Una delle più antiche chiese dedicate alla Madonna di cui si abbia notizia qui a Roma. Il riferimento è alla chiesa di Santa Maria Antiqua, edificio situato ai piedi del Palatino.
I Bizantini (probabilmente nel 522) quando presero possesso di Roma ripristinarono, oltre a mura e acquedotti, pure i vecchi palazzi imperiali ed utilizzarono un’aula rettangolare e il quadriportico per costruire una sorta di “cappella palatina” dedicata alla Madonna.
Tale chiesa venne ampliata ed abbellita da diversi pontefici, tra cui Martino I, Paolo I ed Adriano I. Il terremoto dell’847 distrusse parte dell’edificio, che venne poi abbandonato. Sui suoi ruderi venne fatta edificare, nel XIII secolo, una piccola chiesa, riedificata poi nel 1617 col titolo di Santa Maria Liberatrice. Nel XVIII vennero fatti degli scavi, che portarono alla luce resti degli antichi affreschi, i quali poi furono trasferiti nella chiesa di Testaccio, Santa Maria Liberatrice.
Oggi la zona è caratterizzata da diversi lavori di restauro per consolidare e proteggere ulteriori affreschi rinvenuti. Tali affreschi sono parecchio rilevanti perché, grazie proprio a loro, è possibile ammirare la prima rappresentazione della Madonna in trono conosciuta. Inoltre, c’è da dire che si tratta di un documento fondamentale per la conoscenza della pittura bizantina. Ad esempio, vi sono scene tratte dall’Antico Testamento, una che simboleggia l’Annunciazione, altra che ritrae la vita dei santi Quirico e Giulitta, ed un altro affresco raffigura San Gregorio Nazianzeno.