Il futuro è nelle mani di start-up italiane che usano capitali esteri

Lunedì 25 giugno RDS ospita a Roma il workshop “BEST SCHOLARSHIP E OPEN INNOVATION”: una nuova politica industriale per lo sviluppo delle start up

Nelle dinamiche di sviluppo e crescita imprenditoriale e occupazionale incominciano a ritagliarsi un ruolo fondamentale quelle aziende italiane che sono nate da progetti di start up e si sono consolidate con esperienze nella Silicon Valley e con investitori USA. Spesso ci si interroga sulla politica industriale del nostro Paese che necessita, in questa fase, di rafforzare piani di supporto a progetti di technology transfer e attrazione di investimenti attraverso modelli consolidati e basati su sistemi di relazioni.

Un modello virtuoso che consente di rafforzare i progetti strategici delle start up italiane consentendo loro di aprirsi al confronto internazionale ma al contempo far atterrare i benefici economici e occupazionali sul territorio.

Dibatteranno su questi temi, lunedì 25 giugno dalle 16.00 presso l’Auditorium Multimediale di RDS, in Via Pier Ruggero Piccio 55 a Roma, importanti protagonisti del mondo imprenditoriale italiano: Domenico Arcuri – CEO di Invitalia, Enrico Cereda – CEO di IBM Italia, Jeffrey Hedberg – CEO di Wind Tre e Carlo Tamburi – Direttore Enel ITALIA, guidati nell’analisi e stimolati nel confronto da Enrico Mentana.

Ad aprire i lavori il Presidente di RDS Eduardo Montefusco e l’Ambasciatore USA in Italia e San Marino, Lewis E. Eisenberg.

Paola Sartorio, Executive Director U.S.-Italy Fulbright Commission e Fernando Napolitano CEO IB&II e chairman BEST Steering Committe, presenteranno i vincitori del BEST Program 2017-2018 (Business Exchange and Student Training), la borsa di studio per gli italiani di talento sotto i 35 anni di età con idee innovative nel campo di Ict, biotecnologie, strumenti e macchinari, energia e ambiente, arte, , design, entertainment. È promossa dalla Steering Committee BEST e da Invitalia, l’agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, in cooperazione con la Commissione Fulbright per gli scambi accademici e culturali tra l’Italia e gli Stati Uniti, con l’Ambasciata USA in Italia e il Consolato Generale d’Italia a San Francisco. La borsa di studio vale 35,000 Euro e la possibilità di trascorrere 8 mesi in Silicon Valley: frequentare corsi di Open Innovation presso il Mind the Bridge di San Francisco, svolgere un tirocinio in una start up americana e/o aziende presenti in California che ritengano il progetto interessante per il proprio core business, nonché incontrare la comunità dei venture capitalist e angel investors in Italia e negli USA. Al rientro, obbligatorio in base alle regole del visto J-1, ogni start-upper riceverà un mentoring di merito per sei mesi.

Best Scholarship e Open Innovation – how to fully leverage start ups to benefit the italian industrial system è il titolo guida del workshop organizzato per la serata da RDS 100% Grandi Successi e da Italian Business & Investment Initiative (IB&II), un’organizzazione indipendente con sede a New York. Lanciata nel 2007, BEST Scholarship ha fornito l’opportunità a più di 100 italiani di coronare il proprio sogno, consentendo alle start up avviate in Italia di attrarre US$ 50 milioni di investimenti dagli Stati Uniti.

Numeri importanti riconducibili a progetti di start up che hanno creato un volano di crescita nel settore delle tecnologie innovative, coinvolgendo giovani di talento, grandi aziende e istituzioni. Di fondamentale importanza, e frutto di questi anni di esperienza, è stata la capacità di saper cogliere elementi di innovazione su filiere produttive in cui l’Italia eccelle nel mondo tra cui energia, farmaceutico, meccatronica, media, MED-tech, robotica, consentendo, altresì, di incontrare l’interesse e il coinvolgimento di investitori statunitensi.

