Due giugno: Festa della Repubblica Italiana. La parata militare a cui partecipano tutte le Forze Armate, le Forze di Polizia della Repubblica ed il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e della Croce Rossa Italiana, e la deposizione della corona d’alloro al Milite Ignoto sono gli eventi fondamentali della giornata che si snodano fino all’apertura, nella fascia pomeridiana, alla popolazione dei Giardini del Palazzo del Quirinale, all’interno del quale, ha sede la Presidenza della Repubblica Italiana.
I Giardini del Palazzo del Quirinale, aperti al pubblico solo in occasione della Festa della Repubblica, rappresentano una delle aree verdi più belle e affascinanti della Capitale. Quattro splendidi ettari di parco che iniziano con il grande viale delle palme. E poi sentieri tracciati da siepi di bosso e alloro e la spettacolare fontana delle tartarughe o dei delfini. Palme, pini, lecci, camelie, magnolie, rose e cedri del Libano a rendere ancora più suggestiva la vista magnifica su tutta Roma. Uno spettacolo dalla profondità immensa e dai colori veri che solo Roma riesce a regalare. E bisogna essere preparati quando lo spettacolo riesce perfino a togliere il respiro.
E dal giardino, creato per la visita a Roma dell’imperatore Guglielmo II nel 1889, al Palazzo del Quirinale non c’è distanza, non c’è tempo ma solo storia. Dove oggi risiede il Presidente della Repubblica, il Palazzo del Quirinale, papa Gregorio XIII nel lontano 1583 pensò che il posto era abbastanza salubre e che era ideale per costruirci la sua residenza estiva. I lavori furono affidati all’architetto Ottaviano Mascarino. La sua opera è ancora oggi perfettamente visibile nella testata nord del Cortile d’Onore: una facciata a doppia loggia sormontata dalla torre panoramica, la torre dei venti, o torrino, successivamente innalzata con la costruzione del campanile a vela su supposto progetto di Carlo Maderno e Francesco Borromini.
Gli anni a seguire si arrotolano con la velocità della pellicola di un film. All’originaria e prima costruzione si aggiungono altri elementi. La struttura subisce ristrutturazioni che di volta in volta servono a renderla adatta alle “nuove” esigenze.
E gli interventi apportati al Palazzo del Quirinale negli ultimi decenni si sono limitati al recupero e alla conservazione dell’immenso patrimonio artistico del Palazzo. In particolare e degni di nota sono stati i restauri, avvenuti durante le Presidenze Ciampi e Napolitano, che hanno interessato l’ala che dà su Piazza del Quirinale e che hanno visto riaffiorare le decorazioni secentesche.
Al di là della sobrietà, della bellezza, e dell’ eleganza esterna che caratterizza il Palazzo non bisogna però dimenticare la sua struttura interna. Un Corpo Centrale che si sviluppa intorno al maestoso Cortile d’Onore. Un Corpo che si arricchisce delle più belle sale del complesso che fungono da ambienti di rappresentanza della Presidenza della Repubblica, mentre gli uffici e gli appartamenti del Capo dello Stato sono ospitati negli edifici al fondo della cosiddetta Manica Lunga, sul lato lungo Via del Quirinale, all’inizio della quale si trovano gli sfarzosi Appartamenti Imperiali. Gli ambienti del Palazzo ospitati nel Corpo Centrale sono: lo Scalone d’Onore (costruito dall’architetto Flaminio Ponzio. Si tratta di uno scalone a doppia rampa, interrotta da un ampio pianerottolo affacciato sul giardino. Dalle due rampe successive al pianerottolo si accede, da un lato all’Anticamera del Salone delle Feste, dall’altro al Salone dei Corazzieri. Lo Scalone è abbellito da un affresco opera di Melozzo da Forlì. Si tratta di un Cristo in gloria, o Cristo benedicente); il Salone dei Corazzieri (è uno degli ambienti più grandi dell’intero palazzo. E’ il luogo maggiormente conosciuto dalla cittadinanza poiché è sede di molte delle attività del Presidente della Repubblica, è soprattutto sede delle pubbliche udienze e delle premiazioni ufficiali); la Sala degli Ambasciatori (è l’ambiente di ricevimento del corpo diplomatico accreditato in occasione di visite ufficiali di Capi di Stato esteri in Italia.
