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Ho 6 anni e incontro i miei amici al parco giochi di Colle Oppio

parco1Una favola di qualche anno fa raccontava di  un povero contadino  che una sera se ne stava seduto accanto al focolare ad attizzare il fuoco, mentre sua moglie filava e a un certo punto disse: “Com’è triste non aver bambini! E’ così silenziosa la nostra casa, mentre dagli altri c’è tanto baccano e tanta allegria!” Parafrasando, oggi, con la voce greve e burbera del contadino, si potrebbe raccontare  di come può essere triste, grigio, e inutile un cortile, una piazza, o un parco in assenza del “baccano” dei bambini.  La Provincia di Roma ha saputo sicuramente fare tesoro, forse di una o di tutte le favole appartenute all’infanzia di tante generazioni, “regalando” ai bimbi romani  ben 49 parchi gioco, distribuiti tra centro e periferia della città. Il Dottor Massimiliano Baldini, della Presidenza della Provincia di Roma, in un’intervista a “360 gradi”, ha raccontato la storia dei pachi gioco già realizzati e dei tanti altri che a breve andranno a “popolare” spazi, più o meno verdi, di Roma e del suo hinterland.

Dottor Baldini, come è stata recepita l’iniziativa “parchi gioco” da parte degli utenti?

Quando abbiamo inaugurato i parchi abbiamo avuto un grande successo perché quello è stato un intervento di vera e propria riqualificazione urbana sul territorio. Oggi, abbiamo tantissime segnalazioni proprio per questo motivo. Si tratta, comunque, di un luogo dove è possibile far accedere i bambini.  E’ un luogo anche socialmente più sicuro, più protetto e controllato. Stiamo spingendo molto su questo tipo di temi, così come, stiamo facendo di tutto per la realizzazione di piccoli palazzetti sportivi all’interno dei perimetri delle nostre scuole. Abbiamo avuto molte richieste che sono arrivate dai Comitati di Quartiere e dalle associazioni. Siccome i Municipi di Roma sono enormi, hanno una media di 180 – 200 mila abitanti,  ci sono arrivate richieste da zone come la Stazione San Pietro, dal XVII Municipio per Piazzale della Libertà, dal XVI Municipio per la zona di Via Vanni. Quindi, c’è un certo movimento, per esempio, un Comitato molto attivo è quello di  Villa Borghese. Siamo molto seguiti da questo punto di vista.

Che significato assumono i parchi nelle aree in cui sono nati?

parco2A Colle Oppio abbiamo fatto una struttura di medie dimensioni, tutta in legno, e per quel tipo di quartiere che si trova tra l’Esquilino e il centro vero e proprio la struttura ha avuto un certo effetto. Abbiamo avuto un ritorno di immagine con quel parco giochi veramente importante. Ne abbiamo fatto un altro a Valle Aurelia molto importante, così come  particolarmente significativo è quello del III Municipio, di fronte a quella che sarà la nuova stazione Tiburtina. Sono aree che vengono usufruite e diventano anche un modo per ravvivare un luogo che tendenzialmente è un po’ più grigio. Questo discorso vale anche fuori Roma. Adesso ci arrivano proposte da Nettuno, da Cerveteri, tutti luoghi dove  una volta fatto il parco automaticamente diventa luogo di ritrovo di famiglie.

E’ stata semplice la loro realizzazione?

Nelle zone del centro abbiamo avuto un po’ più di difficoltà perché, per esempio, abbiamo realizzato il parco giochi di Colle Oppio, per il quale ci sono voluti 10 anni di approfondimenti con la Sovraintendenza. Il parco è nato quasi a ridosso del Colosseo e ci sono stati tutta una serie di ragionamenti su “se crearlo, dove,  come, e con che materiali costruirlo”. Una cosa simile è accaduta anche per Villa Pamphili. Quindi, nelle zone centrali vincoli di “città storica” e vincoli di sovraintendenza rendono tutto più delicato.

E nelle zone periferiche come sono andate le cose?

Nella periferia l’intervento del parco giochi va, di fatto, a riqualificare delle aree.  La struttura nasce sempre in accordo con i comuni, in questo caso con il Comune di Roma e con l’Ufficio Giardini, perché l’area che ci viene indicata, dal Municipio o dal Comitato di Quartiere, deve, comunque, essere un’area pubblica. Noi, vediamo se ci sono le condizioni per attrezzarla, dopodiché si fa un progetto e si valuta se sarà in legno o in alluminio, comunque, si impiegano sempre prodotti di alta qualità che possono essere utilizzati anche dai disabili

Questi parchi gioco sono nati all’interno di un’area più vasta? Prima parlava di Villa Pamphili…

ParcogiochiSPaoloSì, Villa Pamphili, Colle Oppio, oppure il Parco di San Paolo. In altre situazioni sono in aree verdi  tra due file di palazzi. In quest’ultimo caso tendenzialmente cerchiamo di fare la recinzione e la chiusura del cancello, per esempio, è gestita dal Comitato di Quartiere e dal Municipio che ne garantisce  la guardiania. I parchi sono poi affidati al comune. Nel nuovo bando per i parchi, noi, ne abbiamo  la “risistemazione in caso di danno” per 3 anni, mentre, tutto il resto è del Comune di Roma

Come è nata l’idea che vi ha portato a dedicarvi a questi spazi?

