Quando un bambino soffre, il mondo intero soffre con lui. Perché ogni bambino, ovunque si trovi, rappresenta un piccolo tassello del nostro futuro e, come tale, deve essere preservato ed aiutato.
In questo senso, la Fondazione ABIO (Associazione per il Bambino in Ospedale) si impegna dal 1978 per garantire al mondo un futuro migliore. ABIO è una ONLUS che non persegue fini di lucro, ma esclusivamente di solidarietà ed umanizzazione degli ambienti ospedalieri. Per la sua attività istituzionale, la Fondazione promuove la diffusione su tutto il territorio nazionale di Associazioni (al momento 63), impegnate nella cura e nell’accoglienza dei bambini ricoverati in ospedale e delle loro famiglie.
Ogni anno, la Fondazione gestisce ed organizza 650.000 ore di assistenza volontaria presso i reparti pediatrici degli ospedali, dove vengono ricoverati oltre 1.200.000 bambini. La mission è sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica al rispetto dei diritti dei bambini ricoverati in ospedale. Questa finalità viene perseguita facilitando la vicinanza delle famiglie e favorendo la serenità del piccolo paziente durante il periodo di degenza, accogliendolo in ambienti colorati e coinvolgendolo con giochi e buonumore. Questo approccio trae spunto da un principio fondamentale, cioè che “curare una malattia non equivale a prendersi cura del malato”. Infatti, a maggior ragione per i bambini, il trauma causato dalla permanenza per malattia in un luogo di ricovero può rivelarsi ben più doloroso; questo a causa di situazioni che, sommandosi alla malattia, creano disagi dovuti allo sradicamento non razionalizzato da un mondo che dovrebbe essere soprattutto di giochi e spensieratezza. Proprio per questo, il riferimento fondamentale della Fondazione è la “Carta dei diritti dei bambini e degli adolescenti” (http://www.abio.org/campagne_carta_diritti.asp), ratificata nel 1989 da tutti i governi europei.
Nella capitale, ABIO opera attualmente all’interno di 5 strutture:
o reparto pediatrico del Policlinico Umberto I
o reparto di Ematologia Pediatrica del Dipartimento di Biotecnologie Cellulari ed Ematologia
o reparto pediatrico dell’Ospedale Sant’Andrea
o Clinica Pediatrica dell’Ospedale Sant’Eugenio
o reparto pediatrico di Chirurgia ed Urologia dell’Ospedale San Camillo
Le preziose attività della Fondazione si svolgono con la collaborazione di circa 5.000 volontari, che prestano il loro supporto a medici ed operatori sanitari. Chi diventa volontario ABIO non cerca di ingannare il tempo libero o di ottenere gratifiche, ma per una scelta ben precisa. Non basta amare i bambini, ma è necessario mettere in gioco se stessi e le proprie capacità. Infatti, non è facile dare forza e coraggio a questi piccoli ed alle loro famiglie, molte volte colpiti da eventi che ne minano la speranza e la gioia di vivere. Motivazione, dedizione, sensibilità, disponibilità ed impegno costituiscono i principi fondamentali per la buona riuscita di questa emozionante avventura.
Gli aspiranti volontari hanno età compresa tra 18 e 69 anni e devono seguire un periodo di formazione, passaggio obbligato per avvicinarsi con gradualità e consapevolezza ad una esperienza emotivamente forte. Il periodo di formazione prevede una serie di 4 incontri, incentrati principalmente su aspetti psicologici e relazionali. In tal senso, la presenza di psicologi specializzati sull’età evolutiva è orientata a mostrare le varie sfaccettature di questa tipologia di volontariato, con lo scopo di esporre le principali problematiche che solitamente si incontrano e l’approccio migliore per affrontarle.
Una parte integrante del percorso formativo è mirata alle modalità di intrattenimento creativo dei bambini, che notoriamente hanno bisogno di mantenere sempre alto il livello di curiosità ed attenzione. Una volta terminata con esito positivo la formazione, il volontario intraprende un periodo di affiancamento di almeno 6 mesi prima di poter diventare “effettivo”. Nel giorno della settimana prescelto, il volontario si reca presso la struttura ospedaliera cui è stato assegnato e viene seguito da un volontario “esperto”, che guida le attività supportando eventuali situazioni di difficoltà. L’impegno del percorso è completato dalla partecipazione ad incontri di aggiornamento e confronto che si tengono con frequenza mensile. È possibile chiedere di partecipare al percorso formativo compilando il modulo disponibile online all’indirizzo: http://www.abio.org/volontario.asp.
La Fondazione vive di donazioni, che sono utilizzate soprattutto per creare nuove Associazioni, allestire negli ospedali ambienti “umanizzati” a misura di bambino e formare nuovi volontari. Molte aziende hanno collaborato con la Fondazione, creando strutture dedicate particolarmente stimolanti dal punto di vista ludico.
Prima di iniziare il volontariato vero e proprio l’aspirante ha di solito paura di non farcela, ma anche una grande voglia di affrontare la sfida. I volontari ABIO, nel loro piccolo, diventano missionari di generosità e bontà per le piccole speranze di questo mondo. Incontrare un volontario ABIO significa incontrare una persona semplice ma incredibilmente ricca di umanità. Una ricchezza che si legge dentro occhi che sorridono ed una contagiosa gioia di donare amore ai bambini.
Per informazioni:
Sito web: www.abioroma.org
E-mail: info@abioroma.org
Tel. 06.44209169