Alessandro Severo fu un imperatore romano, che salì al trono addirittura all’età di 13 anni e, nel 235, venne assassinato (a 27 anni) durante una campagna militare contro le tribù germaniche; probabilmente a causa di una sua segreta trattativa col nemico. A lui è dedicato il cosiddetto Monte del Grano.
Si tratta di un mausoleo collocato nei pressi del Parco XVII Aprile 1944. Tale nome derivava, probabilmente, dalla corruzione dell’antico nome “modius grani”, ossia moggio di grano, dovuto alla forma che aveva assunto la collinetta dopo l’asportazione dei blocchi di travertino avvenuta, nel 1387, ad opera di un nobile veneziano, Nicolò Valentini, per custodire la reliquia del sudario del volto di Cristo. La locuzione precisa “monte del Grano” è dovuta, invece, all’antico nome del parco che si trovava in prossimità il mausoleo, oggi chiamato comunemente Parco XVII Aprile 1944, in ricordo del rastrellamento del Quadraro (operazione militare tedesca ai danni degli abitanti del quartiere romano, che era noto per essere un covo di partigiani, dissidenti e renitenti al servizio di leva). Una leggenda vuole, invece, che si trattasse di un monte di grano mutato, per punizione divina, in terra, perché raccolto di domenica, una giornata dedicata al Signore.
L’accesso al mausoleo avviene, oggi, per mezzo di un portale marmoreo non pertinente all’ingresso originario, che immette in un corridoio rivestito di mattoni lungo 21 metri, coperto da una volta a botte, e nella camera sepolcrale a pianta circolare coperta a cupola. L’umanista del ‘500, Flaminio Vacca, vi identificò come personaggi raffigurato nel sepolcro, proprio l’imperatore Alessandro Severo e sua madre Giulia Mamea.