L’Epifania è senza dubbio l’avvenimento più stravagante e suggestivo tra quelli tradizionalmente festeggiati durante l’anno in Italia. L’arrivo della Befana rappresenta, secondo quanto recita un famoso motto popolare, la fine delle festività natalizie (l’Epifania tutte le feste porta via…). Chi va a scuola deve dire definitivamente addio alle giornate di ozio, chi lavora ha finalmente una buona scusa per non fare ogni sera le ore piccole giocando a mercante in fiera, chi segue una dieta può tirare un sospiro di sollievo, panettoni e torroni lasciano il posto a yogurt e insalatina. Ma da tutti i bambini in maniera indifferenziata, questo evento è atteso con un sentimento misto tra paura e curiosità, in quanto la tradizione vuole la Befana rappresentata come una arcigna vecchietta che “…vien di notte con le scarpe tutte rotte…”.
Dopo il canuto vecchietto barbuto che, viaggiando su una slitta trainata da renne ed arrivando nelle case passando dai caminetti, inaugura i fasti dei regali natalizi e dopo l’emozione del capodanno passato tra scoppiettanti e colorate girandole, la Befana ripresenta per un’ultima volta la suggestione dell’attesa e della festa. E ogni bambino che si rispetti vive questi momenti facendo i conti con la propria coscienza, “sono stato buono durante l’anno?… faccio in tempo ad essere buono almeno stasera prima che Babbo Natale o la Befana si accorgano che ho fatto disperare la maestra ed i genitori fino a qualche attimo fa?…mi aspetta il carbone dei bambini cattivi o una bella sfilza di dolcetti e cioccolatini?…”.
Parliamoci chiaro, il simbolismo associato alla Befana è tutt’altro che rassicurante. Non fosse stato per la sospirata calzetta piena di leccornie, avremmo fatto volentieri a meno di incontrare questa vecchietta dall’aspetto inquietante e malefico, con le scarpe rotte e il cappello a punta. Quella calza piena di dolci che penzola in cucina la mattina del 6 gennaio è solo una scusa per superare il sentimento misto tra paura e curiosità col quale noi tutti abbiamo convissuto e che fa tuttora parte della crescita di ogni bambino. Eppure questa tradizione, inizialmente praticata solo in alcune zone dell’Italia centrale, si è ormai diffusa con successo in tutta la penisola.
La capitale festeggia l’Epifania anche quest’anno in alcune location d’eccezione, ormai rinomate ed entrate nella tradizione romana. Ancora una volta, Roma si anima e si colora a festa per rievocare il fortunato incontro tra l’aspetto profano della tradizione popolare e folcloristica e quello sacro della cultura cristiana. Oltre a Piazza Navona, che per tutto il periodo delle feste ospita bancarelle addobbate e giostre illuminate, e dove il 6 gennaio simpatiche riproduzioni della Befana distribuiranno dolciumi ai bambini presenti, è ormai tradizionale l’appuntamento di via della Conciliazione e Piazza San Pietro, che concentrano ormai da 25 anni una folla numerosa per la bellissima festa “Viva la Befana” (http://www.vivalabefana.com).
La spettacolare festa fu inaugurata nel 1985 per favorire il ripristino dell’Epifania come giorno festivo nel calendario civile. L’anno successivo, ebbe luogo per la prima volta il corteo folcloristico, con cavalli, elefanti e personaggi con costumi d’epoca. E la festa si è ripetuta ogni anno fino ai giorni nostri grazie all’impegno di molte famiglie e alla collaborazione pratica delle amministrazioni comunali, che si propongono ogni anno come ospite d’onore per questo suggestivo spettacolo. Durante la festa, figuranti in costumi d’epoca accompagnati da cavalli e banda musicale seguono i Re Magi lungo via della Conciliazione fino a Piazza San Pietro.
Il corteo del 6 gennaio 2010 partirà alle 9.30 dal giardino che si trova sul lato destro di Castel Sant’Angelo. Lo staff di Eurofamilia (http://www.eurofamilia.it), l’associazione di volontariato che ha organizzato la festa, distribuirà a tutti i partecipanti magliette, cappellini e, in nome dell’integrazione e della solidarietà tra i popoli, la bandiera di uno degli stati del mondo. Supportato dalla Protezione Civile che ne faciliterà lo scorrimento, il corteo arriverà in Piazza San Pietro, dove riceverà la benedizione del Papa alle 12.00. Dopo l’Angelus, cui assistono tutti i partecipanti, i Re Magi si recano da Papa presso la Casa Pontificia, per portare al Pontefice doni simbolici.
Si tratta di un evento imperdibile, che al passare degli anni si è guadagnato un posto d’eccezione nel novero degli eventi celebrativi dedicati alla festività cristiana dell’Epifania. Ogni anno, i Re Magi arrivano da una diversa provincia dell’Italia, alla quale vengono ispirati costumi e scenografia del corteo. Una ghiotta occasione per presentare ad un pubblico numerosissimo tradizioni culturali, storia e prodotti tipici di quel territorio. Quest’anno, in occasione della XXV edizione della festa, i comuni protagonisti di “Viva la Befana” saranno Fiuggi, Vico nel Lazio ed Alatri, tre dei comuni più importanti e storicamente rappresentativi della Ciociaria.