Una villa creata addirittura nel Cinquecento non è proprio cosa da poco. Questo è il caso di Villa Celimontana nel Rione Celio, che ha il suo ingresso principale in Via della Navicella, nei pressi dell’omonima fontana.
La particolarità di tale villa è che essa contiene diversi reperti storici risalenti alle più disparate epoche.
C’è, ad esempio, lo “spiedino”, ossia l’obelisco egizio del faraone Ramsete II, che è stato spesso al centro di diverse superstizioni e credenze, in particolare durante gli inizi dell’800, quando avvenne un brutto incidente ai danni di un operaio, che si è ritrovato poi senza gli arti superiori. Prima, infatti, l’obelisco si trovava nella scalinata dell’Ara Coeli, ma il Senato lo donò a Ciriaco Mattei, un collezionista d’arte. Costui è stata proprio la persona che ha voluto la costruzione della villa, dopo che il padre ne aveva ottenuto il terreno utilizzandolo però come un vigneto. Il figlio, invece, decise di creare una bellissima villa piena di opere d’arte, in particolare statue. La proprietà della famiglia Mattei terminò però agli inizi dell’800, e nel 1869 venne acquistata da Riccardo Hoffmann, barone di Baviera. Dal 1926 divenne proprietà del Comune di Roma, che decise di farla diventare parco pubblico.
Tanti reperti sono stati donati ai Musei Vaticani, mentre di alcune fontane non ne è rimasta più traccia. E’ una brutta perdita, perché furono progettate dal Bernini e, quindi, probabili capolavori.
Infine, c’è da ricordare il cosiddetto “Palazzetto Mattei”, progettato dall’architetto e scultore, Jacopo Del Duca. Oggi è divenuta, invece, la sede della Società Geografica Italiana e del segretariato dell’Unione Geografica Internazionale.