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Ostello diffuso del Quadraro, accoglienza turistica e ricettività ecosostenibile

Ostello3Grazie alla collaborazione attiva di cittadini e commercianti, l’associazione “Punto di svista” ha promosso e realizzato un’iniziativa davvero geniale, utilizzando come progetto pilota il quartiere Quadraro e Vigne Alessandrine e proponendolo come esempio di successo per tutti i quartieri turisticamente più noti della capitale. Si tratta di ”Ostello diffuso”, uno strumento perfetto per fronteggiare con successo le difficoltà economiche e la crisi sociale che frenano la ripresa delle attività commerciali e turistiche di Roma.

QuadraroIl quartiere Quadraro e Vigne Alessandrine è stato utilizzato nella prima fase del progetto e durante le ultime festività natalizie contava già sull’adesione di circa 60 appartamenti. Nel proporre un modello vincente per valorizzare le risorse non impattando sull’ecosistema del quartiere, ha fatto si che tutti i partecipanti, cittadini, commercianti e turisti, potessero trarre profitto dall’iniziativa.

Il quartiere sembra perfetto per ospitare un’iniziativa volta a rilanciare la proposta di un’accoglienza turistica ecosostenibile. Infatti, insieme alla modernità ed alla cospicua presenza multietnica, nella sua area convivono due importanti parchi archeologici, quello di Centocelle e quello degli Acquedotti, uno dei più grandi Mausolei della capitale, quello del Parco XVII Aprile 1944 (ex giardino di Monte del Grano) ed una parte dell’Acquedotto Alessandrino.

Il progetto “Ostello diffuso”, presentato al Quadraro lo scorso 8 dicembre nell’ambito della Festa della sostenibilità, è frutto della collaborazione con Legambiente, con il patrocinio dei Municipi VI e X e della Provincia di Roma. Attiva dal 2008, “Punto di Svista” ha concentrato le proprie energie e le proprie iniziative ad impatto zero nel VI Municipio, in Ostello1particolare nelle zone Quadraro, Certosa e Torpignattara. Obiettivo a medio/lungo termine dell’associazione è ora quello di sviluppare l’iniziativa diffondendola anche negli altri quartieri della periferia, aiutando in tal modo l’economia delle zone notoriamente meno frequentate dai turisti e rispettando al tempo stesso l’ambiente urbanistico.

Tutto questo nasce da una concezione aperta dell’ospitalità e degli spazi disponibili. Una concezione che vede l’integrazione e lo scambio sociale come i dogmi da seguire per un rilancio proattivo della multiculturalità e del . Relazioni che si intrecciano e che possono portare a tutti benefici e vantaggi, migliorando al contempo la qualità dei rapporti umani e della vita stessa. Il quartiere diventa più accogliente e più ospitale, cresce e si modella sotto le mani dei suoi stessi abitanti.

Prendendo spunto dall’idea originale dell’ostello, presente ormai abbondantemente in tutte le grandi città europee, “Ostello diffuso” si propone come valida alternativa alle catene ricettive della capitale.

Il principio base del progetto prevede di mettere a disposizione del turista una porzione della propria abitazione, in cambio di una quota minima, alla portata di qualunque portafogli. Nel suo complesso, il progetto risponde a vari obiettivi di sostenibilità sociale, primi tra tutti diffondere la conoscenza dei quartieri meno noti di Roma, aiutare l’economia degli ospiti e delle strutture commerciali (bar, ristoranti, alimentari, mercati) e limitare la proliferazione di strutture ricettive ad alto impatto per l’ambiente.

Alla proposta turistica, il quartiere ha correttamente associato aspetti ambientali che devono essere necessariamente curati per garantire la buona riuscita del progetto. Tra gli aspetti più importanti, cartelli da esporre presso gli esercizi commerciali che promuovono ed illustrano la raccolta differenziata e la realizzazione di mercati biologici per la vendita di prodotti di zona e di oggetti non più utilizzati, liberando così nuovi spazi negli appartamenti.

L’idea, molto simile a quella originaria del Bed and Breakfast anglosassone, “rischia” di diffondersi e diventare una . Un risultato francamente auspicabile in quanto, oltre che essere una soluzione economicamente ed ecologicamente sostenibile, offre al turista la possibilità di vivere un’esperienza originale, integrandosi nel tessuto sociale della capitale e respirando quell’atmosfera che solo i quartieri “popolari” o “bohemien” sono normalmente in grado di offrire.

Per ulteriori informazioni sulle attività dell’associazione “Punto di svista” o per proporre la propria adesione al progetto “Ostello diffuso” è possibile visitare i siti www.puntodisvista6.it e www.ostellodiffusoroma.it, scrivere all’indirizzo info@ostellodiffusoroma.it o chiamare il numero 334.9870391.

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