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La lunga storia della Bibliotheca Hertziana

FacciataBiblioteca“Tutte le vie erano popolose come nelle domeniche di Maggio. Su la piazza Barberini, su la piazza di Spagna una moltitudine di vetture passava in corsa traversando; e dalle due piazze il romorio confuso e continuo, salendo alla Trinità de’ Monti, alla via Sistina, giungeva fin nelle stanze del palazzo Zuccari, attenuato. Le stanze andavansi empiendo a poco a poco del profumo ch’esalavan ne’ vasi i fiori freschi.” Sono passati più di 120 anni da quando Gabriele D’Annunzio parlava nella sua opera, Il Piacere, di Palazzo Zuccari. Il via vai di vetture e il romorio confuso tipico della zona, con l’andare del tempo, si è intensificato, ha cambiato tonalità, e si è costernato a una nuova quotidianità ma Palazzo Zuccari, opera dell’artista di origine urbinate, Federico Zuccari, con le sue tre mostruose bocche aperte, la porta e le finestre, è ancora là: all’incrocio tra Via Felice (oggi Via Sistina) e Via Gregoriana. A due passi da Trinità dei Monti. Nelle sue stanze non risiede più la regina Maria Casimira di Polonia (1702) e tanto meno artisti come Joshua Reynolds, Johann Joachim Winckelmann, o Jacques-Luis David.

Palazzo_ZuccariDal 1913, a seguito del lascito di Henriette Hertz (1846-1913) al governo tedesco, Palazzo Zuccari è  diventata la sede  dell’Istituto della Kaiser Wilhelm Gesellschaft, oggi Istituto Max Planck, e della Bibliotecha Hertziana, specializzata per lo studio dell’arte italiana e romana del periodo post-antico e in particolare del Rinascimento e del Barocco a cui si è aggiunto, da qualche anno, l’interesse per l’arte del Medioevo italiano. Palazzo Zuccari, comunque, è solo uno degli elementi strutturali in cui l’Istituto è dislocato. Come racconta, infatti, la Dottoressa Claudia Gerken, Segretaria di Redazione e Contatti PR della Bibliotecha Hertziana, i palazzi interessati e sede dell’Istituto sono tre: “Il Palazzo Stroganoff che ospita la biblioteca (magazzini dei e uffici dei collaboratori), il Palazzo Zuccari che ospita altri magazzini dei libri, uffici dei collaboratori dell’istituto e la sala di lettura per i libri rari e il Villino Stroganoff che è sede della fototeca; mentre, la Sala di lettura è esterna e si trova alla GNAM (Galleria Nazionale dell’Arte Moderna). In questo momento, a causa di lavori nell’edificio dei magazzini dei libri, rimane chiusa la Biblioteca sita in Via Gregoriana. Durante la chiusura per la consultazione dei nostri fondi è a disposizione una sala di lettura presso la GNAM, in Via A. Gramsci 81.”

La Bibliotecha Hertziana è un’organizzazione culturale no-profit e oggi rappresenta la più importante biblioteca della Storia dell’Arte e di quella italiana in particolare. Un ruolo fondamentale in questo contesto è svolto da Roma e dall’Italia centro-meridionale poiché la convinzione è quella che da queste aree hanno avuto inizio, sono partite, tendenze artistiche di possente valore che hanno determinato e influenzato l’intera arte europea. E Roma, in particolare, ha avuto modo di confrontarsi costantemente con l’antichità in ogni suo aspetto.

Una Biblioteca specializzata, quindi, dove, come dice la Dottoressa Claudia Gerken, sono custoditi: “circa 289.000 volumi, tra libri e riviste; di cui,  2.559  sono riviste, delle quali 1.139 correnti. Esiste un catalogo online (OPAC) che è consultabile sul nostro sito. Inoltre, c’è una biblioteca digitale che consente ulteriore ricerche bibliografiche tramite altre risorse elettroniche. Ed esiste anche un catalogo della nostra fototeca, sempre consultabile sul nostro sito”, senza dimenticare che la fototeca è ricca di oltre 900 mila fotografie. Il Dottor Thomas Beate, Assistente Direttore della Bibliotecha, segnala che  l’opera più antica conservata sugli scafali è  “un incunabolo: Mirabilia Rome. Tarvisii: Gerardus de Lisa, De Flandria 1475”. Il catalogo online riporta tutte le pubblicazioni acquisite dalla Bibliotheca compresi i saggi; mentre, sul  “catalogo complessivo” sono riportate tutte le pubblicazioni, dal 1996 in poi, della Biblioteca di Firenze (Kunsthistorisches Institut),  di Monaco (Zentralinstitut für Kunstgeschichte) e di Roma (Bibliotheca Hertziana).

