Sepolcro_degli_Scipioni

Il Parco degli Scipioni, diamante incastonato nella cornice dell’Appia Antica

Sepolcro_degli_ScipioniAlcune zone di Roma sono caratterizzate da una strabiliante quantità di resti archeologici e monumenti di grandissimo richiamo. Una di queste zone si trova poco distante dal Colosseo e dalle Terme di Caracalla, nella prima parte del tratto urbano di via Appia Antica. Ville ed archi di epoca romana, catacombe, mausolei e tantissime altre meraviglie della storia si susseguono in una sequenza inebriante e quasi imbarazzante.

Tra le numerose mirabilia di valore inestimabile, si ricava una sua piccola ma importante nicchia il Parco degli Scipioni, adiacente al complesso archeologico comprendente il Sepolcro degli Scipioni, risalente al III secolo a.C. Il sepolcro, probabilmente ricavato all’interno di una antica cava di tufo, appartiene ad una tipologia detta “a camera funeraria sotterranea”. Negli anni in cui venne utilizzato, tra l’anno 280 ed il 100 a.C., in esso trovarono sepoltura i membri della famiglia degli Scipioni (una delle più importanti della Roma di epoca repubblicana) appartenenti ai rami dell’Asiatico, dell’Africano e dell’Ispanico.

Colombario_di_Pomponio_HylasIl piccolo Parco ha una superficie di poco più di un ettaro e mezzo ed è situato tra via di Porta Latina e via Porta San Sebastiano, all’interno della cinta delle Mura Aureliane.
Dal XVII secolo l’area del Parco è coltivata con vigne ed orti e proprio a quel periodo (circa 1614) risalgono i primi ritrovamenti moderni. Gli scavi ripresero con decisione intorno al 1780, incoraggiati dal frequente ritrovamento di rilevanti testimonianze dell’epoca romana.

Il Comune di Roma acquistò l’area archeologica dopo l’unità d’Italia e nel 1926 fu avviato dal Governatorato il restauro del sepolcro degli Scipioni. Dopo due anni furono inoltre acquisiti i terreni circostanti, al fine di poter collegare direttamente il Sepolcro e lo stupendo Colombario risalente all’età imperiale che prende il nome da Pomponio Hylas.
Scoperto nel 1831 dal marchese Pietro Campana, il Colombario è stato datato al I secolo d.C. e rappresenta uno degli esempi meglio mantenuti di sepolcro “a incinerazione”; davvero stupefacente lo stato di conservazione degli stucchi, degli  affreschi e del mosaico in esso contenuti. Successivamente, nel 1840, nell’adiacente Vigna Codini furono rinvenuti altri tre colombari dello stesso periodo imperiale.

Il progetto del Parco fu realizzato tra 1929 e 1931 dall’architetto Raffaele de Vico, che prestò particolare attenzione all’adeguamento altimetrico del giardino, ottenuto posizionando alberi d’alto fusto (pini e cipressi) lungo le direttrici principali e piante di piccole dimensioni nella zona più bassa. Lungo il perimetro del Sepolcro e degli altri resti archeologici furono invece situate piante tipicamente mediterranee come oleandri, mirti ed allori.

Purtroppo attualmente lo stato di cura del Parco non è dei migliori. Infatti, nonostante i lavori di restauro effettuati negli anni recenti, le mura del Parco sono imbrattate con scritte e graffiti e la pavimentazione collocata nei viali sconnessa. Nonostante questo, durante l’estate all’interno del Parco vengono ospitate manifestazioni ed iniziative per bambini e ragazzi, nel tentativo di mantenere vivo un autentico gioiello, incastonato in un prezioso angolo della capitale. Una visita guidata nel Parco degli Scipioni rappresenta una interessante esperienza per le scolaresche soprattutto durante il periodo primaverile, quando le piante sono nel periodo di massima rigogliosità. Per informazioni a riguardo, è possibile contattare il numero 338.3256383.

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