Nota per la sua storia e per le sue antichità, la capitale deve affrontare ora una delle sfide più difficili, quella con il futuro.
Dal ‘Maxxi' a ‘La Nuvola', ecco i principali progetti della Roma del prossimo decennio.
Sebbene sia più piccola e con meno abitanti di altre capitali europee
come Londra, Berlino o Madrid, Roma è ormai soffocata da un traffico
che a volte rende impossibile qualsiasi spostamento.
Detto che i mezzi pubblici sono ben al di sotto degli standard europei,
cosa che costringe i romani ad un largo utilizzo dell'auto, e che
nell'area urbana si concentra il maggior numero di servizi, il quadro è
presto fatto: una città con un volume di traffico ormai insostenibile,
e che non accenna a diminuire.
Ma cosa rende Roma così particolare? Per rispondere a questa domanda bisogna considerare che a differenza di altre città, che hanno una struttura omogenea e compatta, l'Urbe presenta una struttura a nido d'ape, cioè ha al suo interno numerose zone dove non è stato possibile edificare, pensiamo ai tanti parchi come Villa Borghese o Villa Pamphili, oltre ovviamente a tutti i vincoli legati agli infiniti beni architettonici.
Questo ha determinato un tale sviluppo della città nelle zone lungo le vie consolari come la via Cassia o la via Appia, da rendere l'area comunale estremamente estesa, dodici volte più di Parigi.
Inoltre, non bisogna dimenticare che in città si trovano tutti i maggiori servizi, come uffici, ospedali e ministeri.
Riconvertire. Esistono alcune strutture non più in uso che rappresentano vere e proprie zone di riconversione, come ad esempio gli ex depositi pubblici, ormai trasferiti fuori città, la stazione Tiburtina e la zona Ostiense.
Quest'ultima è particolarmente estesa, perché comprende gli ex mercati generali, l'ex mattatoio e tutta l'area circostante il gazometro.
E' qui che sorgerà la nuova sede del Comune, detta Campidoglio 2, un'area di 110.000 metri quadrati che sarà la nuova sede di lavoro per 4000 dipendenti.
Il progetto, tutto italiano, si ispira al gioco dello Shangai: 3 strutture trasparenti che si inseriscono nel tessuto urbano già esistente grazie a spazi non esclusivamente lavorativi, come asilo, biblioteca, auditorium, fitness center e parcheggi.
Tuttavia, per quanto indispensabili valvole di sfogo, nemmeno questi interventi sono la soluzione ai problemi della città, che necessita di spazi maggiori, non limitati nella loro espansione dall'urbanistica circostante.
Un vero e proprio ‘puzzle'. Se la sfida è preservare la struttura a nido d'ape della città assieme a tutto il suo patrimonio architettonico, fornendo ai cittadini servizi moderni e funzionali, la soluzione sembra essere allora solo quella delle centralità.
Potremmo definirli quartieri extra-urbani completamente autonomi in termini di servizi e collegamenti. Ne sono previsti 19, la cui progettazione verrà affidata a celebri architetti ed urbanisti. L'idea è evitare che possano sorgere quartieri dormitorio, prendendo invece a modello aree come La Défense di Parigi, ma perché il progetto possa realizzarsi è necessario che questi nuclei siano serviti come, se non meglio, della città. Altrimenti, viene da chiedersi, perché i cittadini dovrebbero spostarsi?
Progetti ambiziosi. Tra qualche mese Roma vedrà il primo segno di questo periodo di rinnovamento.
Verrà infatti inaugurato il Maxxi, il più grande museo del contemporaneo italiano, un progetto dell'architetto Zaha Hadid, che si propone di far interagire arte e architettura all'interno del tessuto urbano, grazie anche alla piazza di cui è dotato, dove si potrà esprimere il meglio della creatività italiana.
In via di realizzazione è anche la Città dello Sport di Tor Vergata, affidata all'estro dell'architetto catalano Santiago Calatrava e ispirata al Circo Massimo: due ventagli di acciaio e metallo che accoglieranno fino a 19.000 persone, con aule, laboratori, centro fitness e di riabilitazione, il tutto circondato da un ampio parco.
Di fronte, invece, sorgerà la nuova sede del rettorato dell'Università di Tor Vergata.
L'opera più avveniristica e attesa è però probabilmente ‘La Nuvola', dell'architetto romano Massimiliano Fuksas. Destinato a diventare il nuovo Centro congressi dell'Eur, è una costruzione di cristallo che ospiterà una sala auditorium come sospesa a mezz'aria, a sua volta all'interno di una struttura che ricorda per l'appunto una nuvola, concepita in un materiale capace di riflettere la luce in un gioco davvero sorprendente.
I prossimi dieci anni ridisegneranno il volto della capitale.
Con un'espansione che ne allargherà ulteriormente i confini e 20 milioni di metri cubi di nuove costruzioni, Roma ha il difficile compito di guardare al futuro senza dimenticare il proprio passato.