Roche a supporto della medicina di precisione: premiato il Lazio con 50.000 euro
Tra i progetti vincitori del Bando Roche dedicato alla medicina di precisione anche uno studio presentato dall’Università Cattolica del Sacro Cuore, Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, Roma.
L’iniziativa ha ricevuto il patrocinio di AIOM, mentre la valutazione delle candidature è stata affidata alla Fondazione GIMBE.
La medicina di precisione sta rivoluzionando la cura delle patologie oncologiche, che nel Lazio interessano ogni anno circa 37.000 nuovi pazienti.
Roma, 12 maggio 2021 – Sono stati selezionati i vincitori del Bando “Roche per la Medicina di Precisione”. Tra i progetti di ricerca finanziati anche quello presentato dall’Università Cattolica del Sacro Cuore, Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, che riceverà un contributo pari a 50.000 euro.
Roche ha deciso di dedicare un Bando specifico alla Medicina di Precisione, a conferma della rilevanza che questo emergente modello di cura sta assumendo all’interno del Sistema Salute. Un approccio integrato che considera l’insieme delle caratteristiche genomiche del tumore di ciascun paziente così da realizzare diagnosi e percorsi terapeutici sempre più personalizzati.
Sono 6 i progetti di ricerca premiati in tutta Italia, per un finanziamento complessivo di 300.000 euro, nell’ambito dell’iniziativa promossa da Roche, a conferma del proprio impegno a sostegno della ricerca scientifica. L’obiettivo del Bando è, infatti, quello di dare slancio all’implementazione di soluzioni innovative per la medicina di precisione nel nostro Paese e promuovere questo nuovo approccio diagnostico-terapeutico nell’ottica di migliorare la presa in carico dei pazienti colpiti da patologie tumorali. Finalità ancora più valide specialmente in un periodo storico come quello attuale, in cui sono emerse con maggiore forza le criticità esistenti nella gestione dei pazienti complessi.
La medicina personalizzata è oggi una realtà per i pazienti affetti da varie patologie oncologiche, tra cui le neoplasie polmonari, alle quali è dedicato il progetto condotto dal gruppo di ricerca dell’Università Cattolica del Sacro Cuore – Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS.
“La scoperta di una peculiare alterazione molecolare, il riarrangiamento del gene ALK, ha aperto la strada all’utilizzo di farmaci mirati, con enormi benefici in termini di controllo della malattia e qualità di vita dei pazienti. Tuttavia, solo una caratterizzazione genomica approfondita dei meccanismi responsabili della sensibilità e della resistenza a queste nuove terapie ci permette di ottimizzare il percorso terapeutico di ciascun paziente – ha affermato il Dott. Emanuele Vita, Dottorando di Ricerca dell’Università Cattolica del Sacro Cuore presso l’Oncologia Medica del Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS sotto la supervisione del Prof. Emilio Bria – Lo scopo del progetto GALILEO è rendere fruibili a tutti i pazienti le più moderne tecniche di analisi del DNA tumorale, sia su biopsia tissutale sia tramite prelievo di sangue, per poter seguire nel tempo l’evoluzione della malattia.”
Il progetto si propone, quindi, di monitorare l’efficacia delle terapie attraverso le nuove metodologie a disposizione, anche nell’ottica di identificare più rari meccanismi di resistenza e possibili bersagli terapeutici da discutere nel contesto dei Molecular Tumor Board (MTB), ossia gruppi multidisciplinari di esperti a supporto dell’oncologo nella definizione delle indicazioni terapeutiche più adeguate, come nel caso del Comprehensive Cancer Center del Gemelli, diretto dal Prof. Giampaolo Tortora.
“Nel Lazio vivono approssimativamente 350.000 persone che hanno avuto una diagnosi di tumore e registriamo ogni anno circa 37.000 nuove diagnosi, poco meno del 10% di tutti i casi di neoplasia che si verificano nel nostro Paese – afferma il Dott. Domenico Corsi, Coordinatore AIOM per la Regione Lazio – L’avanzamento delle conoscenze e la disponibilità di nuove tecniche di biologia molecolare hanno portato l’Oncologia ad avere un’inclinazione sempre più soggettiva con la diffusione della medicina di precisione, finalizzata ad individuare terapie e cure in base alle peculiarità individuali legate alla variabilità genetica, all’ambiente, alle caratteristiche del microbioma e allo stile di vita delle singole persone.”
Il contributo di Roche vuole quindi agevolare l’attivazione di queste risorse fondamentali nei diversi Centri clinici distribuiti sul territorio italiano, al fine di implementare percorsi diagnostico-terapeutici-assistenziali (PDTA) ottimizzati e sempre più personalizzati, garantendo un accesso il più ampio ed equo possibile all’innovazione terapeutica e diagnostica, con un’attenzione alla sostenibilità.
La valutazione dei progetti candidati al Bando Roche per la Medicina di Precisione è stata affidata alla Fondazione GIMBE (Gruppo Italiano Medicina Basata sulle Evidenze), a garanzia dell’imparzialità e trasparenza del processo di selezione dei vincitori. Tra i criteri di valutazione rientrano sia la qualità del progetto, in termini di potenziali benefici apportati ai pazienti e alla sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale, sia la qualità delle attività scientifiche del Centro candidato.
Ufficio stampa APCO Worldwide
Valeria Manduchi
Roche
Sara Bernabovi
Fonte: Valeria Manduchi – Senior Associate Director