E’ abbellita da decorazioni con affreschi “laici” dell’Ottocento, raffiguranti le Virtù ed eseguiti tra il 1823 e il 1864 da Francesco Manno, Luigi Cochetti e Tommaso Minardi); e poi la Loggia d’Onore (che si affaccia sul Cortile d’Onore, illuminato dai grandi finestroni posti sotto il torrino. Ospita le conferenze stampa delle personalità politiche consultate per la formazione degli Esecutivi. Qui il Presidente incaricato annuncia l’accettazione dell’incarico e talvolta rende pubblico l’elenco dei Ministri. La sala è decorata da grandi lesene con capitelli ionici dorati. Le colonne che ornano la sala provengono dall’iconostasi della Cappella Paolina); e lo Studio del Presidente (dedicato agli incontri ufficiali con i Capi di Stato e con i segretari di partito durante le consultazione per la formazione del Governo. Tra gli arredi, degna di nota è la scrivania francese del 1750, dalla quale il Presidente della Repubblica pronuncia il Messaggio di fine anno, mentre il dipinto dietro la scrivania, della seconda metà del Seicento, è del Borgognone). Altro ambiente famoso soprattutto per le funzioni che si svolgono al suo interno è Sala degli Arazzi di Lille (è utilizzata per le riunioni del Consiglio Supremo di Difesa, convocato almeno due volte all’anno dal Presidente della Repubblica) e ancora, di “pubblica utilità” sono la Sala degli Specchi e il Salone delle Feste (nella prima sono ospitate alcune udienze del Capo dello Stato e il giuramento dei giudici della Corte Costituzionale, mentre, nella seconda, un ambiente grande e solenne, giura il nuovo Governo e si tengono i pranzi ufficiali). Tanti altri ambienti meno noti al pubblico si stagliano lungo i corridoi del Palazzo. Stanze i cui nomi rievocano immagini a volte anche suggestive: Sala delle Virtù, Sala del Diluvio, oppure Sala delle Dame, Sala Gialla, Sala del Balcone e così via.
Ma il Palazzo del Quirinale non è solo il Palazzo degli eventi di “rappresentanza” dello Stato Italiano. Le sue sale non sono solo luoghi accoglienti e di accoglienza per occasioni ufficiali, pubbliche e private, della Repubblica Italiana. Le sue sale parlano anche di storia, di arte, e di tempi lontani. Di tempi, dal ‘400 al ‘700 del secolo scorso, in cui i papi durante i loro pontificato intervennero sulla struttura del Palazzo. Fu per volere di papa Paolo V Borghese (1605-1621), per esempio, che il Palazzo acquisì l’aspetto che conserva ancora oggi. Fu proprio durante gli anni del pontificato di Paolo V che si procedette alla definizione dei confini e alla fortificazione dell’intero complesso del Quirinale, che venne esteso fino quasi all’incrocio delle Quattro Fontane. E fu Urbano VIII Barberini (1623-44) a far recintare con un muro l’intero perimetro dei giardini, e volle l’ampliamento del fabbricato destinato all’alloggio delle guardie svizzere e infine, pensò anche alla difesa del Palazzo facendo costruire un basso torrione di facciata. Oltre a queste opere a carattere puramente difensivo, Urbano VIII volle occuparsi anche dei giardini, che furono ampliati e dotati di nuove fontane, mentre a Gianlorenzo Bernini fu affidato il disegno della Loggia delle Benedizioni (1638) collocata sopra il portale principale della facciata del Palazzo.
Insomma, il Palazzo del Quirinale insieme ai suoi Giardini sono a tutti gli effetti un connubio tra pubblico e privato dove instancabile la storia e i personaggi della Roma “papalina”, prima, e “politica”, poi, hanno lasciato e continuano a lasciare, ognuno a modo suo, l’impronta “personale” della sua epoca e del suo tempo.