Ogni zona della capitale porta con sé un ricordo forte, evidente, della mitica storia degli antichi romani. Zone archeologiche con resti di grande valore artistico e storico si scorgono all’interno di aree oggetto di tutela e sparse su tutto il territorio urbano del Comune di Roma.
Una delle aree archeologiche più note del quadrante sud-est della capitale è quella di Villa dei Gordiani (propriamente denominata “Parco archeologico di Villa Gordiani”), situata sulla via Prenestina tra il II e il IV chilometro (III miglio). Si tratta di un parco, istituito con piano regolatore nel 1931 ed oggi aperto al pubblico. La denominazione risale al III secolo d.C. e deriva dal nome di una importante famiglia africana di latifondisti, dalla quale scaturirono tre imperatori di nome Gordiano, I, II e III. L’ultimo dei tre, Gordiano III, morì vittima della congiura di alcuni pretoriani ma è rimasto famoso per aver respinto le invasioni di popoli barbari come Goti, Sarmati e Persiani.
Nella Historia Augusta dello storico Giulio Capitolino si narra (Gordiani, xxxii.1-3) della proprietà della famiglia dei Gordiani sulla Villa e sull’area a questa circostante. Nonostante ciò, oltre alla mancanza di riscontri affidabili su tale affermazione, scavi effettuati tra 1954 e 1960 hanno portato alla luce evidenze archeologiche che testimoniano l’esistenza di strutture sull’area già durante l’età tardo-repubblicana, prima del III secolo. Nella Historia si parla di un portico maestoso con 200 colonne, suddivise in quattro gruppi di 50 (realizzate rispettivamente in marmo della Caria, porfido rosso, frigio e numida). Le terme della sontuosa Villa sono ricordate dalle fonti antiche come di bellezza ineguagliabile all’interno di tutto l’Impero.
L’area della Villa è divisa in due parti dall’attuale via Prenestina, che in quel tratto ripercorre l’antica strada romana. I resti archeologici meglio conservati sono quelli di alcune spettacolari strutture monumentali, tra cui il Mausoleo rotondo dei Gordiani, di forma cilindrica. fatto costruire all’inizio del IV secolo su progetto di un familiare di Costantino (come affermano i bolli situati sulla struttura), i ruderi ben conservati di una basilica di epoca costantiniana, due cisterne e due aule di grandi dimensioni, una delle quali, a pianta ottagonale (detta appunto Aula Ottagonale), probabilmente adibita a ninfeo.
Nelle vicinanze, nel XIII secolo fu eretta un’alta torre di avvistamento, all’interno della quale era ricavata una scala che permetteva di raggiungerne la sommità. Le armate del principe Colonna se ne servirono nel 1347 quando, provenendo da Palestrina, si accamparono nella zona per attendere le truppe di Cola di Rienzo e per avvistarne l’arrivo. Più tardi, nel 1422, la famiglia Colonna divenne proprietaria dell’intera area ed in seguito, nel 1571, la famiglia Rossi dello Schiavo acquistò la torre, che da quel momento fu identificata come “Tor de Schiavi”, denominazione che sarebbe poi stata attribuita anche ad una via nelle vicinanze. Nell’anno 1800 Villa dei Gordiani venne ripartita giuridicamente, assegnando una porzione al Principe del Drago ed un’altra alla famiglia Lancellotti. Nel XX secolo, tra 1928 e 1930, nacque la borgata Gordiani, poi completamente eliminata nel 1980. Al termine del Ventennio fascista, il Comune di Roma ne acquisì la proprietà.
Lo stato attuale di conservazione della Villa è discreto. Recentemente riqualificata, la zona della Villa era rimasta per molti anni in uno stato di degrado piuttosto evidente. I ruderi presenti sono tutti recintati e non accessibili al pubblico per motivi di sicurezza e salvaguardia dei beni culturali. L’area è comunque un’ottima occasione per fare jogging o per una passeggiata in bicicletta.
Raggiungere Villa dei Gordiani è semplice. Con l’automobile, percorrendo via Prenestina verso il centro, si trova subito dopo l’incrocio con via della Serenissima e via della Primavera. Alla Villa si arriva anche mediante i mezzi pubblici, con tram (numeri 5, 14 e 19) o autobus (112, 312, 314 e 501). Gli ingressi si trovano su via Prenestina, viale Venezia Giulia e via Olevano Romano.