La posizione dell'imponente complesso termale sul colle del Viminale non è certo frutto di una coincidenza. Quando, nel 298 a.C., Massimiano ordinò di dare inizio ai lavori di costruzione, egli era ben consapevole che in quell'area strategica sarebbero confluiti gli abitanti delle zone contigue, creando un importante luogo d'incontro.
Oggi andare alle Terme significa prendersi uno o più giorni di ferie nel tentativo di riacquistare forze dopo un intenso periodo di stress lavorativo, abbandonandosi ai vari trattamenti rigeneranti che vengono pubblicizzati in ogni dove.
Si andava alle Terme per socializzare e per partecipare attivamente degli avvenimenti cittadini e, tra un bagno e l'altro, si dibatteva di politica, attualità o poesia. Per questo una zona importante delle terme era dedicata al "ginnasio", importato dalla tradizione greca, dove si poteva assistere a conferenze, giochi atletici, esibizioni di poeti debuttanti. Dopo il bagno si poteva poi accedere ad ambienti altrettanto fastosi ed eleganti come le biblioteche, le pinacoteche o le sale per la musica, adiacenti alle sale con le vasche.
Di norma le terme erano inserite in enormi complessi in cui si poteva passare attraverso stanze contigue ognuna con vasche dalla temperatura diversa. E le più grandi terme dell'antica Roma, appunto quelle di Diocleziano, non si discostano certo da questo assetto tradizionale.
Nel Tiepidarium si trovavano naturalmente le vasche con acqua tiepida. Nel corso del ‘500 questa zona fu trasformata nella chiesa di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri che, nonostante le molte modifiche apportate da Michelangelo e dal Vanvitelli, conserva ancora gran parte dell'antica fisionomia.
Il Frigidarium era invece un'ala coperta ed esposta a nord, sulle cui pareti vi erano solitamente delle fessure che consentivano l'ingresso di luce, evitando però il surriscaldamento dell'ambiente.
Qualche cifra per avere un'idea della grandezza delle Terme: 14 gli ettari complessivi, 2400 le vasche, 250 x 180 metri le dimensioni del blocco centrale, 3000 il numero di persone che poteva entrare contemporaneamente. Basti pensare, inoltre, che il colonnato progettato dall'architetto Gaetano Koch che oggi ammiriamo in piazza della Repubblica, corrisponde precisamente all'emiciclo dell'originaria esedra delle terme.
Una passeggiata sotto gli eleganti portici del chiostro, osservando le centinaia di sculture ordinate e silenziose, permette di allontanare per un po' la confusione di Piazza dei Cinquecento che si dovrà presto riattraversare per non perdere la metro, sovraffollata come al solito.