Chi non ha fatto una visita al Museo Pigorini con la scuola almeno una volta nella vita? E’ il Museo da gita per eccellenza!
Con le sue collezioni disposte appositamente per le scolaresche in modo che possano aiutare la didattica, in particolare per i periodi preistorico e protostorico, è un luogo imperdibile per la cultura di base di ogni studente dalla prima elementare all’anno della maturità.
Le opere qui raccolte, in gran parte dal famoso paleontologo Luigi Pigorini e poi arricchite nei decenni successivi, sono numerosissime, tanto che è bene essere disposti a passare molte ore nelle stanze delle diverse sezioni o a tornare almeno un paio di volte per poter apprezzare a fondo e comprendere l’esposizione nel suo insieme. In alternativa, e se non avete abbastanza tempo, dovrete scegliere di vedere solo alcune delle interessantissime raccolte etnografiche e preistoriche, ma vi assicuro che rinuncerete al resto con grande rimpianto ed uscirete dal museo con la speranza di poter tornare.
Bellissima è ad esempio la sezione dedicata all’America centrale con il passaggio, riconoscibile nella disposizione delle opere, dalla cultura autoctona a quella degli invasori spagnoli. I percorsi sono costruiti in modo da riunire non solo le diverse popolazioni (Maya, Aztechi), ma anche le loro diverse tradizioni (i giochi, i riti, gli utensili, le armi). Magnifici sono i pugnali decorati con conchiglie e pietre preziose.
C’è poi l’interessante collezione di opere importate dall’Oceania, con l’imperdibile canoa tadobu e i suoi intarsi, e naturalmente quella, africana, ricchissima e, come da aspettative, molto colorata con le maschere dei rituali degli antichi stregoni e, soprattutto, con il percorso indicato nel museo che ci accompagna a scoprire i cambiamenti nell’arte dovuti all’influenza dell’uomo bianco nel XX secolo, con un passaggio continua da una cultura lontana ad una più vicina e nota, anche se sempre piena di sorprese.
Per chi fosse poi curioso di sapere cosa accadeva nella propria terra in tempi remoti, c’è poi la parte dedicata alla Preistoria della nostra nazione ed in particolare ad alcuni ritrovamenti nel Lazio con manufatti dell’età del Ferro, urne funerarie e il cranio dell’homo neanderthalensis ritrovato a Grotta Guattari: l’emozione è grande, se solo si usa un minimo di fantasia per ritrovarsi immersi in quei lontani tempi. A questa collezione si aggiunge l’affascinante piroga del IX secolo a.C. ritrovata incredibilmente intatta nel lago di Bracciano, esposta in tutta la sua bellezza proprio all’ingresso.
Non è ancora finita, come se tutto quanto esposto fin qui non bastasse a creare una magnifica collezione museale. Ci sono ancora curiose raccolte faunistiche del Paleolitico, scheletri umani del VI secolo a.C. ed anche una ricchissima biblioteca per chi volesse approfondire l’aspetto teorico della storia umana quando ancora non si poteva definire Storia.
Luigi Pigorini è stato omaggiato per le sue ricerche e raccolte con un bel busto che si trova al primo piano davanti ad una vetrata policroma dal 1962, anno di fondazione di questa sede del museo (precedentemente si trovava in un’ala del Palazzo del Collegio Romano).
Insomma, il prossimo fine settimana infilate un paio di scarpe comode e fate un tuffo nel passato dell’umanità.