particolare_ingresso_casa_donne
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La Casa Internazionale delle Donne, nata da un sogno nel cuore di Roma

particolare_ingresso_casa_donneA due passi dalla vivacità dei rinomati locali trasteverini, l'elegante palazzo che affaccia in Via della Lungara potrebbe passare inosservato, così ben integrato nell'ambiente circostante. Anche per i più curiosi, ormai troppo abituati alle enormi insegne luminose in ogni angolo della città, è necessario aguzzare un po' lo sguardo e prestare attenzione al manifesto verde sul quale si legge "Casa Internazionale delle Donne".
Varcando la soglia, una grande bacheca colorata ricolma di annunci di ogni tipo, lascia già intuire l'anima vitale e dinamica del luogo in cui si è entrati. Corsi di Yoga, Ti Ji Quan, notturna, musica per bambini, italiano per straniere, restauro di mobili antichi, taglio e confezione, sono solo alcune delle moltissime proposte. Dopo aver dato un'occhiata alle foto in bianco e nero che ritraggono alcuni momenti "caldi" delle manifestazioni femministe alla fine degli anni ‘70, si entra nel cortile interno.

 

magnolia_cortile_casa_donneQui l'ombra della meravigliosa magnolia secolare è troppo invitante per non sedersi qualche minuto ai tavolini della caffetteria, gustare un dolcetto "bio" e approfondire un po' la travagliata storia del luogo.

Essa affonda le sue radici nel lontano 1615 quando il palazzo fu adibito a reclusorio femminile dello Stato della Chiesa, chiamato Ospizio della S. Croce per Pentite. Nel ‘700 l'ospizio fu trasformato in monastero e in seguito divenne il primo carcere femminile dello Stato della Chiesa, chiamato "Buon Pastore".
Nonostante le differenti denominazioni, nel corso dei secoli il destino delle prigioniere rinchiuse in questo edificio rimase pressochè immuntato fino alla metà del ‘900. Dal "Buon Pastore" sono passate di ogni estrazione sociale, condannate per sempre ad una vita di infamie e disonori, espulse dalla società e respinte il più delle volte dalle stesse famiglie. Donne e bambine accusate di presunti reati di oltraggio alla moralità cattolica, impotenti di fronte alla violenza delle istituzioni e del costume. Costrette ad espiare colpe di cui spesso non sapevano neanche di essersi macchiate, queste donne lavoravano l'orto o il frutteto della prigione dimostrando il pentimento per la condotta disonorevole, nella speranza di guadagnarsi il perdono.

bottega_equosolidale_casa_donneNel 1983 l'edificio fu concesso dal Comune di Roma al movimento delle donne, che trovò qui una sede più sicura e funzionale rispetto al palazzo in Via del Governo Vecchio. Anche in memoria di tutte le innocenti segregate in passato, le diverse associazioni femministe decisero di dar vita ad uno spazio in cui le donne potessero riunirsi liberamente e collaborare a progetti comuni, condividendo i principi fondamentali della parità, del rispetto reciproco, della solidarietà e dell'accoglienza di donne in difficoltà.
La Casa Internazionale delle Donne è il risultato di un progetto unico in Italia in cui confluiscono oltre quaranta associazioni femminili, federate al CFS e all'AFFI, con l'obiettivo di coniugare attività culturali, servizi di sostegno psicologico, momenti di confronto e laboratori in cui si discuta della condizione delle donne nella società italiana e internazionale con l'intento di salvaguardarne sempre i diritti.
casa_donne_ristoranteOggi la "Casa" si costituisce di diversi spazi tra cui la sala congressi, il centro di documentazione, la biblioteca in cui è custodito l'archivio storico del movimento delle donne, la bottega equo solidale, la Foresteria Orsa Maggiore in cui possono pernottare le donne che vengono da fuori città, e il ristorante "Luna e L'altra". Qui, a pranzo, anche gli uomini possono servirsi al buffet ricco di piatti vegetariani e prodotti di stagione. A cena l'ingresso è riservato invece alle sole donne, che possono gustare pietanze cucinate con una particolare attenzione alla qualità della materia prima.


Ogni mese il calendario pullula di iniziative intriganti per tutti i gusti. Tra gli di ottobre da segnalare la  mostra fotografica "Bianco e nero" in corso fino al 19; la presentazione del libro "La solitudine della madri", il seminario sui 5 Tibetani, il dibattito organizzato all'interno delle tre giornate dedicate alla storia della armena, e la giornata del "mercatino agricolo" che sarà allestito sabato 24 nel giardino della Casa.


Una casa accogliente nel cuore di Roma, nata da un "sogno fatto di tanti sogni, e di tanti progetti, tante battaglie" in cui ogni donna può trovare la propria dimensione.

 

Per ulteriori informazioni sulla Casa Internazionale delle Donne ed il calendario delle attività, consultare il sito http://www.casainternazionaledelledonne.org/

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