“Ma la vera sfida, considerando la nuova politica industriale, è quella di far crescere il numero di giovani ricercatori, puntando a raggiungere quota 300 in un anno, che possano andare a verificare la bontà dei propri progetti negli USA. L’obiettivo da raggiungere è il 70% di avvio di start up finanziate” spiega Fernando Napolitano, “stiamo lavorando affinché’ i ragazzi comprendano che per massimizzare i ritorni dei loro investitori (quindi accelerare l’exit) le start-up hanno una migliore chance se innovano in quelle filiere industriali che esistono nel nostro Paese: energia, telecomunicazioni, farmaceutico, media, ICT, intrattenimento etc. Nel 2018-2019 abbiamo l’obiettivo di coinvolgere almeno due Governatori di regioni d’Italia per raggiugere questo obiettivo. I risultati ad oggi dimostrano che la correlazione tra ateneo di studi e creazione di start up è elevata. Quindi BEST è una delle migliori policy industriali in Italia e per l’Italia visto il track record di risultati.”.

Lo scenario attuale – dichiara Eduardo Montefusco Presidente RDSrichiede sempre maggiore coinvolgimento delle aziende e delle istituzioni per realizzare un ‘cambiamento virtuoso’ dei piani industriali del nostro Paese focalizzati sui temi guida come l’Open Innovation e il Venture Capital. Un cambiamento di prospettiva che sposta le strategie di crescita aziendale da una visione ‘local’ a una necessariamente ‘global’ in cui risiedono forti principi di e educazione imprenditoriale alla sfida e una buona dose di relazioni con gli Stati Uniti e scaling up. RDS – continua Montefusco – ha scelto di seguire questo percorso finanziando il contest “RDS startup lab” che consente, di sviluppare competenze e networking. Ogni anno viene scelto un vincitore di una borsa di studio Best sotto i 35 anni con laurea italiana e con un’idea high-tech di business sul mondo della musica e dell’intrattenimento, a cui viene data la possibilità di imparare in Silicon Valley come tradurre un’idea in una start–up.  Il modulo prevede 2 mesi di studio con Mind the Bridge e 5 mesi di lavoro in una start-up della Bay area; al rientro in Italia sono assistiti da RDS per 6 mesi per realizzare la propria start-up. Il passo successivo è ‘RDS Startup Plus’ attraverso cui viene favorito chi ha già una start up avviata ma necessita di investitori per accelerare il proprio progetto nel mondo globale in occasione dell’appuntamento annuale del ‘Venture Out Italy’ a New York. L’incontro newyorkese con gli investitori è organizzato per favorire il confronto tra la innovation community di New York e gli start up manager e i loro business plan. Il nostro impegno, pertanto, – conclude Montefusco – unito ad altre aziende italiane è finalizzato a coinvolgere un numero maggiore di imprese che offrano l’opportunità ai giovani ricercatori e manager di potenziali start up di fare esperienza e vedere decollare la propria idea di business”.

La Borsa di studio BEST è un acceleratore di questo percorso, consentendo ai giovani ricercatori di imparare la materia dell’Open Innovation, confrontare la propria idea di business di start up in Silicon Valley e riportare le proprie esperienze nei territori di provenienza.

Due esempi su tutti. Aerospazio: D-Orbit, partita nel 2011 con quattro persone, l’azienda è progressivamente cresciuta attraverso iniezioni di risorse pubbliche e private, intercettando due milioni di euro di fondi Horizon 2020 e altri cinque milioni tra fondi di private equity e finanziamenti bancari. Soggetti esterni che hanno guardato con interesse al progetto dei due fondatori di D-Orbit, Luca Rossettini e Renato Panesi: liberare lo spazio da detriti indesiderati sviluppando un sistema efficiente e sicuro di rientro assistito per satelliti. Al momento gli addetti sono 32 ma il piano di sviluppo prevede di arrivare a quota 40 entro la fine dell’anno, con altre assunzioni previste nel 2018.