Ci siamo dedicati a questo progetto un po’ perché ci siamo trovati il bando dall’amministrazione precedente, mentre, adesso, con il nuovo bando, siamo passati a fare un discorso più accurato che riguarda il percorso, il progetto, i materiali e il fatto che abbiamo capito che in molti casi queste iniziative vanno a riqualificare zone che hanno una certa “depressione”.

Come è strutturato il nuovo bando per i parchi gioco a cui accennava prima?

Nel nuovo bando abbiamo fatto un’operazione diversa, abbiamo utilizzato meno soldi, rispetto al precedente bando, ma abbiamo scelto delle ditte che ci forniscono materiali ecosostenibili o riciclati e nella commissione ci sono persone che  hanno avuto una storia, un percorso legato alla formazione dei bambini. Le aree giochi sono adattabili in tutti i casi e quindi accessibili anche ai ragazzi con disagio motorio.

Perché si è pensato di far nascere dei parchi gioco anche al di fuori del contesto urbano?

Fuori Roma le piazze sono ancora molto utilizzate. Abbiamo fatto un bellissimo parco giochi nel centro di Manziana. Le piazze in una realtà più piccola hanno ancora il significato di una piazza e a Roma, oggi, questo è più difficile. Noi, per esempio, abbiamo rivitalizzato alcuni luoghi come San Paolo e il Colle Oppio.

Quali sono gli elementi strutturali dei parchi?

Sono previsti le panchine, le fontanelle, i cestini dei rifiuti, il gazebo perché il parco magari è molto esposto al sole e i genitori e i nonni che accompagnano i bambini si possono sedere. Quindi, ci sono anche delle aree di socializzazioni per i grandi. Nel nuovo bando è previsto anche l’utilizzo di campi polifunzionali che possono essere, nello stesso tempo di calcetto, di basket e di palla a volo. Ne abbiamo fatto uno molto bello a Piazza Mazzini. Quello però è per i bambini un po’ più grandi.

Quali sono le novità del nuovo bando?

GenzanoParcogiochiLa novità di questo bando è che puntiamo a realizzare queste aree anche in luoghi “privati”. Stiamo cercando di capire se ci sono le condizioni per fare delle aree giochi di questo tipo anche nelle parrocchie o all’interno dalla sede di associazioni sportive e sempre con l’accordo che queste aree possano essere aperte a tutti.

Avete già ricevuto “richieste” relative al nuovo bando?

Sì, abbiamo già molte richieste sul nuovo bando. Adesso le stiamo valutando e intanto i nostri funzionari ne verificano la fattibilità.

Ci sono associazioni che operano all’interno di questi spazi?

Questa parte spetta al Comune di Roma perché quelle aree diventano di loro proprietà. A noi sono arrivate delle richieste carine da parte di associazioni che lavorano sia con bambini “normali” che con bambini che hanno un “disagio”. Alcune scuole che sono vicine ad aree verdi attrezzabili  ci vogliono presentare dei progetti fatti dai ragazzi. E noi queste idee le sosteniamo, nel senso che se ci arriva una scuola, una classe, un’associazione che lavora con i bambini e ci presenta una idea progettuale per  un parco, chiederemo alla ditta di seguire per grandi linee o anche, se è possibile, in toto l’idea progettuale dei bambini.

Sono in corso altre iniziative per i piccoli?

Molte iniziative sono legate agli che la Provincia finanzia attraverso l’Assessorato allo Sport e che riguardano molte attività sportive fatte dai ragazzi nei territori. Molte sono legate agli eventi culturali, mentre, altre sono patrocinate e finanziate dalla Provincia. Per esempio, abbiamo fatto cose legate ai cartoni animati. Abbiamo anche portato qui i bambini a parlare di disabilità, a parlare di storia e memoria, a parlare di eventi legati alla sostenibilità ambientale. C’è, insomma, un percorso con i ragazzi, e non solo con i bambini, abbastanza importante.

Quindi, in Provincia, esiste  un’ attenzione particolare verso il mondo dei bambini?

Sì, ma c’è anche molta attività associativa che riguarda i  bambini nei territori. Abbiamo per esempio il “Bando delle Idee” che è una cosa che facciamo con Lega Ambiente che va a finanziare dei progetti, per esempio, nei piccoli comuni sotto i 2 mila abitanti dove ci sono moltissimi ragazzi, giovani, e bambini che rientrano nei progetti.

Dottor Baldini, qual è, secondo lei, un’iniziativa particolarmente interessante?

L’utilizzo delle cinque aree naturali della provincia di Roma, prevista nel nuovo bando, dove faremo aree giochi per i bambini in legno, con percorsi sportivi e naturalistici, dove installeremo delle nuove segnaletiche e dove ci saranno dei luoghi in cui si troveranno, oltre ai tavoli per il picnic  “le case del parco”, cioè delle strutture  dove verranno indicati i luoghi più significativi di quel parco, la sua storia, la sua  flora, e la sua fauna.

E mentre il tempo scorre e le favole restano “appiccicate” ai ricordi dell’infanzia, l’intervista del Dottor Massimiliano Baldini si riveste della profonda importanza che oggi possono assumere parole come “è un’area dove una volta fatto il parco automaticamente diventa luogo di ritrovo di famiglie” oppure il parco “è un luogo anche socialmente più sicuro, più protetto e controllato”. E tutto questo senza dimenticare lo sforzo e il lavoro che le persone legate all’iniziativa hanno lasciato e lasceranno dietro ogni singola staccionata, ogni singola panchina, e ogni gioco collocato all’interno di tutte quelle aree ad “uso bambini”.

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