Ancora una volta un cardinale dietro l’edificazione di un monumento, palazzo, villa; in questo caso Villa Albani. Il cardinale in questione è l’influente Alessandro Albani, nipote di Papa Clemente XI, protettore di artisti e promotore dell’arte neoclassica.
Villa Albani di trova sulla Via Salaria e venne progettata, a metà circa del Settecento, dall’architetto e scultore, Carlo Marchionni, specializzato in stile neoclassico.
Il progetto comprendeva, oltre alla villa, una serie di fontane e piano nobile. Questa villa divenne presto il posto dove il cardinale Albani sistemò la sua collezione privata di antichità, che prevedeva una disposizione mirata, con percorsi “emozionali”, ovvero secondo un vero e proprio progetto d’arredo. Il cardinale, infatti, aveva intenzione di invitare solo una cerchia ristretta di visitatori, in particolare amanti e conoscitori dell’arte.
Nel salone principale della villa venne collocato un notevole affresco, “Parnaso”, esempio proprio dello stile neoclassico.
L’opera in questione venne realizzata, nel 1761, dal pittore e critico d’arte tedesco, Anton Raphael Mengs.
Villa Albani cambiò proprietà solo durante la prima metà dell’Ottocento, quando passò alla famiglia Castelbarco e, infine, ai Torlonia, molto influenti all’epoca. La collezione di opere d’arte del cardinale, infine, venne spostata alla Biblioteca Apostolica Vaticana (diverse opere, però, vennero vendute quando era ancora in vita Albani, questo perché egli era andato incontro ad alcuni problemi di natura economica).
Ancor oggi la bellissima Villa è chiusa al pubblico, anche se più e più volte si è ventilata una possibile apertura. Girandosci intorno, da qualche cancello, si riesce ad intravvedere il giardino, qualche statua, i tanti bellissimi alberi… e la solitudine! Sì, perchè quello che manca è la voce allegra dei bambini che sempre affollano i parchi di Roma. Speriamo un giorno di poterli vedere anche tra i viali di questa bellissima Villa!