ICT: EcceCustomer di Cosimo Palmisano ingegnere di Bari che nel 2010 ha vinto un soggiorno di lavoro nel paradiso dell’innovazione grazie al programma Fulbright BEST. L’Ing. ha sviluppato un software per gestire il Crm, cioè le relazioni con i clienti, attraverso i social media. Un programma che ha convinto gli investitori, in particolare il Fondo Catalyst Investors, di una ricca famiglia svedese Axel Johnson Inc, che ha puntato 22 milioni di dollari: il più grande investimento degli ultimi dieci anni fatto oltreoceano su un’impresa italiana.

“Per creare una start up di successo non basta soltanto una buona idea, ma occorre che questa abbia una relazione sostenibile con i capitali, il mercato e le competenze. – commenta Domenico Arcuri, Amministratore Delegato di Invitalia – Invitalia, l’Agenzia per lo sviluppo del Governo, è pronta a sostenere gli imprenditori che rientrano dalla loro esperienza all’estero, per frenare la fuga dei cervelli e sostenere l’avvio di un’attività innovativa nel loro paese d’origine. Anche con queste finalità gestiamo dal 2013 Smart&Start Italia, il più importante programma nazionale di sostegno alle startup innovative, con il quale, negli 4 anni abbiamo finanziato 848 imprese e creato 4.280 nuovi posti di lavoro.”

“Il facile accesso a una serie di tecnologie oggi mature e a buon mercato – dichiara Enrico Cereda, Amministratore Delegato di Ibm Italia – è l’elemento che, insieme alle competenze delle nuove generazioni, fa da innesco anche in Italia al potenziale sviluppo delle startup. Sappiamo però bene che il nostro tallone d’Achille sta nell’insufficiente sostegno finanziario, pubblico e privato, e nel non sempre adeguato livello di contaminazione tra esperienze diverse. L’attrattività di capitali internazionali e la mobilità dei talenti tra le due sponde dell’Atlantico sono quindi la risposta più appropriata, la strada da percorrere per mettere le nuove iniziative imprenditoriali, e l’attività di ricerca collegata, nelle migliori condizioni competitive. Perché una cosa è certa: l’innovazione e la trasformazione digitale della nostra economia, con le sue molteplici specificità, non possono farne a meno. Per questo – conclude Cereda – programmi avanzati come la Best Scholarship e la cooperazione tra attori di così elevato prestigio meritano l’attenzione e il sostegno dell’intero ecosistema. E noi siamo qui per testimoniarlo”.

“I programmi come BEST, che aprono le start up italiane agli investitori internazionali – commenta Jeffrey Hedberg, Amministratore Delegato di Wind Tre – consentono a molti giovani italiani di poter affermare con successo le loro idee innovative. Le partnership tra grandi imprese, investitori e startup – ciascuno con la specificità del proprio ruolo – sono fondamentali per lo sviluppo, anche in Italia, di un ecosistema di innovazione paragonabile a quelli che si sono già affermati con successo in altre realtà internazionali”.

“L’innovazione e la sperimentazione, soprattutto quando scaturiscono dalla collaborazione con i giovani, sono elementi fondamentali della strategia di business di Enel e risorse preziose per lo sviluppo sostenibile del Gruppo in contesti di mercato sfidanti e in rapido cambiamento. – dichiara Carlo Tamburi, Direttore Enel Italia – Fin dal suo lancio, abbiamo quindi sostenuto con entusiasmo il programma BEST per favorire la nascita di nuove idee e startup tecnologiche, anche nel settore dell’energia. È importante costruire sempre più occasioni come questa per contribuire al successo di giovani imprenditori italiani che, dopo l’esperienza negli Stati Uniti, possano tornare nel loro Paese per attrarre investimenti esteri e creare opportunità di crescita ed occupazione”. 

Fonte: Ufficio Stampa RDS

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