Una città più pulita è un obiettivo raggiungibile con il contributo di tutti. Con la raccolta differenziata si può. “Già, sembra facile! Ma che fatica!” è il commento più diffuso. Per molti di noi la raccolta differenziata è solo una fatica ulteriore che si va ad aggiungere ai tanti impegni quotidiani. Eppure con un pizzico di organizzazione è meno difficile di quanto sembra. Bastano pochi gesti per ottenere risultati vantaggiosi per tutti … proprio per tutti, noi compresi!
Per fare la raccolta differenziata, come noto, si devono separare i materiali riciclabili da quelli che non lo sono. Il primo passo è quindi avere già in casa i contenitori per l’immondizia separati. Tanto per iniziare sono irrinunciabili quelli per la carta, il vetro, la plastica e l’umido, ovvero i materiali organici non recuperabili (avanzi, le bucce, le molliche, ecc). In ciascuno andranno i rifiuti pronti per il cassonetto corrispondente. Così al momento di gettare l’immondizia è già tutto pronto.
È ormai facile trovare contenitori per i rifiuti di diversi colori, in modo da riconoscere facilmente quello giusto per ogni materiale. Ma allora perché non approfittarne per farne oggetti di arredo? Ce ne sono di varie grandezze, forme e materiali. La maggior parte sono in plastica, ma se ne trovano anche di legno o metallo, comunque sempre meglio quelli col coperchio. E allora mettiamo 4 bei contenitori con colori vivaci in cucina, oppure scegliamo 4 colori pastello se abbiamo un tinello luminoso. Se invece abbiamo la fortuna di avere un balcone, prendiamoli resistenti alle intemperie e magari con le ruote. Possono comunque essere esposti se sono carini e persino decorati!
Il consiglio è di scegliere i colori simili a quelli dei veri cassonetti, magari in tonalità più da “arredamento”. Oppure di prenderli tutti dello stesso colore e metterci sopra una decorazione che ricordi il materiale da gettare, magari in stile con l’ambiente.
Quelli elencati sopra sono i materiali di uso quotidiano assolutamente irrinunciabili per il recupero. Basti pensare che la plastica si recupera quasi al 100% e, cosa da non dimenticare, se non recuperata è causa di inquinamento ambientale, visto che è un materiale sintetico resistente. E che dire del vetro, che è un materiale estremamente prezioso? O della carta, che una volta recuperata e riutilizzata impedisce l’abbattimento di altri alberi? Insomma già recuperare questi elementi significa contribuire a combattere l’inquinamento.
A questi si aggiungono poi sempre i rifiuti organici che possono essere recuperati con il compostaggio, un sistema che li trasforma in una sorta di humus utile a fare i fertilizzanti naturali.
È importante ricordare di pulire bene i materiali come plastica e vetro prima di metterli nei rispettivi contenitori per rifiuti. Se infatti restano scarti alimentari, andranno a fermentare. C’è anche un vantaggio immediato in questo: non si formeranno cattivi odori nei contenitori dei materiali non organici, che quindi potranno essere smaltiti più di rado rispetto alle buste dei materiali organici
Ma è possibile anche recuperare in maniera differenziata oggetti e materiali che meno frequentemente gettiamo nel cassonetto. Ad esempio i vestiti vecchi o che non indossiamo più perché “fuori moda”. Per i vestiti, e anche le scarpe, esistono quei grandi cassoni gialli che vediamo sparsi un po’ ovunque in città ormai. Anche in questo caso il contributo che possiamo dare è notevole, sia per il recupero di materiali sia per la “donazione” di indumenti a bisognosi.
E poi i medicinali scaduti e le pile esaurite, che vanno in contenitori esposti vicino ai rivenditori, o l’alluminio e i prodotti elettrici ed elettronici. Per ogni cosa c’è un sistema di raccolta rifiuti apposta. Ma si tratta di cose di cui non dobbiamo occuparci tutti i giorni, quindi non vanno a “disturbare” la nostra routine. E importante però avere un punto di riferimento per informarsi quando serve. Nel caso di Roma il riferimento è ovviamente l’AMA e sul suo sito (http://www.amaroma.it/raccolta-differenziata/) ci sono tutte le informazioni utili che servono.
Separare i materiali riciclabili già alla fonte, ovvero in casa di ciascuno di noi, significa avviarli al recupero. E quindi, a seguire, significa avviare un ciclo virtuoso di risparmio, che ci coinvolge personalmente, di ecosostenibilità, che interessa l’ambiente in cui viviamo, e di pulizia cittadina.