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Gruppi d’acquisto nella capitale – I romani si organizzano

salvadanaioQuando il gioco si fa duro…i duri iniziano a giocare!! Un detto a volte citato a sproposito, ma perfettamente adatto per descrivere la energica reazione dei cittadini nei confronti del perdurante periodo nero che la nostra società sta vivendo. Una crisi che ha portato alla recessione economica, alla sfiducia nelle istituzioni sociali ed al crollo del modello di consumo globalizzato.

Sono questi i motivi scatenanti per la nascita dei gruppi d’acquisto.

aranceNon si tratta di una , bensì di una sorta di “class action” proattiva in cui i consumatori si raggruppano e si difendono da soli, organizzandosi e contrattaccando una crisi sociale sempre più dura ed ancora indecifrabile. Inizialmente se ne parlava solamente con riferimento alla spesa di tutti i giorni, soprattutto all’acquisto di ortaggi, frutta e beni di prima necessità. Quando il meccanismo ha iniziato a funzionare e ha dimostrato la sua utilità, si è esteso in maniera naturale anche a prodotti di altro tipo, dai pannolini al vestiario, dal bricolage ai detersivi. In poche parole, a tutto ciò che è possibile acquistare all’ingrosso, garantendo in tal modo vantaggi a tutti i partecipanti del gruppo grazie al criterio dell’economia di scala. All’interno di un gruppo, le competenze e le capacità di ciascuno possono contribuire alla creazione di una catena del valore assimilabile a quella di un’azienda. In questo modo, tutti sono invogliati nel mettere a fattor comune le proprie conoscenze e le proprie esperienze, in quanto chi ne beneficia direttamente sono proprio i partecipanti del gruppo.

Il gruppo d’acquisto diventa solidale (GAS) quando la scelta dei prodotti viene guidata da criteri di solidarietà nei confronti dei piccoli produttori, di salvaguardia ambientale e di aiuto verso le popolazioni meno “globalizzate”. Non esiste un luogo giusto per creare ed avviare un GAS. Condominio o parrocchia che sia, l’intento comune deve essere quello di individuare i prodotti più convenienti nel rispetto dei principi sopra citati.

I GAS si sono organizzati in una rete nazionale che ne conta attualmente più di 600 e che costituisce un indotto auto referenziato che li aiuta a muoversi ed a valorizzare le esperienze mettendole a fattor comune.

peperoniDa questa tendenza non sono esenti i consumatori della capitale e la Provincia di Roma si è dimostrata attenta a tale orientamento, con la recente promozione di un bando, scaduto lo scorso settembre, per finanziare i GAS. La speranza è che si sia trattato solo dell’inizio, in quanto l’indotto sembra inarrestabile.
La storia racconta che a Roma i primi GAS sono nati durante gli anni ’90. Il primo fu il GAABE (Gruppo di Acquisto di Alimenti Biologici ed Equosolidali), sorto dall’esperienza del Casale Podere Rosa (http://www.casalepodererosa.org/index.htm), seguito da Equobio, sulla scia dell’esperienza di un comitato di quartiere, quello di Casalbertone. Dopo il primo incontro ufficiale a dicembre 2000 in occasione di Equoroma, nel dicembre 2001 viene tenuto un seminario in tema di GAS, organizzato in occasione della Festa dell’Altra Economia. Nuova linfa viene aggiunta nel 2004, grazie all’iniziativa di alcuni produttori del Lazio, che si uniscono a formare un “gruppo di offerta”. Agli inizi del 2006 un ristretto numero di GAS di Roma e Lazio si costituisce in una rete, ad oggi riconosciuta come strumento di aggregazione e coordinamento. Il sito http://www.gasroma.org/groups ospita i gruppi che non possiedono un proprio spazio web, suddividendoli per zona e per ambito d’offerta e contiene molte interessanti informazioni per tutti coloro che volessero avvicinarsi al mondo dei GAS. Dati recenti parlano di un aumento vertiginoso del numero di famiglie aderenti, arrivato ormai a quasi quattromila. I numeri parlano chiaro, il risparmio ottenuto può arrivare fino al 50% rispetto ai prezzi di mercato. Un elenco di GAS romani piuttosto gremito è riportato alla pagina http://www.altermaps.org/index.php?option=com_content&view=article&id=9.

