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Musei di Roma: sul citofono Moravia Alberto

Moravia2Quante volte con un libro in mano ci siamo trovati, con la fantasia, a vivere le stesse avventure dei suoi personaggi? Oppure, ci siamo immaginati l’autore seduto alla scrivania a snocciolare, forse ticchettando su una vecchia macchina da scrivere, pagina dopo pagina, scene e retroscena di quella storia?

Pensate poi a quello che potrebbe essere camminare nelle stesse stanze dove lo scrittore ha creato quella storia che, magari, abbiamo appena finito di leggere e dove quegli stessi personaggi che abbiamo amato e che ci hanno incuriosito hanno vissuto fianco a fianco a chi è riuscito a dar loro una fisionomia, una voce e un destino? E poi, immaginate cosa significherebbe citofonare a casa di Alberto Moravia.

Ebbene, da dicembre 2010 la casa dove visse lo scrittore, il critico, il saggista, l’intellettuale, e il Deputato al Parlamento Europeo, Alberto Moravia, diventa Casa Museo. Per volere delle sorelle, delle Eredi e degli amici più cari, la casa dell’artista, lasciando inalterati la disposizione dei mobili e degli oggetti, diventa il diciottesimo museo romano e luogo aperto a studiosi e ricercatori.

L’appartamento che si affaccia sul Tevere, all’altezza di Lungotevere della Vittoria 1, conserva ancora il gusto sobrio, minimale tipico del padrone di casa. Moravia3Il soggiorno, all’ultimo piano dello stabile, è pieno di e di dipinti, preziosi beni artistici e culturali. Due corridoi collegano i vari ambienti. Si passa così dalla cucina stile anni ’70, alla camera da letto e allo studio dove ancora troneggia sull’immensa scrivania di legno, opera dello scultore Sebastina Shadhauser, la “sua” Olivetti 82.

E mentre, sulle pareti di casa Moravia sono numerosi i quadri, opere degli amici, a testimonianza del suo forte legame con il panorama artistico italiano del tempo. Le opere sono firmate da Adriana Pincherle, Renato Guttuso, Mario Schifano, Sergio Vacchi, Giulio Turcato, Corrado Cagli, LorenzoTornabuoni e Leonardo Cremonini. Su quelle stesse pareti spiccano anche oggetti di design anni ’70, nonché maschere che l’autore amava portarsi a casa dai suoi numerosi viaggi in Africa, Asia e America del Sud.

Comunque, il filo conduttore che collega tutti gli ambienti dell’appartamento è dato dalla grande quantità di libri a dimostrazione del variegato ed eterogeneo interesse per la letteratura italiana e straniera, le arti visive, la politica, la psicanalisi, e le culture extraeuropee. Moravia4Tra lettere, giornali, manoscritti si contano, inoltre, circa 15 mila documenti che fanno parte dell’Archivio costituito nel 1993. Oggi, la casa è anche sede dell’Associazione Fondo Alberto Moravia che dal 1991 ha permesso, tra le tante iniziative, anche quella di aprire il luogo al pubblico per far conoscere l’intensa e affascinante storia dello scrittore. Molte delle opere più belle e interessanti di Alberto Moravia hanno visto la luce proprio nei decenni ’60, ’70 e ’80, subito dopo il trasferimento dell’artista nell’appartamento.

Si ricordano opere quali: La rivoluzione culturale in Cina, Il paradiso, Io e lui, La vita interiore, Lettere dal Sahara, 1934, Storie della Preistoria, L’uomo che guarda, Passeggiate africane, Il viaggio a Roma, Diario europeo, Romildo. Nell’appartamento Alberto Maravia ha vissuto dalla primavera del 1963 e fino al 1990. E’ possibile visitare l’appartamento solo su prenotazione. Sono previsti anche degli incontri didattici sia per il pubblico che per le scolaresche. Il numero telefonico per richiedere le informazioni è 0642888888.

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