L’edizione 2010 dello SMAU a Roma ha occupato il padiglione 9 della Nuova Fiera di Roma, con la presenza delle più grandi realtà dell’ICT e delle Telecomunicazioni del mercato internazionale.
Sin dalla prima mattina di mercoledì l’affluenza si è rivelata molto alta. Evidentemente l’interesse per un settore che non solo risente mediamente meno della crisi, ma soprattutto che può rivelarsi l’àncora di salvezza per trascinare fuori dalle recenti difficoltà molte imprese italiane, è vivo e profondo.
In effetti il clima che si respirava nei corridoi della Fiera era quello animato da chi ha la voglia e la speranza di trovare vie concrete ed affidabili di ripresa, di scoprire e studiare nuove strategie di marketing, di sperimentare nuove soluzioni proposte dai colossi dell’Informatica e della Comunicazione all’interno della propria azienda e nel lavoro che svolge tutti i giorni. O di chi vuole trovare un lavor alternativo o almeno nuove idee per nuovi possibili lavori, vista la contingenza.
E proprio questo clima è stato il filo conduttore comune ai numerosi Workshop proposti nei 2 giorni di eventi. Divisi in due macrocategorie, Formativi e Business, sono stati condotti da esperti dei vari settori coinvolti (marketing, communication, soluzioni software, soluzioni hardware, reti e sicurezza, gestione aziendale, ecc.). Hanno toccato i campi della ricerca, dell’innovazione e dell’esperienza aziendale, regalando ai presenti quadri, certo di carattere necessariamente generale e divulgativo ma comunque completi, delle diverse realtà in corsa per rimanere sempre leader nei vari settori di business.
Peccato solamente che il tempo a disposizione di ciascuna conferenza doveva essere limitata ad una sola ora, troppo poco in alcuni casi particolarmente interessanti e complessi, e anche che conferenze di pari interesse dovevano avvenire contemporaneamente nelle diverse sale messe a disposizione, costringendo talvolta a scelte forzate e alla perdita di informazioni utili. Anche se i gli argomenti proposti erano ben diversi l’uno dall’altro, l’insieme delle varie materie proposte poteva dare una visione completa della situazione attuale.
Come è ben noto agli esperti del settore, infatti, non si può prescindere dal marketing per la diffusione della tecnologia, né dalle conoscenze tecnologiche per la comunicazione, né dalla comunicazione per favorire la ricerca, che d’altra parte si finanzia spesso privatamente e quindi richiede l’uso del marketing, e così via in un andamento a catena che crea un cerchio continuo. Purtroppo in queste rare occasioni di diffusione delle conoscenze scientifiche e tecnologiche, sia gli spazi che, soprattutto, i tempi risultano limitati e ci si deve accontetare di quello che si riesce a captare.
Fortunatamente gli stand erano ben organizzati con personale specializzato e molto disponibile, pronto a fornire tutte le informazioni necessarie e a rispondere a tutte le domande, anche a quelle di giornalisti inesperti … ma comunque curiosi.
Anche il materiale messo a disposizione è risultato abbastanza soddisfacente. E comunque, almeno in esposizioni come queste, sia gli stands che i relatori hanno sempre un indirizzo Internet da offrire per trovare tutto ciò di cui si ha bisogno in un secondo momento.
Ora non ci resta che aspettare l’edizione romana dello SMAU dell’anno prossimo, nella speranza che sia altrettanto scoppiettante, innovativa ed ottimista.