Palazzo Massimo a Roma rappresenta uno tra i piu’ bei musei della capitale. Tra la stazione Termini e le Terme di Diocleziano (al momento purtroppo non visitabili per restauri) si trova un bellissimo e maestoso palazzo di fine Ottocento che ospita ben quattro piani ricchi di statue, affreschi e opere romane dei primi secoli a.C. In particolare l’esposizione mostra capolavori originali e rifacimenti di maestose sculture e pitture della cultura artistica romana dall’età tardo-repubblicana all’età tardo-antica (II sec. a.C. – V sec. d.C.).
Nelle sale del piano terra oltre a biglietteria, servizi di guardaroba e ufficio informazioni, sono esposti principalmente busti e teste raffiguranti fregi funerei e prodotti di ispirazione ellenistica tra cui i ritratti e le statue dell’imperatore Augusto e di Livia, sua moglie. Da vedere assolutamente, con la pregiata lavorazione in bronzo a cera fusa, le due statue originali greche del “Pugile” e del “Principe ellenistico” da ammirare nei particolari, di grandissimo valore.
Salendo al primo piano i capolavori più noti come il Discobolo Lancellotti, famosa opera di Mirone del 450 a.C. ritrovata negli scavi all’Esquilino intorno al 1871, e la Fanciulla di Anzio che legge le tavole, scultorea rappresentazione forse ellenistica o copia originale del III secolo a.C. attribuita a Paolo Moreno. Fu ritrovata nel 1878 a seguito di una mareggiata che fece crollare una parete della Villa Imperiale appunto ad Anzio dove la “fanciulla” era scampata alle intemperie grazie ad una sorta di “nascondiglio” che l’aveva tenuta fuori dagli occhi di tutti. Un altro capolavoro nella stessa sala è il bellissimo Ermafrodito dormiente e vari sarcofagi scolpiti, tra cui il piu’ famoso sembra essere l’altorilievo della battaglia, rinvenuto a Portonaccio.
Al secondo piano invece si trovano affreschi, mosaici e decorazioni pittoriche delle residenze romane di pregio. Degni di menzione tra questi, sono gli affreschi e gli intarsi della Villa Farnesina ritrovati nel 1879 lungo il Tevere a Trastevere e ricomposti in una completa ricostruzione dei vari ambienti della villa. Spettacolare è la ricostruzione della stanza dell’affresco della Villa di Livia che con giochi di luce dall’alba al tramonto mostra un dipinto che corre lungo tutte le pareti, a motivi naturali, come alberi, frutti e addirittura la gabbietta che conteneva gli uccellini. Tutti affreschi ricomposti nelle loro dimensioni originarie. Inoltre, una vasta esposizione di mosaici in arte policroma e a tasselli variegati, frutto dei ritrovamenti di pavimenti delle lussuose residenze romane del tempo.
Prima di andare via un consiglio per gli appassionati di numismatica: al piano interrato c’è una grandissima e interessante collezione di monete nel corso dei secoli, addirittura con i conii usati dai falsari in varie epoche, fino alla nostra lira e agli euro. Una sala ampia con illuminazione a risparmio energetico si accende al passaggio e narra la storia attraverso le monete. Nelle sale a fianco accessori, suppellettili e gioielli di grande arte orafa romana sono esposti negli scaffali dopo essere stati ritrovati in tombe e sarcofagi dell’epoca. A corredo della reliqua, un filmato racconta a ciclo continuo la scoperta e lo studio negli anni della mummia di Grottarossa, esposta ancora mummificata tra le sue bambole e gli accessori, in una teca. Si tratta di una bambina, probabilmente di circa 8 anni morta a seguito di un’infezione polmonare.
Palazzo Massimo è molto ben corredato da spiegazioni per ogni opera esposta, su cartelli esplicativi in italiano e in inglese. Inoltre è possibile affittare audioguide o chiedere visite guidate. Il biglietto costa 7 euro e vale anche per Palazzo Altemps, altro bellissimo contenitore di vestigia e fasti della romanità antica.