La Bibliotecha pubblica, inoltre, il Römisches Jahrbuch der Bibliotheca Hertziana e due collane monografiche, le Römische Forschungen e le Römische Studie a cui si aggiunge una nuova collana di “Studi della Bibliotheca Hertziana”  che propone materiale prevalentemente in lingua italiana.

La Bibliotecha è custode anche di alcuni fondi speciali quali lasciti di privati e il Dottor Thomas Beate segnala l’esistenza di un “fondo speciale che la biblioteca ha comprato e continua  a completare.  Si tratta de La Collezione Romana, una collezione di guide di Roma al completo, dal incunabolo fino ad oggi”.

Mascherone_HertzianaAll’interno del discorso prettamente culturale l’istituto assegna borse di studio per dottorati di ricerca, ospita studiosi di fama internazionale, organizza conferenze, colloqui e convegni internazionali, collabora con altri istituti e assegna premi. E come racconta la Dottoressa Claudia Gerken: “molti sono i progetti dell’Istituto che abbracciano vari campi artistici e molti di questi progetti possiedono anche un’impostazione interdisciplinare, tendenza che si riflette nei convegni e nelle mostre spesso organizzati insieme ad altre istituzioni romane (e straniere); tra i partner più importanti della Bibliotheca Hertziana figurano i Musei Vaticani, l’Istituto archeologico germanico, l’Istituto storico tedesco e inoltre l’Historische Institut presso l’Istituto di austriaco di Roma, l’Istituto olandese di Roma, l’Académie de France (Villa Medici), l’Accademia Nazionale di San Luca, la Soprintendenza ai beni artistici, il Kunsthistorisches Institut in Florenz, ma anche il Warburg Institute di Londra e il Zentralinstitut für Kunstgeschichte di Monaco”.

Dal 1990, e ogni due anni, la Hertziana assegna anche un premio: il Premio Hanno e Ilse Hahn  “per meriti eccezionali nel campo della storia dell’arte italiana”. Si tratta di uno dei pochi riconoscimenti importanti a livello europeo per la promozione di giovani storici dell’arte non ancora abilitati alla libera professione e la Dottoressa Claudia Gerken parlandone dice  che “si tratta di un premio al quale uno studioso non può candidarsi, ma deve essere proposto. Poi sarà una commissione, di cui fanno parte le direttrici dell’istituto, a decidere chi sarà il vincitore”. Il Premio Hanno e Ilse Hahn consiste in un diploma con legatura in pelle, intarsiato in oro, a cui si aggiungono 2.500 Euro. Il diploma mostra lo stemma affrescato del principe e pittore Federico Zuccari.

Per poter accedere all’Istituto bisogna essere in possesso della “tessera di ammissione” che viene rilasciata dagli assistenti scientifici della Bibliotecha Hertziana. Le richieste possono essere presentate esclusivamente presso la sede principale dell’Istituto, in Via Gregoriana 28 a Roma, nei giorni di lunedì, martedì, giovedì, venerdì, dalle ore 9:00 alle ore 11:00, oppure il mercoledì, dalle ore 15:00 alle ore 17:00. Per poter accedere alla Bibliotecha, e quindi ricevere la tessera, è  necessario presentarsi personalmente muniti di un valido documento di identità (carta d’identità o passaporto), di un certificato del titolo accademico (laurea specialistica), nonché di una lettera di presentazione e di una foto tessera. Non sono ammessi studenti, anche se in possesso della laurea triennale. La tessera è legata ad una password, che permette di ordinare i libri via Internet e averli a disposizione per la consultazione nella sala di lettura presso la GNAM. Tante altre informazioni sono disponibili direttamente sul sito dell’Istituto Hertziano: http://www.biblhertz.it/italiano/home/default.htm

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