Che sia un'impresa disumana vincere una di queste gare, in cui si confrontano a livelli stratosferici i migliori nuotatori del mondo, è dir poco. Serve tanta determinazione, un fisico unico e tanto tanto lavoro in piscina e in palestra.
Un simile impegno ci fa pensare a questi atleti come a personaggi fuori dal mondo, assorbiti come sono da gare, record e cronometro. La routine dell'allenamento potrebbe logorare il cervello, renderlo poco aperto e reattivo a quelli che possono essere problemi altrimenti distanti. E cosa c'è di più distante della mancanza d'acqua per un nuotatore? Vien da chiederselo oggi quando sfrecciano in queste meravigliose piscine azzurre e blu, fasciati da questi costumi ipertecnologici, abituati a muoversi più come anfibi che come esseri umani. Eppure Valerio Cleri e Federica Pellegrini hanno scelto di diventare testimonial di qualcosa di meraviglioso: la costruzione di 65 pozzi in Africa, quel continente che più di altri paga i mutamenti climatici indotti dal nostro opulento mondo.
Il progetto si chiama 65 pozzi per 65 medaglie e dà ad Amref i mezzi per scavare là dove l'acqua potabile è un miraggio, è fonte insostituibile di Vita. Grazie alla generosità del comune di Roma e di altri sponsor istituzionali, l'Amref, che in Italia ha proprio sede a Roma, potrà applicare il suo modello di beneficenza, se mi si passa il termine, partecipata. Come sempre è stato il suo stile, l'associazione non crede in aiuti esterni alle popolazioni, ma cerca di coinvolgerle al massimo nell'aiutarsi da sole. E' la strada migliore per far sì che la beneficenza di oggi non dipenda dalla carità di domani. Questo spirito pragmatico e scientificamente efficiente ha portato l'Amref a vincere l'ambito Gates Award for Global Health nel 2005 e si sa che se Bill Gates apprezza un'istituzione benefica questa non può che essere improntata a criteri di efficienza, trasparenza ed efficacia. Quindi la prossima volta che un atleta vincerà una medaglia ricordiamoci anche che il suo contributo servirà a dissetare migliaia di uomini, donne e bambini nei paesi in via di sviluppo.