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Il Museo Pietro Canonica

sale_espositive_largeIl Museo Pietro Canonica, che sorge nel cuore di Villa Borghese, è un esempio raro e particolarissimo di museo, al tempo stesso percorso museografico e casa personale dell’artista, uno dei pochissimi in Italia, insieme alla casa- museo di Mario Praz, luogo di enorme fascino ed interesse, già trattato da EZRome.

Oltre al normale percorso espositivo composto di sette sale, tutte al piano terra, il Museo offre al visitatore un percorso più intimo e personale dell’artista, che si snoda al primo piano, attraverso l’atelier e l’appartamento privato del Canonica.

la_fortezzuola_largeCostituita principalmente dalle sue opere, la collezione è composta da marmi, bronzi, e modelli originali, oltre ad un gran numero di bozzetti, studi e repliche che costituiscono un itinerario completo della evoluzione dell’ artista, mentre nell’ala privata sono raccolti e custoditi arredi di pregio, oggetti d’arte, arazzi fiamminghi e perfino una armatura da samurai risalente al secolo XVII, oltre alla collezione di dipinti di proprietà dello scultore, dell’ottocento piemontese, di particolare pregio le opere di Enrico Gamba, Giovan Battista Quadrone, Antonio Fontanesi, Vittorio Cavalleri.

Nato a Torino in momento in cui il nostro paese era ancora in crisi di identità, Pietro Canonica studia presso l’Accademia Albertina di Torino, partecipando in seguito alle più importanti esposizioni nazionali ed internazionali da Parigi a Venezia, da Londra a Berlino, da Roma a Bruxelles, a San Pietroburgo.

Nel 1929 viene nominato Accademico d’Italia e nel 1950 Senatore a vita, affermandosi negli ambienti dell’alta aristocrazia italiana ed europea, da dove piovono dal cielo numerose commissioni di opere celebrative, busti, ritratti palpitanti ed incisivi, eseguiti con una perizia tecnica rara e una grande sicurezza nel modellato.

Durante la I guerra mondiale si dedica soprattutto alle grandi composizioni monumentali e celebrative, tanto che in molte piazze italiane la memoria dei soldati caduti nella grande guerra si onora con un’opera di Pietro Canonica.

figura_di_pietro_canonica_largeQualche anno più tardi, nel 1922, l’artista si stabilisce a Roma e ottiene dal Comune l’uso della “Fortezzuola”, nella splendida cornice di Piazza di Siena, dove l’artista vive e lavora fino alla morte, nel 1959, conosciuta anche come il “Gallinaro”, in cui venivano allevati struzzi, pavoni e anatre per le battute di caccia della famiglia Borghese.
Quando fu ceduta allo scultore Pietro Canonica, egli curò personalmente la sistemazione del fabbricato, trasformando le stalle in sale espositivo.
Nel 1959, a seguito della morte dell’artista, la raccolta delle sue opere ha costituito il primo nucleo del Museo dedicato all’artista, e nel 1987, poco prima della sua scomparsa, la moglie, donò al Comune di Roma anche gli arredi di pregio dell’appartamento da loro abitato.

Oltre che dal punto di vista artistico, il museo, composto da 7 sale, è di grande interesse anche da un punto di vista didattico per la conoscenza dei processi creativi ed esecutivi nel campo della scultura.

Nella sala I in cui ha inizio il percorso espositivo, sono presentati i marmi più belli, quelli legati soprattutto alla figura femminile, spesso nobili, che l’artista ritraeva in tutto il loro splendore, studiandone attentamente i tratti fisici e cogliendo ogni sfumatura psicologica del loro carattere.
Particolarmente apprezzati in questa sala, le due opere allegoriche, Sogno di Primavera e Stella al mattino, in cui Canonica unì un’intensa ricerca espressiva alle notazioni naturalistiche proprie del movimento liberty.

Nella sala II si celebrano prevalentemente i ritratti e le opere relative alla famiglia imperiale russa, presso cui avvenne l’affermazione di Canonica come ritrattista e autore di opere monumentali. In questo contesto, le opere funerarie, Laura Vigo, la Raffica e l’Orfanella, sono forse tra le opere più intense dell’artista.

La sala III, una delle sale più ampie del museo, espone opere celebrative, funerarie ed allegoriche di maggiori dimensioni, come il basamento del monumento a Kemal Ataturk, e quello alla Repubblica Turca nel Gruppo della battaglia di Sakarya, e i due modelli delle statue equestri dedicate rispettivamente all’eroe dell’America Latina Simon Bolivar e a Re Feysal d’Iraq. Eccellenti opere allegoriche quali Lo Scavatore del 1910, di impronta classicista, La Veglia dell’anima del 1901, aderente alle tematiche simboliste, e le Quattro stagioni del 1914.

La quarta sala, “di passaggio”, piccola ma densa di contenuti religiosi, allegorici e umani dell’opera dell’artista.

Nella sala V sono presenti le sculture in marmo, rappresentanti i personaggi della nobiltà italiana e internazionale: ritratti femminili della Contessa Mazzoleni Bruschi Falgari, della Principessa Giulia di Gangi, di Elena di Romania, di Elena d’Orleans duchessa d’Aosta, nonché  ritratti di importanti uomini del tempo come Michele di Romania, Emanuele Filiberto duca d’Aosta, e il Principe Ugo di Windich-Graetz.

Le opere della collezione religiose sono racchiuse nella sala V: risalenti al periodo tra il 1936 e il 1940, vi sono le statue di San Pietro e San Paolo di Tarso, il Monumento a San Giovanni Bosco. All’interno della sala vi sono, inoltre, raffigurazioni della Passione di Cristo (Cristo crocifisso, Cristo flagellato, Cristo deposto) per le quali Canonica lavorò dal 1884 al 1902.

La galleria della sala VII è affollata di ritratti di nobili e nobildonne dell’epoca. Tra i tanti busti si trovano i ritratti di re e regine, di e uomini illustri, scienziati e pensatori, tra cui Guglielmo Marconi, e politici come Einaudi, Ataturk e Sidney Sonnino.

Una casa museo quindi, fatta di ambienti di gusto, che rispecchiano lo spirito dell’artista, della sua epoca e del suo ambiente sociale, costituendo  un esempio unico nel genere, nella splendido cuore verde della capitale.

Per ulteriori informazioni:

www.museocanonica.it

Museo Pietro Canonica a Villa Borghese
Viale Pietro Canonica (Piazza di Siena) 2
00197 Roma

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