Ogni gruppo d’acquisto conta oggi mediamente la partecipazione di 25 famiglie e l’organizzazione è piuttosto standardizzata. Ciascuno comunica le proprie esigenze e viene periodicamente stilata una lista dei prodotti da acquistare. Ci si rivolge poi al produttore prescelto il quale, oltre a rispettare i principi di base dei GAS, offre le condizioni più vantaggiose. Qualcuno si incarica o viene incaricato di prendere gli acquisti e portarli presso il centro di raccolta, dove vengono smistati. I risultati immediati sono l’abbattimento dei costi di impacchettamento, di trasporto a medio/lungo raggio, di intermediazione. Risultati che favoriscono, tra le altre cose, la riduzione dell’inquinamento e degli sprechi. Un micro mondo in cui ritrovano valore equità e giustizia, con la possibilità di dare filo da torcere alla filiera lunga dei supermercati e delle catene.

E nell’era di Internet, i gruppi d’acquisto hanno vita ancora più facile. Infatti, sempre più GAS utilizzano il pagamento online e la consegna a domicilio. Un precedente articolo di EZ Rome aveva parlato di CityDeal (http://www.ezrome.it/innovazione/risparmiare-a-roma-con-le-offerte-dei-gruppi-d-acquisto-on-line-1738.html), una società tedesca che ha sviluppato un’idea per ora avviata solamente a Milano e Roma. Si tratta di un gruppo d’acquisto online basato sull’idea dello sconto. Il commerciante decide di concederlo solo se il prodotto viene acquistato da un numero minimo di partecipanti. I prodotti in offerta sono tra i più svariati, basta solo avere la prontezza di prenotarlo online mediante carta prepagata e poi sperare che si costituisca il… gruppo d’acquisto!!!

Tra i consumatori più intraprendenti ci sono ovviamente le , che di acquisti all’ingrosso hanno spesso bisogno per ciò che riguarda pannolini, latte in polvere e pappe. EZ Rome aveva anche in questo caso dedicato un articolo esauriente all’argomento (http://www.ezrome.it/i-nostri-bambini/spaccio-di-pannolini-a-roma-1976.html).

Molto originale il GAS “Economie Ribaltate”, attivo a Centocelle dal 2008 nel settore vegano e vegetariano. Il gruppo organizza inoltre esperienze di laboratorio per fare pane, saponi e detersivi ecologici e visite nelle aziende da cui si acquista.

percentualeDirettamente legato al concetto di GAS c’è quello di commercio equo e solidale. Infatti, secondo i concetti di solidarietà ed aiuto già espressi, è facile far ricorso ai prodotti di cooperative ed associazioni cui partecipano extracomunitari o bisognosi. È quasi sempre la sfera alimentare quella che domina, con l’orientamento verso ortaggi di provenienza certa o marmellate fatte in casa, ma anche tisane e caffè. È questo il caso della ONLUS “Equo %” (http://www.equoper100.it, via Gino Capponi n.7 – 06.45445700), che oltre ai prodotti biologici produce bellissimi modelli di bomboniere per un matrimonio solidale ed originali cesti natalizi.

Particolarmente importante inoltre il “Progetto Equalway” (http://www.equalway.org), cooperativa attiva dal 2008 che ha realizzato una vetrina, chiamata “equalmarketplace”, con l’obiettivo di facilitare la comunicazione tra i gruppi d’acquisto ed i piccoli produttori. Sostanzialmente, un punto di incontro virtuale che si prefigge l’obiettivo di avvantaggiare sia i GAS, e quindi i consumatori, sia i produttori che lavorano secondo i principi dell’equo e solidale, del biologico e della biodiversità.

Dopo un avvio legato più che altro alla necessità di sapere cosa arriva in tavola, il motivo trainante per creare un gruppo o partecipare ad uno già costituito sembra ormai essere quello legato al risparmio. La partecipazione alle riunioni ed i vantaggi che se ne ricavano portano poi le persone ad aggregarsi e confrontarsi trovando soluzioni vantaggiose anche su altri aspetti sociali. Perché parliamoci chiaro, il nostro modello di vita ha bisogno di ritrovare la fiducia nel prossimo per ricostituirsi come tale e chiamarsi di nuovo società. Uno dei rari casi in cui una maggiore disorganizzazione, evidente caratteristica del gruppo d’acquisto rispetto ad un modello economico tradizionale, porta ad un vantaggio competitivo, in questo caso per i consumatori.

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