere pubblico, sentendo, così, la necessità della nascita di una rete di banche del cordone ombelicale, prevista anche da un decreto ministeriale. Nella rete delle banche del cordone ombelicale operano una squadra di professionisti che si interfacciano continuamente con la società scientifica e con il mondo del trapianto. I punti di forza della rete italiana dei donatori di sangue cordonale sono, da una parte, il fatto di essere inserita nel Servizio Sanitario Nazionale quale movimento al servizio della salute pubblica, e dall’altra, il fatto di essersi dotata delle stesse regole di comportamento. Un altro passo importante della rete è stato il fatto di aver portato allo stesso tavolo tutte le società scientifiche che operano nel campo delle cellule staminali e del cordone ombelicale per far uscire in modo ufficiale una posizione unica rispetto alla conservazione del cordone ombelicale”.
All’interno della stessa conferenza stampa la Dottoressa Letizia Lombardini, del Centro Nazionale Trapianti, ha tenuto a precisare che “in Italia sono presenti 19 banche di sangue cordonale che operano in 13 regioni. La prima banca italiana è nata a Milano e l’ultima, in ordine di tempo, è nata in Sardegna, a Cagliari”. E le banche che hanno “bancato” il maggior numero di sangue cordonale nel 2010, in Italia, sono state: Milano con 799 unità, San Giovanni Rotondo con 430 unità, l’Emilia Romagna con 385 unità e Pavia con 352 unità.
La Banca del sangue Cordonale, quindi, è una Struttura Sanitaria Pubblica, autorizzata dal Ministero e dalla Regioni e raccoglie, valida, caratterizza, conserva e distribuisce le unità donate ai Centri di Trapianto, garantendone la tracciabilità, la qualità, l’idoneità e la sicurezza. A queste banche sono collegati i centri di raccolta presso le Unità Operative di Ostetricia dove viene prelevato, da personale competente, il sangue cordonale donato.
Le banche attive a Roma sono:
Banca Sangue Cordone Ombelicale La Sapienza – tel. 06 85795549;
Banca Sangue Cordone Ombelicale Tor Vergata – tel. 06 51002259;
e Unicatt Cord Bloond Bank – tel. 06 30154514.
Donare il sangue del cordone ombelicale significa donare la speranza a chi ha bisogno di cellule staminali per curare malattie del sangue. Un piccolo gesto che alle future mamme non costa nulla ma è “risorsa biologica” di fondamentale importanza per l’intera umanità.