Combinare tecnologia e agricoltura sostenibile per accorciare la filiera, e permettere a chiunque di fare la spesa online direttamente dai piccoli produttori del territorio.
L’Alveare che dice Sì! è il progetto educativo di quartiere che sta diffondendo in Italia un modello di acquisto etico e sostenibile: tramite la piattaforma alvearechedicesi.it, chiunque può fare la propria spesa direttamente dai piccoli produttori del territorio. Sostenendo l’economia per diffondere il consumo di prodotti freschi, genuini e a chilometro zero. La rete degli Alveari ha già conquistato più di 160.000 consumatori su tutta Italia e il prossimo 15 giugno inaugura un nuovo punto a Roma, nel quartiere Aurelio-Boccea, il numero 30 nel Lazio.
Un nuovo modo per vendere e comprare i prodotti locali utilizzando internet e la sharing economy: questa l’idea alla base de L’Alveare che dice Sì!, progetto nato in Francia nel 2011 e sviluppatosi rapidamente a Torino e Milano, e che si sta diffondendo rapidamente anche a Roma e nel Lazio.
L’Alveare che dice Sì! è una piattaforma online che permette una distribuzione più efficiente dei prodotti locali, per dar vita a un modello di impresa sociale: la piattaforma di vendita favorisce infatti gli scambi diretti fra agricoltori locali e comunità di consumatori, che possono vendere online e ritrovarsi una volta alla settimana in mercati temporanei a Km 0, conosciuti come Alveari. Ad oggi sono più di 260 gli Alveari presenti in Italia, e oltre 3000 i produttori che li riforniscono.
L’Alveare I Baldi Roma Aurelio
Dal 15 giugno Carmen e Andrea De Lorenzis, Gestori dell’Alveare, ospiteranno i produttori locali presso la Parrocchia di Sant’Ambrogio, in piazza via Gerolamo Vitelli 23, dove ogni martedì dalle 19:00 alle 20:00 avrà luogo la distribuzione della spesa. Al momento sono 18 i piccoli produttori locali iscritti all’Alveare I Baldi, proponendo un’offerta di prodotti molto varia: frutta, verdura, carne bovina, suina, di pollo e coniglio, formaggi e uova ma anche pane casereccio, prodotti per celiaci, succhi di frutta, miele, conserve, olio e vino.
I produttori associati sono stati selezionati nel pieno rispetto del chilometro zero: distano infatti in media 55 km dall’Alveare.
Martedì 15 giugno a partire dalle 19:00, gestori e produttori dell’Alveare nascente, nel pieno rispetto delle norme anti COVID19, si presenteranno con una piccola degustazione inaugurale aperta a tutti gli iscritti. È possibile iscriversi gratuitamente all’Alveare I Baldi Roma Aurelio, cliccando su questo link:
alvearechedicesi.it/it/assemblies/13347
Come funziona L’Alveare che dice Sì!
I produttori locali si iscrivono al portale alvearechedicesi.it e si uniscono in un “Alveare”, mettendo in vendita online i loro prodotti: frutta, verdura, carne, formaggi. I consumatori che si registrano sul sito posso acquistare ciò che desiderano presso l’Alveare più vicino casa, scegliendo direttamente sulla piattaforma, senza abbonamenti o minimi d’ordine.
Il ritiro dei prodotti avviene settimanalmente nel giorno della distribuzione organizzata dal gestore dell’Alveare, cioè colui che ha preso l’impegno di tenere il contatto con gli agricoltori e che si occupa di pianificare eventi, aperitivi e visite guidate nelle aziende dei produttori per creare un vero network di relazione e conoscenza diretta. Chiunque può diventare gestore di un Alveare: dal libero professionista all’impiegato, dal pensionato allo studente. La gestione di un Alveare è un’attività complementare che prevede una remunerazione che può diventare interessante come reddito complementare; una professione della nuova Gig economy che per qualcuno è già diventata unica occupazione, permettendo al gestore di “vivere di Alveare”.
L’incontro tra agricoltori e consumatori può avvenire in luoghi diversi, dal bar al ristorante, dal cinema al vivaio, fino alla sala dell’associazione che mette a disposizione i propri spazi. Lo spirito però è sempre lo stesso: permettere ai produttori di vendere direttamente e in modo facile e dare ai consumatori accesso ad alimenti freschi, locali e di qualità, rivalutando il cibo e il suo ruolo nella promozione di uno stile di vita sano.
In questo meccanismo, che mette al centro la comunità e la genuinità dei prodotti, è fondamentale il ruolo della tecnologia: la piattaforma è stata sviluppata lavorando a stretto contatto con gli utilizzatori, per modernizzare ed accelerare la filiera corta e promuovere un modello di commercio più equo.
Chi è l’Alveare che dice Sì!
L’Alveare che dice sì! è una startup nata nel 2015 e incubata presso l’Incubatore I3P del Politecnico di Torino.
È un progetto che ha origine in Francia nel 2011 col nome di “La Ruche qui dit Oui”, e che nel paese transalpino ha ottenuto un enorme successo: ad oggi sono più di 1000 gli alveari presenti Oltralpe. In Italia sono già sorti oltre 260 Alveari su tutto il territorio nazionale.
Fonte: Carmen Odorifero