L’area del quartiere Parioli in cui è situata la splendida Villa Giulia era nota con il nome di Vigna Vecchia. La zona era situata subito all’esterno delle Mura Aureliane, nella valle che scende dai Monti Parioli fino al Tevere. La storia della Villa risale al Rinascimento, quando venne eretta (1556) per volere di Papa Giulio III, grande umanista ed amante delle arti.
Architetti, pittori e scultori, contribuirono a consacrare Villa Giulia come una delle più pregevoli opere manieriste del Rinascimento. Alla realizzazione della Villa presero parte i più importanti artisti dell’epoca. I piani furono disegnati da Antonio Vasari e rivisitati da Michelangelo Buonarroti. Il compimento definitivo degli edifici fu opera (1551-1553) del Vignola (al secolo Jacopo Barozzi), mentre le decorazioni sono da attribuire a Vasari e Bartolomeo Ammannati.
Quando al soglio pontificio salì Paolo IV, questi fece confiscare tutte le proprietà di Giulio III. Dopo la divisione della Villa, la costruzione principale insieme ad una parte dei giardini adiacenti andarono a far parte delle proprietà della Camera Apostolica, mentre l’uso della Villa fu destinato ai nipoti di Paolo IV, di famiglia Borromeo.
Quanto attualmente rimasto è una minima parte di una proprietà che precedentemente conteneva tre vigne. Le caratteristiche rinascimentali di Villa Giulia sono evidenti. Una grande corte a forma di emiciclo, le logge, il ninfeo adornato con mosaici romani e le cariatidi a supportare un balcone traforato. Proprio il ninfeo costituisce il centro ideale dell’intera costruzione. La struttura ha tre livelli, tutti decorati con statue marmoree e balaustre, e prevede una fontana centrale scolpita da Vasari e Ammannati. Probabilmente ideata per fornire riparo dalla calura estiva, quest’area doveva essere il luogo ideale per tenere fastose feste con centinaia di invitati.
Alla stessa stregua di altre ville di epoca rinascimentale, anche l’architettura di Villa Giulia fu egregiamente abbellita con giochi d’acqua. Per tali fini, dall’Acquedotto Vergine venne realizzata una derivazione sotterranea dedicata, per alimentare costantemente fontane e ninfei. Grazie a tali lavori, vennero successivamente erette due fontane con funzioni di abbeveratoio, situate su via Flaminia proprio all’inizio di via di Villa Giulia, fatte realizzare nel 1672 dal Cardinale Borromeo e nel 1701 da Filippo Colonna.
Nel 1769 venne effettuato un restauro dell’edificio su commissione di Papa Clemente XIV, che ne destinò l’utilizzo all’esercito ed alla Scuola di veterinaria. La proprietà dell’edificio venne poi acquisita dal Regno d’Italia (1870). Successivamente (1888), al suo interno vennero raccolti ed esposti i materiali archeologici ritrovati nel territorio etrusco di Falerii, tra il Tevere ed i monti Cimini, ma anche in quello falisco e capenate. Fu probabilmente questo l’evento che sancì una volta per tutte per la Villa la destinazione museale che si è protratta fino ad oggi. Negli anni ’30 del XX secolo vennero aggiunte due ulteriori ali laterali dedicate ad ospitare le altre collezioni ed i servizi.
Nel 1939 il museo della Villa viene dedicato interamente alla civiltà etrusca. A seguito degli scavi effettuati a Pyrgi negli anni ‘60, altri musei minori sono sorti in diversi luoghi dell’Etruria, tran cui Viterbo, Tuscania e Lucus Feroniae.
Anche Villa Giulia, parimenti alle altre ville suburbane, possedeva un ingresso urbano, situato sulla via Flaminia, ed un altro di campagna, rurale, situato posteriormente. In tal modo, Villa Giulia veniva a rappresentare un’interfaccia virtuale tra due mondi adiacenti ma separati. Una concezione, questa, tipica della cultura urbana mediterranea e mitteleuropea.
Attualmente, il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia è riconosciuto, assieme a quello di Firenze, come uno dei musei etruschi più importanti al mondo. Il reperto museale che gode di maggiore fama è il Sarcofago degli Sposi, un monumento funerario realizzato in terracotta che riproduce a grandezza naturale una coppia di sposi. Numerosi altri reperti di notevole valore sono conservati nel Museo, tra cui le Tavolette di Pyrgi, che riportano un testo Etrusco – Fenicio, e l’Apollo di Veio.
Villa Giulia è a tutt’oggi sede di importanti eventi culturali. Tra questi, la premiazione annuale del Premio Strega, che dal 1947 viene tenuta all’interno del Ninfeo.