IFO, RESTYLING SALA D’ATTESA: UN BEL DONO AI PAZIENTI

Da un amore ed un dolore ancora bruciante nasce un grande gesto di accoglienza e generosità

IFO, RESTYLING SALA D’ATTESA: UN BEL DONO AI PAZIENTI

“Prendersi cura delle persone che incrociamo. Questo è il racconto della vita di Stefano”

Da un amore importante, dalla condivisione del lungo percorso della malattia e dal doversi arrendere al destino crudele nasce un gesto di immensa generosità fortemente voluto da Cesare Piro, ideatore e promotore del progetto “Living Stefano”.

In pochi mesi è stato messo a punto il disegno, realizzate su misura le poltrone ergonomiche ed effettuata la raccolta di donazioni tra parenti e amici. “Inauguriamo con questa importante donazione il progetto “Accoglienza e decoro” – sottolinea Marta Branca, commissario straordinario degli IFO – che è finalizzato a rendere sempre più confortevole e decorosa la permanenza delle persone nei nostri Istituti”

“Il progetto è dedicato alla memoria del mio amato compagno, Stefano Ceccarelli, che nell’atrio degli IFO ha trascorso molte ore. – Recita la dedica a firma di Cesare Piro affissa sui pilastri della sala d’attesa – Un uomo vitale e generoso che ha combattuto con coraggio e serenità la sua battaglia contro la malattia. È dedicato a lui e alla sua grande famiglia, una famiglia definita dall’amore. Ai suoi parenti, ai suoi amici, ai suoi colleghi. Ma anche ai medici, agli infermieri, ai volontari. Ma è soprattutto dedicato a tutti i degenti, di questa struttura, che spesso ci hanno regalato un sorriso – attimi di intimità e vicinanza in momenti molto difficili. Ognuno di noi è molto di più della malattia che, in certi momenti, ci affligge. È per questo motivo che ho deciso di ristrutturare la sala d’attesa – un luogo sospeso fra la casa e la cura – per riaffermare che la nostra vita è ampia e dobbiamo trovare spazio, in quello che siamo, per tutte le nostre emozioni. Vorrei che fosse questa la testimonianza di Stefano – amore, accoglienza e generosità. Prendersi cura delle persone che incrociamo. Questo è il racconto della vita di Stefano, la narrativa della sua esistenza.”

“Siamo stati travolti dall’energia di questo atto di grande generosità. Un energia – ha ringraziato commossa Marta Branca – che in poco tempo ha dato vita ad una nuova dimensione all’area in assoluto più frequentata degli Istituti. Un esempio di come la generosità dei cittadini deve essere sempre più a sostegno della ricerca e delle attività della sanità pubblica, a favore di progetti concreti, condivisi e coinvolgenti. Ringrazio Cesare Piro per aver aderito all’iniziativa “Accoglienza e decoro” promossa per rispondere ad esigenze che oggi non sempre è possibile soddisfare con tempi e costi adeguati rispetto alle impellenti priorità.”

Grande emozione nello scoprire le lastre di marmo e le dediche, ma anche affetto e gioia nel ricordare Stefano. Un centinaio i presenti tra amici, parenti e operatori degli Istituti.

Presente l’Architetto Cristina Persico Piro che ha ideato e curato lo spazio in cui la parola d’ordine è “interconnessione”. ” Il progetto, nei suoi particolari esecutivi,- ci illustra l’architetto – ha posto la massima attenzione al benessere emotivo e a quello fisico di quanti frequentano questa struttura.”

Infatti grazie alla ditta “Linea Zeta” e a Simonetta e Fabio Zitti, che hanno sposato subito l’idea, “sono stati eseguiti vari prototipi,- prosegue l’Architetto – via via perfezionati, prima di definire una seduta che conciliasse l’ergonomia con la gradevolezza, non tralasciando l’estetica.”

Le sedute sono disposte in due isole che formano due ottagoni adiacenti, centrati sui due pilastri. La disposizione dei divani dà luogo a condizioni differenziate di riservatezza o di possibilità di relazione con altri.

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