Quanto costa un figlio? La risposta non è certo semplice. Nonostante studi statistici, calcoli annuali sulla spesa delle famiglie e medie nazionali divise per fasce d’età è difficile dare un resoconto completo e soddisfacente.
I costi cominciano a farsi importanti ancora prima della nascita, ma una volta che il bambino arriva al mondo diventano stratosferici, specialmente se è il primogenito. Non certo perché è ancora diffusa l’idea che il primo è “l’erede” e va trattato in modo speciale. Il problema principale è il trovarsi impreparati di fronte al mercato, che, in particolare per ciò che riguarda i bambini, agisce andando a sfruttare le emozioni e le paure dei neogenitori. Così ogni prodotto appena inventato sembra indispensabile e più il prezzo lievita più dà l’illusione che farà stare bene il pargolo. La coppia di genitori alle prime armi è presa, poi, da un tale vortice di entusiasmo per il nuovo arrivo in famiglia, che è disposta a lasciare la carta di credito in mano a qualsiasi negoziante del settore pur di ottenere una stanzetta, un abbigliamento e il piccolo stesso come li ha sempre visti negli spot pubblicitari.
Per la scelta e l’acquisto dei pannolini la situazione non cambia in nessun modo. C’è lo stesso entusiasmo iniziale, la stessa sensazione di meravigliosa novità di quando si acquista una culla o un passeggino. Ma la cosa ben presto andrà sparendo per lasciare posto invece ad una sensazione di spossatezza, noia e disperazione per tutti quei soldi che finiscono continuamente nella pattumiera.
Facendo qualche conto concreto, le stime dicono che un bambino abbia bisogno più o meno di 6000 pannolini nei primi 3 anni, mentre nei primi mesi del neonato i cambi giornalieri si aggirano intorno ai 10-12.
Non è altrettanto semplice stabilire la spesa totale media. Si devono considerare infatti non solo le marche, ma anche e soprattutto i modelli. Quelli più avanzati e personalizzati, con elastici non-elastici, con materiali iperassorbenti, per quando il bimbo gattona, per quando cammina a stento, per quando corre, per quando lo toglie da solo … e via dicendo, sono anche i più cari perché per ogni differenza c’è uno studio e un motivo.
Anche se non si dovrebbe dimenticare che il motivo principale è quello di mercato!
Il benessere del bambino è, in alcuni casi molto evidentemente, solo una scusa. Comunque a grandi linee la spesa totale media dei pannolini necessari nei primi 3 anni del bebè va dai 2000 fino ai 4500 euro circa! Ed è solo una delle voci di spesa di cui non potrete fare a meno.
Il pannolino, però, è e resta un elemento essenziale e quindi è inevitabile l’acquisto. C’è una piccola percentuale di neogenitori che, presi dallo sconforto vedendo tutti quegli scatoloni che vanno ad invadere ogni scaffale libero della casa, pensano che era meglio quando si usavano panni lavabili. Alcuni di loro provano perfino ad usare il metodo della nonna, ma quasi sempre tornano sulla via del progresso molto in fretta, per un paio di ottimi motivi: il tempo impiegato è maggiore e la spesa non è significativamente minore, dati i continui lavaggi necessari.
Insomma sembra non esserci soluzione possibile a questo problema comune. Invece il modo di risparmiare c’è. Con un po’ di attenzione alle offerte è già possibile ottenere qualche buon risultato. Il problema in questi casi è se capita la giusta offerta nel momento giusto: insomma se sono in offerta i pannolini per un bimbo di 12-18 kg e il vostro pesa ancora 2-5 kg forse è presto per stabilire quanti comprarne.
Un modo più sicuro è invece cercare i Gruppi di Acquisto su Internet. Ce ne sono diversi e stanno avendo di settimana in settimana più successo. A Roma esiste un Gruppo d’acquisto apposta per i prodotti dell’infanzia riconosciuto dal Movimento Comsumatori: il nome è Nuovo LatteMiele, indirizzo email lattemiele@movimentoconsumatori.it o gruppoacquistoroma@movimentoconsumatori.it, tel. 06.36005676, indirizzo P.za delle Belle Arti 1.
Grazie a questo e ad altri gruppi di acquisto sparsi nelle varie regioni italiane è possibile trovare prodotti di marche anche famose a prezzi molto accessibili. Il motivo principale è che in altri Paesi europei gli stessi prodotti hanno prezzi molto inferiori. Ovviamente non ci sarebbe nessuna convenienza ad andare apposta all’estero per fare tali acquisti singolarmente, vista la spesa del viaggio. Ma con i GAS diventa possibile (vedi articolo Gruppi di Acquisto solidale a Roma).
Questo sembra davvero l’uovo di Colombo. Richiede comunque una certa organizzazione da parte delle giovani famiglie. Esistono anche metodi alternativi, tra cui, sempre a Roma, qualche spaccio. Si tratta di negozi specializzati per la vendita all’ingrosso e che quindi possono fare offerte molto convenienti. Uno dei più noti è Lallo Baby a via S. Penna 13. Ci sono poi i negozi della catena “iobimbo” con diverse sedi a Roma che possono rientrare nella categoria spacci o, per essere più esatti con i nuovi termini, outlet.
Un’altra soluzione alternativa è la grande distribuzione, con i supermercati che vendono prodotti con marchio proprio. Tra questi vale la pena segnalare il marchio Coop, che ha ottimi pannolini in cotone, e anche Lidl, una catena tedesca, entrambi con numerose sedi sparse in tutta la città. Non si deve dimenticare che quasi sempre le stesse case produttrici delle grandi marche realizzano anche queste linee per supermercati, utilizzando perciò gli stessi gli stessi materiali. Il prezzo finale è molto più basso, soprattutto per il possibile risparmio sul branding.
Infine non sono da sottovalutare gli acquisti online, specialmente su siti che importano da nazioni in cui i prezzi sono più accessibili, tra cui la Germania: in questo caso conviene ancora fare acquisti all’ingrosso per risparmiare sulle spese di spedizione. Ne segnaliamo alcuni: www.babyneo.de, www.farmaciademeo.it, www.schleker.com, www.bimbomarket.it, www.flaschenmilch.de.
Con queste soluzioni il risparmio è assicurato e la qualità non è minimamente compromessa, con la certezza di avere garantita la salute del piccolo … e dei genitori.