Questo rappresenta la prima università pubblica di Roma, la più grande in Europa e la seconda al mondo dopo Il Cairo per il numero di iscritti.
Non tutti gli studenti che hanno riempito le sue aule conoscono il suo corposo trascorso storico e l’importanza che ha determinato per la Capitale e per le sue vicende politiche e sociali.
Tanto per cominciare, la sua storia prese vita nel lontano 1303 per mano di Papa Bonifacio VIII che istituì a Roma lo Studium urbis. Nei secoli successivi furono varie le riforme che attraversarono il centro di studio; la più importante avvenne nei primi anni dell’800 quando i francesi lo adattarono alla loro legislazione imperiale.
In quegli anni le facoltà scientifiche progredirono notevolmente grazie alla costruzione di laboratori e fecero il loro ingresso nuovi insegnamenti.
Ma è durante il ventennio fascista che l’università vive una svolta determinante per il suo futuro con la costruzione della Città Universitaria. Voluta fortemente da Mussolini, venne edificata da un gruppo di architetti razionalisti negli anni 30 ed oggi occupa ben 439.000 metri quadrati di superficie.
Nel secondo dopoguerra è stata protagonista di alcuni fatti che vedevano fronteggiarsi neo fascisti da una parte e la sinistra extra parlamentare dall’altra, fino a diventare nel ’68 il punto di riferimento nazionale del movimento studentesco e a mantenere per tutti gli anni 70 il suo ruolo indiscusso di luogo di fermento politico.
Stanziata nei pressi del quartiere San Lorenzo, in un’area strategica tra la zona di Piazza Bologna e Viale Regina Elena, la Città Universitaria è facilmente raggiungibile grazie alle fermate metropolitane, tram e bus vari. Una parte storica della città e allo stesso tempo giovanile, poiché si nutre della vitalità dei ragazzi che la animano la sera e dei numerosi locali e punti di ritrovo che le fanno calare a pennello l’appellativo di “zona universitaria” a tutti gli effetti.
La facoltà di Medicina e Chirurgia ha a disposizione i locali del Policlinico Umberto I e l’ospedale Sant’Andrea.
La Sapienza si avvale anche di altre succursali dislocate nel territorio regionale, Civitavecchia, Latina, Pomezia, Rieti (Ingegneria) e non solo, infatti dispone di alcune sedi in Argentina (Economia) e Kenya (Centro Spaziale Luigi Broglio).
Ad arricchire l’offerta formativa i 21 musei, le 155 biblioteche, i servizi di orientamento Ciao e Sort e lo sportello per i diritti delle persone disabili.
Una miriade di opportunità per i giovani che escono dalla scuola superiore e vengono catapultati in questo sistema. Un mondo che inizialmente (e ne so qualcosa anche io) disorienta per il caos che appartiene un po’ a tutte le università pubbliche, ma che passati i primi mesi di rodaggio garantisce, con costanza, sacrificio e buona volontà, una preparazione solida ed una tempra adeguata ad affrontare le difficoltà del campo lavorativo.
Ragazzi, preparatevi a farvi le ossa all’interno della Sapienza…la vostra fatica verrà ripagata!